Il ministro dell'istruzione Fioroni eliminerà 14 mila cattedre
19 gennaio 2007 - ItaliaOggi
Per il 2007 attesi 30 mila iscritti in più. Sindacati pronti alla guerra. Non basta la riduzione dei tagli. Chiesto tavolo con il governo
di Alessandra Ricciardi
Sindacati e governo ai ferri corti sulla scuola. Che il sistema pubblico di istruzione dovesse risparmiare per contribuire al risanamento del deficiti pubblico era noto. La riduzione delle cattedre, una delle misure previste, era nero su bianco nella Finaziaria 2007: 19 mila cattedre in meno attraverso l'innalzamento del numero di alunni per classe.
ora però si tratta di passare dalle mere previsioni di norma ai fatti. E sono doloro.
Alla notizia che il ministero della pubblica istruzione si accinge a eliminare poco più di 14 mila cattedre, e dunque 5 mila in meno rispetto alla previsione della legge finanziaria, notizia anticipata martedì scorso da ItaliaOggi, i sindacati si sono fatti reggere.
Si tratta di tagli insostenibili, che di fatto porterebbero alla drastica riduzione del tempo prolungato, hanno accusato in coro CGIL, CISL e UIL scuola.
Ancche perchè se da un lato si taglia, dall'altro crescono gli studenti: per il prossimo anno si attendono circa 30 mila nuovi iscritti.
"Serve un tavolo politico con il ministro", hanno chiesto i sindacati, "per dirimere una vicenda che può diventare esplosiva".
E sembra di assistere alla replica di quanto avvenuto ai tempi della gestione del ministero dell'istruzione, Letizia Moratti, che pure si ritrovò a dover contrarre i posti in organico per i docenti sempre in nome dei risparmi di spesa. La risposta del responsabile del dicastero di viale Trastevere, Beppe Fioroni, è attesa a giorni. Intanto Fioroni ha comunicato le materie del prossimo esame di maturità, che segnerà il ritorno ai commissari esterni.
La riduzione complessiva dell'organico dei docenti di circa 14 mila unità dovrebbe tradursi in un taglio di 5 mila posti nella scuola primaria, di quasi 3 mila nella scuola media di I grado e di circa 6 mila in quella di II grado.
Nessuna riduzione di posti invece, è prevista per l ascuola dell'infanzia, dove vengono confermati sia i 400 posti assegnati nell'organico di diritto sia i 530 in più assegnati lo scorso anno in organico di diritto sia i 530 in più assegnati lo scorso anno in organico di fatto.
"Eliminare gli sprechi va bene, ma non si può intervenire con l'accetta, che non tiene conto delle diverse esigenze maturate nel territorio", dice Francesco Scrima segretario della Cisl scuola.
Tra gli altri elementi negativi il sindacato inserisce la previsione dell'utilizzo di parte dell'organico, del tempo pieno e del tempo prolungato, per rispondere all'accresciuto fabbisogno di cattedre per l'orario obbligatorio.
"Questa soluzione, se applicata, segnerà, questa volta per davvero, la fine di questa esperienza", lancia l'allarme Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, "che si basa su uno specifico assetto didattico e sulle attivtà laboratoriali". Per la scuola media si prevede poi la riconduzione delle cattedre a 18 ore anche attraverso l'utilizzo di ore residue di docenti di altre scuole, secondo le regole della costituzione di cattedre orario esterne.
Mentre per la scuola secondaria si stabilisce la formazione delle classi prme senza tener conto della presenza dei vari indirizzi di studio.
"Se non si cambia registro, passeremo alla mobilitazione del personale", dice Di Menna.
"Scelte di queste tipo non sono neanche proponibili", rincara la dose Enrico Panini, segretario della CGIL scuola.