MONTAGNA: IL DOPPIO PUNTEGGIO VERRA' TOLTO A TUTTI I DOCENTI
Data: Domenica, 28 gennaio 2007 ore 12:03:44 CET
Argomento: Comunicati


  L’approfondimento
 
A fronte delle numerose richieste di approfondimento della questione, il sito www.vincenzobrancatisano.it ribadisce che il doppio punteggio verrà tolto a tutti i docenti (tranne gli insegnanti elementari in pluriclasse nei termini indicati nel nostro articolo) a partire da quello conseguito nell’anno scolastico 2003-2004. Questo vuol dire che in occasione del rinnovo delle prossime Gae (Graduatorie a esaurimento) nessuno potrà spendere i punti in questione. Quanto ai diritti che nel frattempo sono stati acquisiti o violati (ruolo ottenuto o ruolo perso, supplenze ottenute o perse) grazie o, rispettivamente, a causa del doppio punteggio, il docente potrebbe perdere il ruolo solo se il danneggiato (se c'è) ha in piedi una causa: altrimenti perché mai l’avrebbe iniziata? Se invece non ha fatto causa (ricorso), perché mal consigliato, potrebbe (potrebbe) tentare lo stesso di iniziarla ora. Quanto alle supplenze perse, perché conferite a chi ha usufruito del doppio punteggio, il danneggiato fa i conti con un danno enormemente inferiore rispetto a chi ha perso il ruolo, specie nei casi in cui egli non riesca a dimostrare di non aver proprio potuto lavorare (danno economico) e di non avere potuto acquisire punti di servizio (danno giuridico). In questo caso, il ricorso potrebbe essere bocciato dal giudice per mancanza, appunto, di danno dimostrabile. Molti ora si sentono traditi da una sentenza emessa da uno degli organi supremi di uno Stato di Diritto che toglie quanto un altro organo (il legislatore) aveva promesso di dare sulla base di una normativa che però tutti sapevano benissimo fosse stata impugnata in tutte le sedi. Chi ha confidato nella giustezza e nella costituzionalità di quella normativa, impugnata, male ha fatto ad avventurarsi in “scommesse” che come tali possono essere vinte o perse. L’avere scelto una sede di montagna invece che un’altra più comoda ha comportato sacrifici enormi per tanti docenti precari, sbeffeggiati ancora una volta da un potere politico che avrebbe meritato di essere contestato subito, fin dalla primavera del 2004 – senza se e senza ma – quando l’insano concepimento legislativo stava per tradursi in una tragedia, come poi è avvenuto a maggio-giugno 2004. Invece, il giorno successivo all’emanazione della norma con il doppio punteggio, una moltitudine di docenti precari che avevano lavorato negli anni precedenti in sedi montane corsero negli uffici dei sindacati per essere assistiti nei conteggi dei punti pregressi. All’epoca infatti si potevano spendere i punti (centinaia) di tutti gli anni precedenti perché la prima versione del decreto prevedeva addirittura la retroattività del doppio punteggio, poi limitata all’anno 2003-2004, grazie a un lucido sebbene parziale intervallo dei rappresentanti del popolo. Lo stesso giorno dell’approvazione della norma, chi scrive fu aggredito presso una sede sindacale per avere fatto presente a un sedicente difensore dei diritti dei precari della scuola che quella “porcata” voluta dalla maggioranza e dall’opposizione (fra non molto saranno disponibili le notizie in merito alle vere responsabilità…) avrebbe dovuto essere rimandata al mittente con il marchio della indegnità, poiché era un’offesa all’intelligenza e alla dignità dei professori precari che avrebbero dovuto reagire con fermezza e che invece preferirono piegarsi pur di ottenere un premio ingiustificato dalla Costituzione e ancor prima dall’intelligenza, ma utile per danneggiare il prossimo, in perfetto stile da sottoproletari. Senza comprendere che siffatti atteggiamenti da sottoproletari aprono le porte a successive prevaricazioni: il tentativo di far fuori le graduatorie permanenti per legge dovrebbe essere un monito. La marcia indietro del potere politico dopo le ferme proteste, una conferma. E mentre a Roma i responsabili se la ridevano per il caos creato, in periferia i precari presenti presso quel sindacato, accorsi là con sportine di funghi secchi da trasformare in fresco superpunteggio, invitavano il sottoscritto a non distoglierli dal banchetto e lo invitavano ad allontanarsi. Se alla fine dell’ubriacatura l’oste presenta oggi un conto indigesto, ciascuno se la deve prendere con chi lo ha consigliato male, anzi malissimo. Non certo con la magistratura. Almeno non in quelle poche occasioni in cui essa fa trionfare la banalità delle cose.  (Vincenzo Brancatisano)
 






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