I DOCENTI DEVONO INSEGNARE SOLO LA MATERIA CHE CONOSCONO...
Data: Giovedì, 28 dicembre 2006 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


Insegnare ciò che si è studiato
Gentilissimi insegnanti,

leggo sui giornali le continue critiche che vengono mosse verso i nostri studenti per quanto riguarda i risultati in matematica, e quindi di conseguenza, verso noi insegnanti. Bene, accetto la critica. Posso dire la mia?
Sembra che insegnare matematica sia così banale da poterla lasciare insegnare a tutti. Sono laureato in matematica, ho studiato la materia per 5 anni in università, la insegno da 8 anni, mi piace tantissimo insegnarla! Mi sono iscritto per intraprendere questa “carriera” (a livello personale, non certo economico) perché ci credo. Oltre all’università, ho trascorso altri due anni alla ssis (scuola di specializzazione) per conseguire l’abilitazione. Sette anni, penso di conoscerla molto bene! Ora mi sono iscritto al corso riservato, per una seconda abilitazione: ho colleghi che provengono da svariate università, ingegneria, informatica, fisica…. Chi ha seguito queste università, sa benissimo il livello di matematica che ha dovuto affrontare: sbaglio di tanto se dico che queste lauree danno una conoscenza della matematica che fa “ridere” confronto a quella che abbiamo dovuto (e voluto!) studiare noi?
Non sbaglio affatto, mi spiace dirlo, e ne ho le prove! Venite pure a seguire i suddetti corsi, durante le lezioni (ad esempio di analisi) si sentono delle domande che nemmeno i miei allievi fanno in classe! Posso entrare nel particolare? Se un insegnante chiede: “perché la funzione valore assoluto di x è continua ma non è derivabile nell’origine?”, significa che c’è qualcosa che non và. Se ha fatto una domanda del genere, immagino quante altre ne abbia da fare. Quello stesso insegnante, sta tuttora insegnando matematica in una scuola. Lo stesso capita per noi laureati in matematica: non abbiamo il bagaglio necessario per andare ad insegnare la fisica (pur avendo dato 3-4 esami all’università), l’informatica (idem) o altre materie. Non mi viene nemmeno in mente di andare ad insegnare nozioni di cui non ho perfetta conoscenza. Conosco i teoremi sulla termodinamica, so applicare le leggi della cinematica, ma non ho la presunzione di poter insegnare la fisica. Conosco i vari software maggiormente usati nella vita di tutti i giorni, so fare una query, ma non ho la presunzione di poter insegnare informatica. Ciò che so io, è nulla a confronto di un laureato in fisica o informatica. E non sarà certo un corso abilitante per potermi dare quelle conoscenze necessarie ad insegnare. Ma lo Stato Italiano permette tutto ciò, permette che laureati in informatica (che hanno dato l’esame di analisi I simile ad una verifica di V superiore!) ti siano davanti nelle graduatorie di matematica: assurdo! Perché avrebbero istituito tutte queste differenti università allora? Hai studiato fisica? Insegni fisica, e basta! Hai studiato informatica? Insegni informatica, e basta! Hai studiato matematica? Insegni matematica, e basta! Quindi la mia non è una critica verso i non laureati in matematica in quanto tali, sia ben chiaro, rispetto totalmente i vostri studi, è una critica verso che permette questi orribili minestroni. Scusate lo sfogo, ma certe cose mi danno alquanto fastidio. E spero che prima o poi a guidare l’Istruzione nel nostro paese sia una persona che abbia vissuto nella scuola, e che non provenga come ex amministratore delegato di una multinazionale di sigarette o come ex ministro delle politiche agricole.

Cordialmente M.S.
03/12/2006
 
 






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