dal sito de " IL Messaggero"
di RICCARDO DE PALO
Ne è passato di tempo da quando le coppie cinesi si sposavano leggendo
qualche frase del Libretto Rosso davanti al funzionario governativo di turno,
sotto a un grande ritratto di Mao. Oggi la Cina preferisce matrimoni
all’occidentale, con tanto di scambio di anelli, candidi vestiti nuziali e un
prete - non importa se vero, o verosimile - a suggellare il voto nuziale.
La moda l’ha lanciata il vicino Giappone, dove si prestano ad indossare la
tonaca appositi attori professionisti. «Ai giapponesi - ha spiegato alla Bbc il
britannico Mark Kelly, che fa il prete finto di professione - piace il vestito,
il bacio, l’immagine del nostro matrimonio. E anche se i cristiani sono solo
l’1% della popolazione, il 90% dei matrimoni sono in stile occidentale».
Finte cappelle in stile cristiano si trovano, in Giappone, un po’ ovunque.
Quella di Morito Ishi Kyokai si trova al settimo piano di un supermercato, a
Sapporo. Ci si fa strada tra ristoranti sushi, bar che vendono spaghetti in
brodo e pasticcerie, ed ecco che compare una specie di grotta decorata con
fiori, cherubini e fontane di plastica. Qui prestava servizio, fino a poco tempo
fa, lo stesso Kelly. «Poiché si trova in un centro commerciale, talvolta durante
la funzione si sentiva proporre verdure in offerta speciale», ricorda Kelly.
Le agenzie - molte delle quali provenienti da Taiwan - propongono cerimonie
“tutto compreso” e album fotografici che prevedono almeno cinque cambi di
costumi e una foto davanti a una chiesa cattolica. Un matrimonio ”alla francese”
può costare 1100 euro, circa tre mesi di salario medio. Chi non si accontenta
dello studio fotografico che propone finti sfondi con l’onnipresente torre
Eiffel, può spendere mille euro in più, recarsi davvero a Parigi e avere qualche
foto “live” della Ville Lumière.
Ai tempi di Mao si spendeva per un matrimonio poco più di una trentina di euro;
ora c’è chi ne spende quattromila. Insomma, il boom economico ha vinto anche i
cinesi al più tirannico dei rituali consumistici: la corsa allo status symbol. E
le nozze “esotiche” fanno molto cool. Tuttavia alcuni non rinunciano a certi
retaggi culturali, come i rituali brindisi e il voto solenne di rispettare il
cielo e la terra. Così, scrive il Giornale del Popolo, capita che molti chiedano
una cerimonia “mista”, con la sposa vestita in bianco, accompagnata dal padre, e
l’occidentale scambio di anelli. Subito dopo, però, c’è il banchetto
tradizionale, dove la sposa compare vest con l’usuale gonna rossa, mentre il
marito al suo fianco alza il calice in onore degli ospiti.