Dicerie, dicerie, dicerie. Ovvero quello che si va dicendo, che si bisbiglia, si sussurra. Le notizie che volano di bocca in bocca, che si ingigantiscono, si moltiplicano…E tante se ne dicono in questi giorni sui Concorsi a preside in corso di svolgimento.
Ad esempio, accanto allo scandalo dei riservisti, normalmente in graduatoria insieme ai vincitori pleno iure, va considerato anche lo scandalo della non uniformità di comportamento delle Commissioni che hanno operato nelle diverse regioni d' Italia.
E questo dove lo mettiamo? Addirittura nelle graduatorie dei vincitori del Concorso ordinario in diverse regioni si trovano candidati che, invece che essere laureati, come prevedeva il bando da ben sette anni, hanno conseguito la laurea qualche mese prima che scadesse il bando di concorso!
Evviva I soliti furbi!!! E bravi gli italiani! Son sempre I soliti. E chi è onesto, tipo I fessi che non in possesso dei requisiti non hanno fatto ricorso o addirittura non hanno presentato domanda…se ne stanno a casa…e continuano a fare gli insegnanti!
Qualche sorpresa la riserva anche la graduatoria degli ammessi al concorso riservato ai presidi con almeno un anno di incarico. Anche qui non c’è molta chiarezza. Pare infatti che  si trovino diversi nominativi di docenti che, pur avendo avuto un incarico, non hanno maturato i 180 gg effettivi di servizio richiesti dal bando. Vi si ritrovano altresì docenti vicari e non che non avevano titolo neanche per partecipare all'ordinario.
Che siamo alle solite? Vuoi vedere che c’è la solita gente che aspetta di essere ammessa con riserva, tanto poi la riserva diventa un lasciapassare e si divente tutti presidi, così allegramente, con un pizzico di faccia tosta?!
Ma perchè non arrivano bravi ispettori super partes con il compito di controllare i titoli posseduti dai vincitori del concorso?
Nel frattempo, mentre tutti i regolari pregano e sperano, non ci resta che un’amara considerazione finale: nella scuola, e forse anche nella vita, essere onesti non premia. Meditate, gente, meditate...

SILVANA LA PORTA