Nuova moda che dal Giappone arriva a Pechino Dire “sì” in bianco e col prete finto In Oriente è boom
Data: Sabato, 13 gennaio 2007 ore 19:06:08 CET
Argomento: Rassegna stampa


dal sito de " IL Messaggero"
di RICCARDO DE PALO
 

Ne è passato di tempo da quando le coppie cinesi si sposavano leggendo qualche frase del Libretto Rosso davanti al funzionario governativo di turno, sotto a un grande ritratto di Mao. Oggi la Cina preferisce matrimoni all’occidentale, con tanto di scambio di anelli, candidi vestiti nuziali e un prete - non importa se vero, o verosimile - a suggellare il voto nuziale.
La moda l’ha lanciata il vicino Giappone, dove si prestano ad indossare la tonaca appositi attori professionisti. «Ai giapponesi - ha spiegato alla Bbc il britannico Mark Kelly, che fa il prete finto di professione - piace il vestito, il bacio, l’immagine del nostro matrimonio. E anche se i cristiani sono solo l’1% della popolazione, il 90% dei matrimoni sono in stile occidentale».
Finte cappelle in stile cristiano si trovano, in Giappone, un po’ ovunque. Quella di Morito Ishi Kyokai si trova al settimo piano di un supermercato, a Sapporo. Ci si fa strada tra ristoranti sushi, bar che vendono spaghetti in brodo e pasticcerie, ed ecco che compare una specie di grotta decorata con fiori, cherubini e fontane di plastica. Qui prestava servizio, fino a poco tempo fa, lo stesso Kelly. «Poiché si trova in un centro commerciale, talvolta durante la funzione si sentiva proporre verdure in offerta speciale», ricorda Kelly.
Le agenzie - molte delle quali provenienti da Taiwan - propongono cerimonie “tutto compreso” e album fotografici che prevedono almeno cinque cambi di costumi e una foto davanti a una chiesa cattolica. Un matrimonio ”alla francese” può costare 1100 euro, circa tre mesi di salario medio. Chi non si accontenta dello studio fotografico che propone finti sfondi con l’onnipresente torre Eiffel, può spendere mille euro in più, recarsi davvero a Parigi e avere qualche foto “live” della Ville Lumière.
Ai tempi di Mao si spendeva per un matrimonio poco più di una trentina di euro; ora c’è chi ne spende quattromila. Insomma, il boom economico ha vinto anche i cinesi al più tirannico dei rituali consumistici: la corsa allo status symbol. E le nozze “esotiche” fanno molto cool. Tuttavia alcuni non rinunciano a certi retaggi culturali, come i rituali brindisi e il voto solenne di rispettare il cielo e la terra. Così, scrive il Giornale del Popolo, capita che molti chiedano una cerimonia “mista”, con la sposa vestita in bianco, accompagnata dal padre, e l’occidentale scambio di anelli. Subito dopo, però, c’è il banchetto tradizionale, dove la sposa compare vest con l’usuale gonna rossa, mentre il marito al suo fianco alza il calice in onore degli ospiti.
 







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