GITA SCOLASTICA…CON “FUITINA”
Data: Domenica, 21 gennaio 2007 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


GITA SCOLASTICA…CON “FUITINA”


Attenzione, attenzione, cari professori. Si avvicinano a grandi passi le gite scolastiche. E con esse un mare di guai per i docenti. Non siete voi quelli inseguiti adesso per i corridoi da miliardi di alunni imploranti, anzi urlanti la solita frase: “Prof, la prego, ci accompagna in gita?”- ripetono a gran voce, sfiniti, supplicanti, ansimanti. E voi lì a schernirvi, a dire un “credetemi non posso” flebile flebile, a testimonianza di un’ultima strenua difesa della vostra vita tranquilla.
Sono un cavolo le gite per gli insegnanti. E sono giorni di angoscia, terrore, ansia che possa succedere qualcosa. Ecco perché i docenti nicchiano, ecco perché non ci stanno più a fare gli accompagnatori di orde di giovani desiderosi di svago,
E l’ultima a tal proposito mi è stata raccontata qualche giorno fa, proprio durante una famigerata gita (fortunatamente di un giorno) dall’autista del nostro bus, con un’aria tra il divertito e l’incredulo. Dunque qualche tempo fa, mentre si trovava in gita con una scolaresca accompagnata da ben cinque docenti, ne è successa una quasi surreale, grottesca, soprattutto perché ambientata nel Duemila, quando certe cose non dovrebbero, a fil di logica, accadere più. Proprio infatti mentre la giornata volgeva alla sua conclusione e gli insegnanti pensavano con gioia al momento in cui sarebbero rientrati, ecco che, chiamato l’appello, manca una ragazza (minorenne).
Un brivido di smarrimento percorre la schiena dei docenti, che però non si perdono di coraggio. E dov’è finita? E chiamatela al cellulare, magari si sarà attardata in qualche negozio. Anzi dateci il numero la chiamiamo noi e la rimproveriamo, e la facciamo tornare subito sul pullman…Ma niente, al cellulare nessuno risponde. Nel frattempo i minuti passano, i compagni dell’alunna hanno facce stranite, negli insegnanti il panico avanza: chiamiamo i carabinieri. I quali giungono, indagano, stanno quasi per iniziare la ricerca…quand’ecco che una ragazza, a quanto pare amica della scomparsa, timidamente si fa avanti, si spinge dinanzi ai docenti, e, con lo sguardo basso, mormora: “Prof, io loso che fine ha fatto la mia compagna.”
Ah, lo sai? Cavolo ma perché non lo dicevi prima? Dicci subito dov’è, così andiamo a prenderla…
Eh, no – ribatte la giovane – non possiamo andare a prenderla, perché…
Perché…-  soggiungono tutti con aria tra il preoccupato e il curioso…
Perché…la mia compagna – singhiozza infine -…si ‘nni fuiu!!!
Ahhhhhhhhhh! Dio mio, noooooo! Si ‘nni fuiu!!! Nel Duemila ancora la fuitina, la fuga con il ragazzo all’insaputa dei genitori! Cercatela, prendetela, trovatela, adesso che cosa diciamo alla famiglia, e dov’eravamo noi, mentre alla ragazza veniva la felice idea di “fuirisinni”?! E che facevamo noi? E che facevamo? E adesso che facciamo? Che tipo di responsabilità ci verrà addebitata?
Poi son stati cavoli amari che non stiamo a narrarvi.
Fine del racconto. Adesso avete capito perché nessuno degli insegnanti vuole accompagnare i ragazzi in gita?

SILVANA LA PORTA






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