LA NUOVA MATURITA' DIVIDE LA SCUOLA: LE RAGIONI DEL SI' E DEL NO
Data: Luned́, 25 dicembre 2006 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


La nuova maturità divide la scuola

  22 dicembre 2006 - Corriere di Como
 Bruno Saladino: «Saranno garantiti serietà, rigore e trasparenza». Etta Sosio: «Siamo di fronte a una vera e propria retromarcia»


Cambiano i governi, cambia anche la scuola. E, in particolare, la maturità. Il disegno di legge approvato alla Camera stravolgerà di nuovo gli esami di Stato, con buona pace dell'ex ministro Moratti. Questa volta a salire in cattedra, nel vero senso della parola, è Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica istruzione che ripropone commissioni miste tra membri interni ed esterni, introduce la 'lode' per i più meritevoli e, di nuovo, lo scrutinio di ammissione agli esami di maturità.
 La reazione degli istituti lariani non si è fatta attendere. Anche perché, poco più di un mese fa, proprio le scuole della provincia avevano denunciato apertamente l'insostenibile buco in bilancio aperto per i mancati rimborsi alle spese anticipate per le commissioni d'esame. E con questa riforma i costi, invece di diminuire, aumenteranno, aprendo nuovi punti interrogativi sul futuro degli istituti comaschi. Perché se è vero che i fondi per il 2007 dovrebbero essere garantiti dalla finanziaria, è altrettanto vero che questi dovranno essere messi a bilancio anche in futuro e al riguardo, al momento, non c'è nessuna garanzia.

«Permettetemi una battuta - esordisce Benedetto Colella, preside del Romagnosi di Erba - Lo Stato dice di non avere soldi per niente e per nessuno, e li garantisce alla scuola' Ne sono contento, faccio una professione di fede ma rimango alla finestra a guardare. Il problema infatti non è per quest'anno, dove dovrà salvare la faccia. Il mio dubbio riguarda il futuro. Una cosa è certa, comunque: se a Roma faranno le cose fatte bene noi saremo dalla parte del governo. La mia è una sorta di fiducia a termine». Diverso invece il giudizio sulla didattica. «Da questo punto di vista, il disegno di legge è positivo. Serviva per ridare dignità alla maturità che ultimamente era stata un po' bistrattata».

 Sulla stessa lunghezza d'onda Bruno Saladino, del liceo classico 'Volta' di Como.
 «Il provvedimento è accompagnato dalla copertura finanziaria, e questo un po' ci tranquillizza, anche se non voglio sbilanciarmi troppo perché in passato ne abbiamo viste di tutti i colori». «Per il resto giudico positivamente l'azione del ministro - conclude Saladino - La maturità era stata ridotta in uno stato pietoso. Adesso saranno garantiti serietà, rigore e trasparenza».

 Se le scuole pubbliche hanno accolto con riserva, legata ai costi futuri, il disegno di legge, una netta bocciatura arriva dagli istituti privati.
 Alfonso Corbella, presidente della Dedalo onlus, cooperativa sociale che gestisce le Orsoline, stronca nettamente l'operato di chi ha diretto in queste stagioni il mondo dell'istruzione. «Sono dieci anni che il sistema scolastico aspetta una riforma delle superiori che ancora non arriva. Questa è una cosa gravissima ed è un aspetto che va al di là della riforma Moratti e dell'attuale riforma Fioroni».

 Il giudizio si sposta poi, nel dettaglio, sulla didattica. «Le commissioni miste, formate da membri interni ed esterni, non favoriscono un giudizio equilibrato. I docenti dell'istituto conoscono l'alunno, quelli che arrivano da fuori no. Occorrerebbe dunque che i membri esterni ascoltino i colleghi, svolgendo un lavoro collegiale. C'è poi un altro aspetto. Il ministro Fioroni ha speso parole sull'autonomia degli istituti. Per questo mi auguro che vengano valutati con attenzione i percorsi sperimentali che ogni scuola attua. I membri esterni, insomma, non dovranno solo essere dei gendarmi ma dovranno valorizzare i vari sviluppi sperimentali».

 Molti dubbi anche per Etta Sosio, gestore del Pascoli. «In questi anni i cambiamenti sono stati molti, forse troppi. L'ultima manovra Moratti mirava a rendere l'esame di maturità più semplice, mentre adesso tutto torna complicato. Siamo di fronte ad una vera e propria retromarcia. Anche perché un tuo insegnante ti valuta in un certo modo, un esterno invece tende a penalizzarti. E poi c'è il problema dei costi. Non nascondo che, visti i precedenti, un po' di paura l'abbiamo».SI






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