Allarme sicurezza a Catania. Il questore Michele Capomacchia pensa alle telecamere nei punti caldi della città: l'appoggio di Enzo Bianco
Data: Mercoledì, 06 dicembre 2006 ore 22:37:07 CET
Argomento: Istituzioni


Catania, l'ora della videosorveglianza
 

E' da anni che se ne discute, ma adesso il progetto sembra realmente in fase di decollo. Dopo Napoli, prima città italiana «videosorvegliata» in quasi tutta la sua interezza, anche Catania potrebbe ritrovarsi presto sotto l'occhio indiscreto del «Grande fratello».
L'idea è del questore Michele Capomacchia, che ne ha già discusso nell'ambito del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e che si prepara a informare dell'idea la propria amministrazione.
Il progetto sarebbe coperto finanziariamente con i fondi del Pon e del Pos: dovrebbe partire in tempi relativamente brevi, così come rivelato dal presidente della commissione Affari costituzionali, Enzo Bianco, che proprio ieri ha incontrato il capo della polizia Giovanni De Gennaro.
«Il questore Michele Capomacchia, impegnato sul fronte della sicurezza in città in modo encomiabile - ha detto Bianco - ha già avviato un progetto di monitoraggio con telecamere di catania su esempio di tanti altri centri italiani». Bianco ha parlato anche «della possibilità concreta di attivare una misura di videosorveglianza» nel capoluogo.
«Ho chiesto al capo della polizia di valutare la possibilità di dotare anche la città di Catania di tutte quelle moderne tecnologie di telecontrollo nei luoghi chiave del territorio - spiega Enzo Bianco - De Gennaro mi ha risposto che quest' ipotesi verrà verificata prioritariamente».
«Già in altre città italiane afflitte da problemi di criminalità, le telecamere sono state inserite in programmi di interventi di prevenzione e sicurezza, in piena collaborazione, naturalmente, tra forze di polizia - sottolinea il senatore - e la videosorveglianza rappresenterebbe un mezzo per rendere più veloce ed efficace una struttura operativa, col fine di assicurare il benessere della comunità. In tal modo si potrebbe intervenire anche per incidere sul numero di scippi, sulle rapine oramai all'ordine del giorno nei quartieri a rischio della città e non solo, sulla microcriminalità sempre attiva».
«Catania - conclude Enzo Bianco - è una metropoli che chiede il massimo sul fronte della sicurezza, anche a proposito di prevenzione e nuove strategie da parte di istituzioni e di forze dell' ordine».C. M.
 







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