MA LEI, MINISTRO FIORONI, E' DI SINISTRA...O DI DESTRA?!
Data: Luned́, 08 gennaio 2007 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


MA LEI, MINISTRO FIORONI, E’  DI SINISTRA…O DI DESTRA?!



Vengono sempre messi ’ alla berlina i rappresentanti di una vecchia destra, quella alquanto ’ becera e passata alla storia come sostenitrice del celodurismo. Sì, per intenderci il famoso motto della Lega dell’altrettanto becero Umberto Bossi, quel “Ce l’ho duro” che richiama antichi scenari repressivi e autoritari, tradizionalmente attribuiti ai sostenitori del rigore, dell’autoritarismo e della non indulgenza. Appunto ai sostenitori della destra.
Ma il nuovo ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, classe 1958, di professione medico, prestato poi alla scuola, stupisce tutti un po’. Ministro di un governo di centro sinistra, a sua volta frutto strano di un compromesso tra forze politiche diverse e, riguardo certe opinioni, addirittura antitetiche, da quando è balzato alla ribalta dello sfasciato, e urgentemente bisognoso di cure, mondo dell’istruzione, ne ha fatte vedere delle belle. Circolari, decreti,  proposte da fare impallidire anche il più duro dei celoduristi. Cominciamo dal bullismo: in una recente pubblicazione l’attenzione viene richiamata “sul fronte dei provvedimenti disciplinari che saranno più rigorosi, efficienti e tempestivi, perché è importante che i comportamenti quotidiani all'interno della scuola forniscano ai giovani modelli ed esempi positivi.”
Poi tocca agli insegnanti per i quali  Fioroni, giustamente indignato, firma una circolare con la quale “si rivede l'applicazione delle sanzioni disciplinari nei confronti del personale della scuola, promuovendo provvedimenti volti a sanzionare coloro che si assentano in modo sistematico ed ingiustificato dal posto di lavoro o compiono fatti gravi, anche di rilevanza penale, a danno della comunità scolastica.”
I principi cui ispirarsi? Rigore, efficienza e tempestività. Li chiama addirittura  imperativi cui attenersi. Questo sì che è celodurismo. Niente tolleranza, niente morbidezza. Ma durezza e repulisti generale. E all’insegna della rigidità addirittura per risparmiare soldini rimanda al lavoro, commissariando gli IRRE e l’Indire, tutti gli insegnanti distaccati in questi istituti. Via, al lavoro, marciare!
Buona cura. Buona cura davvero, signor ministro medico. La scuola ha bisogno di una terapia radicale, decisiva, d’impatto. Per non morire.
E così, a proposito della scuola come unica alternativa alla strada, citando addirittura il benemerito Giovanni Falcone,  Fioroni non esita ad affermare che non è l'esercito dei soldati che sconfigge le mafie, ma è l'esercito dei maestri. L’immagine è addirittura quella di una scuola in armi, attrezzata con coraggio e determinazione contro la mafia. Insomma militarismo metaforico, ma pur sempre militarismo.
E infine giunge, rossa ciliegina sulla torta, la riforma degli esami di Stato con la quale, sostiene il ministro, si  restituisce alla nostra scuola una prova seria, credibile e autorevole, che permetterà ai nostri ragazzi di andare a testa alta in Italia e in Europa.
E addirittura, cosa straordinaria ad udirsi, verrà premiata l'eccellenza. Avete sentito bene. L’eccellenza. Come dicevano i destrorsi tanto contestati di un tempo.
Questo è troppo. Adesso, ministro Fioroni, ce lo dica sinceramente, ce lo confessi candidamente, si sbottoni una buona volta. Ma lei è di sinistra…o di destra?

SILVANA LA PORTA






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