STOP DI FIORONI AGLI ORGANICI GONFIATI
Data: Venerd́, 02 febbraio 2007 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


In arrivo il decreto che taglierà 14 mila cattedre.
 Terrà conto delle proteste delle scuole del Nord.

Stop di Fioroni agli organici gonfiati.

Scoppia il caso delle doppie iscrizioni per non tagliare i prof.

 da Italia Oggi dell'1/2/2007

 

Dirigenti allertati: sono vietate le doppie iscrizioni degli studenti, gli alunni in eccesso vanno dirottati su altri istituti, non presentate richieste gonfiate rispetto all'effettivo fabbisogno. Questo dice in sostanza la nota che è stata inviata ieri dal ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, ai direttori scolastici regionali (prot. 785). La circolare mette nero su bianco il rischio che per il prossimo anno scolastico le richieste di istruzione presentate dalle famiglie possano essere eccedenti rispetto alla disponibilità di posti nelle scuole statali. E detta le indicazioni per gestire l'emergenza. Indicazioni, queste, che sembrano fare quasi da preludio al decreto tagliaorganici. È il provvedimento che vede in queste ore Fioroni impegnato su due fronti incandescenti. Da un lato c'è il ministero dell'economia, che pretende la piena attuazione dei tagli previsti dalla Finanziaria 2007 per circa 19 mila cattedre; dall'altro, i sindacati che hanno già giudicato inaccettabile la riduzione al ribasso proposta da Fioroni: 14 mila posti in meno. C'è la Finanziaria, dunque, che deve essere attuata, tanto più che il ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, si è messo al riparo con una clausola di salvaguardia che prevede il blocco alla fonte delle risorse non risparmiate dall'istruzione.
 E ci sono poi le esigenze della scuola, che per il prossimo anno dovrebbe accogliere, secondo stime di viale Trastevere, circa 30 mila alunni in più. Un vero cul de sac. Per uscire dal quale, Fioroni punta innanzitutto a fare pulizia, a scremare, a evitare insomma che ci siano scuole, prima, e regioni, poi, con più docenti rispetto ad altre che pure contano, in proporzione, un numero maggiore di studenti. È questo, infatti, quello che è successo negli ultimi anni, quando in sede di assegnazione degli organici ci sono state regioni come il Piemonte, il Veneto e l'Emilia Romagna che hanno avuto in proporzione meno personale rispetto ad altre, come la Calabria e la Sardegna. Ora che bisogna tagliare le cattedre, ora che vanno costituite classi con più alunni, in media 2 in più ogni 5 classi, ulteriori penalizzazioni in alcune realtà sarebbero insopportabili.

 E dunque, intanto che la partita sui tagli alle cattedre continua, è bene che di direttori generali e i dirigenti evitino, per esempio, il fenomeno delle duplicazioni delle iscrizioni, escamotage che spesso in passato è stato utilizzato sopra tutto alle superiori per presentare una richiesta di insegnanti gonfiata rispetto all'effettivo fabbisogno. Le prescrizioni sono state chiuse sabato scorso, i presidi sono tenuti a controllare le domande: è vietato alle famiglie esercitare una doppia opzione, dice la nota, ed è vietato a i dirigenti accoglierla. Nel caso poi che dovessero ritenere, entro il 15 febbraio, di non poterle accoglierle per mancanza di personale, dovranno con la famiglia scegliere un altro istituto della zona a cui inviarla. Discorso analogo anche per la scuola dell'infanzia, dove va verificata l'eventualità di una doppia domanda presso strutture pubbliche e private, ´anche al fine di superare quanto prima le situazioni di stallo connesse con le liste di attesa'.

 Sempre ieri, fioroni ha scritto alle scuole elementari per confermare che i programmi della Moratti saranno rivisti per il prossimo anno scolastico. probabilmente troppo tardi per rivedere a 360 gradi i libri di testo, anche se Fioroni, in una missiva riservata, ha già chiesto agli editori di attivarsi per evitare la stampa di testi troppo ligi alle direttive dell'ex ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. ´Le indicazioni ereditate dalla passata legislatura non possono pretendere di dettare una pedagogia di stato in un paese in cui i principi dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e della libertà di insegnamento sono principi sanciti dalla Costituzione', ha motivato Fioroni.







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