Bizzarra iniziativa di “ASCOLTO” del Ministro Fioroni– Incontro a Palermo del 17 gennaio 2007.
Data: Sabato, 13 gennaio 2007 ore 00:25:21 CET
Argomento: Ufficio Scolastico Provinciale


Il Ministero ha già individuato in Sicilia 88 istituzioni scolastiche – scuole campione - destinatarie della rilevazione; questo Ufficio ha invece designato gli 88 dirigenti scolastici che avranno il compito di somministrare i questionari nelle scuole predette. Le scuole “campione” e i dirigenti “somministratori” sono indicati nell’allegata tabella. Questo Ufficio sta inoltre provvedendo ad individuare le istituzioni scolastiche che saranno incaricate del “caricamento” dei dati. La somministrazione dei questionari avverrà, a livello nazionale, in data 25 e 26 gennaio 2007. Premesso quanto sopra, al fine di condividere le modalità di svolgimento delle attività, sono indette, per il giorno 17 gennaio 2007, n. 2 riunioni alle quali parteciperanno le SS.LL., nella qualità di dirigenti delle scuole “campione” o di dirigenti “somministratori”. Saranno altresì presenti i dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali della Sicilia, i dirigenti con funzioni tecniche in servizio nella regione e due componenti del Gruppo ministeriale di progettazione. Si precisa che, a causa del notevole numero dei partecipanti, alla prima riunione, dalle ore 10,00 alle ore 13,00, parteciperanno solamente i dirigenti delle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani. Alla seconda riunione, dalle ore 14,30 alle ore 17,30, parteciperanno i dirigenti delle province di Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa. Le riunioni avranno luogo nei locali del 2° I.P.S.S.A.R. “Pietro Piazza”, Corso dei Mille n.181, Palermo. Le eventuali spese di viaggio saranno a carico delle istituzioni scolastiche di appartenenza.

IL DIRIGENTE

Alessandro Buscemi

 

IL DIRIGENTE DELLA ISTITUZIONE SCOLASTICA SELEZIONATA

 

 

  • Individua i nominativi dei soggetti tenuti alla compilazione del questionario secondo i seguenti criteri:

 

o       Per la Componente Docenti (massimo 20)

Sorteggia una lettera dell’alfabeto e, a partire dal primo nominativo predispone un elenco corrispondente al 10% del numero complessivo dei docenti, fino a un massimo di venti, ai quali richiedere la compilazione del questionario. È opportuno, comunque, prevedere 4 riserve nel caso in cui non tutti i docenti individuati siano presenti il giorno della somministrazione.

 

o       Per la Componente Studenti

1° ciclo (massimo 20)

Sorteggia, per la scuola primaria, una lettera dell’alfabeto e, a partire dal primo nominativo, sceglie 1 o più studenti per ogni quarta classe di scuola primaria, fino a raggiungere un numero superiore a venti.

Sorteggia, per la scuola secondaria di primo grado, una lettera dell’alfabeto e, a partire dal primo nominativo, sceglie 1 o più studenti per ogni seconda classe fino a raggiungere un numero superiore a venti.

Nel caso di Istituti Comprensivi il sorteggio avviene considerando la scuola come un’unica entità, individuando un numero superiore a 10 alunni di scuola primaria e un numero superiore a 10 alunni di scuola secondaria di primo grado.

Gli studenti oltre il ventesimo sono considerati riserve a cui richiedere la compilazione del questionario nel caso in cui vi siano assenti tra i primi venti individuati.

2° ciclo (massimo 20)

Sorteggia una lettera dell’alfabeto e, a partire dal primo nominativo, sceglie 1 o più studenti di prima, seconda, terza, quarta e quinta classe per ogni sezione. Costituisce poi il campione richiesto per la compilazione mediante sorteggio (2 studenti per la prima, 3 per la seconda, 4 per la terza, 5 per la quarta e 6 per la quinta). Gli studenti, oltre il ventesimo, sono considerati riserve a cui richiedere la compilazione del questionario nel caso in cui vi siano assenti tra i primi venti individuati.

 

o       Per la Componente Famiglie (massimo 20)

Sorteggia una lettera dell’alfabeto, diversa da quella degli studenti, e, a partire dal primo nominativo, sceglie 1 o più genitori (1 per ogni allievo) per ogni classe fino a raggiungere un numero di persone superiore a venti. I genitori oltre il ventesimo sono considerati riserve. Nel caso di Istituti con più plessi o sedi o sezioni staccate i genitori sono individuati nella sede principale.

 

 

o       Per la Componente Personale A.T.A.

Compilano il questionario:

§         DSGA

§         2 assistenti amministrativi

§         2 collaboratori scolastici. 

Nel caso in cui nell’istituzione siano presenti anche assistenti tecnici compilano il questionario:

§         DSGA

§         1 assistente amministrativo

§         1 assistente tecnico

§         2 collaboratori scolastici

Assistente amministrativo, assistente tecnico e collaboratori scolastici sono scelti per sorteggio tra tutti gli appartenenti alle diverse figure professionali.

 

 


 

 

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO INCARICATO

DELLA SOMMINISTRAZIONE DEI QUESTIONARI

 

 

  • Nei giorni precedenti la somministrazione dei questionari, concorda con il Dirigente Scolastico della scuola campione i diversi orari di somministrazione per le varie componenti: Dirigente Scolastico, Docenti, Personale ATA, Alunni, Famiglie.

 

  • Verifica, al fine di assicurare la riservatezza,la possibilità di far compilare il questionario al Dirigente Scolastico direttamente sul portale appositamente predisposto. Nel caso in cui non sia possibile, individua una scuola viciniore nella quale effettuare l’operazione.

 

  • Il giorno della somministrazione apre il plico contenente i questionari e la busta relativa alla componente interessata alla somministrazione. Terminata la compilazione raccoglie i questionari e li richiude nella apposita busta predisposta. Dopo aver esaurito le operazioni per tutte le componenti inserisce il materiale nella scatola per la successiva consegna all’Istituzione scolastica incaricata della digitazione.

 

  • Nel caso in cui la scuola disponga delle attrezzature informatiche necessarie per la compilazione dei questionari direttamente sul portale, procede in tal senso seguendo le indicazioni della scheda inserita nel plico.


 

 

 

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO DELLA SCUOLA INCARICATA

DELLA DIGITAZIONE DEI DATI

 

 

 

  • Costituisce il team preposto per l’immissione dei dati, costituito da una o più coppie di persone, al fine di rendere più efficace l’inserimento e il controllo dei dati digitati.

 

  • Apre il plico sigillato che ha ricevuto dalle Istituzione del campione a lui assegnato; consegna le buste al team di inserimento che, di volta in volta, apre la busta relativa alla componente da inserire e procede alla digitazione dei dati , seguendo le istruzioni per l’immissione dei dati a portale fornite dell’I.T.I.S. “Q. Sella” di Biella.

 

  • Vigila sullo svolgimento delle operazioni, cura che siano rispettati i tempi assegnati per l ‘inserimento e segnala ogni anomalia e/o difficoltà al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale e agli incaricati del monitoraggio delle attività di immissione dati, all’indirizzo di posta elettronica info@progettoascolto.net o ai numeri : Prof. Borchia Roberto Tel. 3281509994 e Prof. Facciotto Luigi Tel. 3281509987.

 

 

La CGIL scuola prende le distanze

Scuola: il Ministro si mette in “ascolto”
di flc-CGIL


Scuola: il Ministro si mette in “ascolto” (?) delle varie componenti della scuola e dei soggetti istituzionali e associativi che ad essa fanno riferimento
In una società che si caratterizza per l’abbondanza di comunicazione rivolta ad un pubblico spesso passivo, come quello che subisce passivamente il bombardamento di messaggi che la televisione e la pubblicità gli indirizzano saturando l’aria e le menti, bisogna dire che si presenta bene chi dice di volersi mettere “in ascolto”!
E’ quello che fa il Ministro Fioroni con il suo progetto di ricerca finalizzato all’ascolto delle componenti dei vari ordini di scuola. Peccato che la nota positiva riferita alla volontà di ascolto si affievolisca notevolmente lasciando il posto alla perplessità, quando, dal titolo, passiamo al contenuto del progetto “Ascolto”.

In assoluta riservatezza, è stata diramata ai Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali, in data 18/12/06, la nota prot. n 1256 che annuncia l’avvio del progetto e indica le modalità di esecuzione, il piano dunque di realizzazione del progetto, che prevede:

La costituzione di un gruppo di progettazione composto da: Dirigenti tecnici, dirigenti scolastici, docenti, con il compito di predisporre “specifici strumenti di rilevazione destinati distintamente” a Dirigenti scolastici, docenti, personale ATA, famiglie, studenti, comuni, province, associazioni degli artigiani, associazioni dei commercianti, ASL, Camere di commercio/industria/artigianato, organizzazioni sindacali, unioni industriali.
I destinatari degli strumenti di rilevazione sono il frutto di “un campione statisticamente significativo”.
Lo scopo della rilevazione è quello di “acquisire dati sulle varie realtà”.
L’acquisizione dei dati è finalizzata alla produzione di “interventi normativi e azioni di contesto corrispondenti alle effettive esigenze dei soggetti coinvolti”.
Gli USR devono individuare un certo numero di dirigenti scolastici per la somministrazione dei questionari.
La somministrazione dei questionari avverrà nei giorni 25 e 26 gennaio 2007.
La comunicazione dei risultati è prevista in apposite conferenze regionali di servizio e in un seminario nazionale di riflessione.
Quello che si ricava dunque dalla lettura del progetto è la volontà del ministro di procedere ad una sorta di sondaggio condotto fra il personale della scuola e un ampio spettro di soggetti sociali e istituzionali per “acquisire dati sulle varie realtà”.
La vaghezza e la genericità dei dati da rilevare, dello scopo per cui vengono rilevati costituiscono il primo dato sconcertante.
Il secondo dato sconcertante deriva dalla incerta scientificità del metodo per procedere ad un sondaggio: gruppo di progettazione che non garantisce competenza in materia, individuazione approssimativa del campione, nessuna informazione sul mandato assegnato al gruppo di progettazione.

Naturalmente nulla impedisce al ministro di acquisire dati di conoscenza “sulle varie realtà” del settore sociale su cui agisce il suo ministero.
Noi crediamo, e lo abbiamo sempre rivendicato anche con il precedente ministro, che non si possano fare riforme senza consultare gli addetti ai lavori o addirittura contro di loro.

La partecipazione dei cittadini alla vita politica è un principio democratico che si esercita a più livelli e in forme diverse. Se adeguatamente rispettato da tutti coloro che sono chiamati a prendere decisioni per tutti, maggiore è la possibilità di svolgere un ruolo di rappresentanza efficace.

Non è il caso qui di tentare un’analisi sociologica di tutte le forme di partecipazione e del loro grado di utilità e del tasso di democrazia che contengono, certamente non bastano kermesse e stati generali per considerare compiuta la democrazia partecipativa.

Per quanto riguarda la scuola, che ha subito un deficit di partecipazione negli anni precedenti, non essendo mai stata coinvolta in percorsi di consultazione su provvedimenti che intervenivano sul sistema e lo cambiavano profondamente, aprire una fase di ascolto, è cosa positiva.

Ma l’ascolto, inteso come raccolta di dati sulle diverse realtà, fornisce informazioni, ma non fa interagire la proposta politica e la richiesta sociale, è quindi strumento povero di partecipazione.
Il metodo del sondaggio è più affine a chi non crede alla politica e alle sue rappresentanze e sonda direttamente l’umore dei cittadini consumatori.
Per di più il sondaggio effettuato in perfetta autoreferenzialità, per quanto riguarda modi, protagonisti, contenuti è funzionale soltanto alle logiche di chi lo produce.

In sé è uno strumento come un altro, ma perché non socializzarne finalità e scopi in una trama più ampia di azioni finalizzate alla condivisione e all’arricchimento della proposta politica?
Avremmo preferito maggiore trasparenza nel dare informazione sul “progetto di ricerca” invece della casualità con cui siamo venuti a conoscenza del fatto.

Fra l’altro le organizzazioni sindacali vi appaiono come uno dei soggetti da indagare, quasi fosse una categoria sociale distinta, dimenticando che le organizzazioni sindacali svolgono un ruolo di rappresentanza delle categorie di lavoratori su cui si indaga, dunque non sono distinti.
La FLC Cgil, fra queste, esercita una democrazia di mandato, nel senso che sottopone alla consultazione e anche al voto dei lavoratori, le istanze politiche che muovono le sue azioni, non agisce come soggetto sociale autoreferenziale, distinto da chi vuole rappresentare.

Dunque, se i risultati della ricerca avranno un uso politico per orientare le scelte di legislatura, quale sarà il loro peso rispetto a programmi politici e rappresentanza sindacali?
Troppa riservatezza e autosufficienza, come quelle che contraddistinguono questa iniziativa, sollevano molti dubbi sulla reale volontà di cambiare metodo rispetto alla scarsa trasparenza degli anni precedenti.

Roma, 13 gennaio

I movimenti di contrasto si schierano per la prima volta apertamente contro

 

MINISTRO FIORONI E STAFF: NON SONO PRUDENTI E REALISTI, SONO PERICOLOSI. OCCORRE FERMARLI: DIMISSIONIAMOLI!
di Francesco Mele


Io penso che il tempo concesso a questo ministro, e al suo qualificato staff, per dare un segnale in controtendenza rispetto all’idea di scuola della Moratti sia ormai abbondantemente scaduto. E non ne faccio una questione semplicemente temporale, perché se uno si impegna, di tempo sono disposto a concederne molto di più, ma mi devono venire dei segnali di questo impegno.

Da questo Ministro e dal suo Vice di segnali in controtendenza rispetto alla Moratti non ne sono venuti, anzi, l’azione di questo governo pare in sommessa continuità con quanto fatto dalla Moratti. Addirittura su alcune questioni ci si è spinti anche oltre, se pensiamo ai finanziamenti alle private, agli anticipi nelle scuole del primo ciclo e l’ultima chicca delle Scuole come Fondazioni, con l’ingresso delle imprese nella loro gestione (chiedete agli inglesi cosa sono le Academies).

Con questo penso che la misura sia colma e sia arrivato il tempo di correre ai ripari. Se questa proposta l’avesse avanzata la Moratti, non solo sarebbe esplosa una querelle memorabile, ma la reazione del cosiddetto movimento sarebbe stata pronta e risoluta. Invece.

Che dire poi di questo progetto d’ascolto clandestino, secretato fin dal suo nascere con un decreto del 5 luglio che ancora oggi è difficile reperire, e di cui non si conoscono i dettagli se non il campione di scuole prescelte e una sorta di vademecum per la compilazione dei questionari che non sono per niente noti. Si sa però che si tratta di questionari con domande a scelta multipla in cui gli esperti responsabili (chi sono? boh? proprio come la Moratti!) hanno riassunto non le “possibili risposte” ma le “risposte possibili”, bella democrazia davvero. E’ questa l’idea di dialogo che ha questo ministro?

Le stranezze però non finiscono qui se osservate il campione vi accorgete di altre cose poco comprensibili.
L’Emilia Romagna (4 milioni di ab., 9 prov.) e la Toscana (3,5 milioni di ab., 10 prov.) hanno rispettivamente 43 e 41 scuole nel campione, mentre la Campania (5,7 milioni di ab. 5 prov.) ne ha 102, la Sicilia (5 milioni di ab., 9 prov.) ne ha 88; che proporzione è?Forse una ragione statistica ci sarà, ma non si è voluto socializzarla oppure … è inconfessabile.
Altra stranezza: le scuole superiori della provincia di Modena scelte nel campione sono tre, un ITI, un IPIA e un IPSCT, e in tutta la regione gli unici licei prescelti nel campione sono a Ferrara un LC e un LS (il terzo di FE è un omnicomprensivo). Bah, forse che la tradizione liceale ferrarese è particolarmente significativa?
Altra cosa strana: per rispondere alle domande dei questionari segreti occorrerà farlo in rete (sic) entrando con una password, quindi attenti a cosa rispondete, il Grande Fratello e la Grande Sorella incombono! Altro che anonimato.
Queste stranezze però non sono nulla rispetto alla assoluta sfasatura tra il dialogo con il popolo della scuola (docenti, studenti, ATA, genitori e, perché no, dirigenti) che tutti ci aspettavamo e questa consultazione di regime, chiusa sia nelle risposte sia nel respiro democratico che la sottende.

Io penso che noi dobbiamo dare un messaggio netto e chiaro:

AD UNA TALE CONSULTAZIONE ANTIDEMOCRATICA NON SI RISPONDE!!!!

Propongo di preparare e diffondere volantini che raggiungano il maggior numero possibile di scuole del campione esortando a non rispondere a tali domande con risposte già preconfezionate.

Sono già tante le ragioni di dissenso accumulate nei confronti dell’operato di questo ministero. Penso che ce ne siano abbastanza per dire non solo che questa politica scolastica è inadeguata, ma dico senza esitazione pericolosa, vista la deriva privatistica che l’assimilazione alle fondazioni porta con sé.

Occorre rompere ogni indugio:
questo ministro e il suo staff non sono quello di cui la scuola italiana ha bisogno,

DEVONO ANDARSENE!

Propongo che incominci da subito una campagna di sfiducia a questo ministero, per una nuova direzione che rappresenti davvero quella svolta che il popolo della scuola si aspettava.

Al governo deve giungere forte e chiaro il messaggio che sulla scuola occorre una netta inversione di tendenza.

Questo silenzio esangue non ci farà mai diventare maggioranza.

Saluti
Francesco Mele





 

 







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