Andrea
Lodato
Da lì il vorticoso scambio, sin quando il file non è stato inserito nel
programma di file sharing eMule, con tanto di nome e cognome della ragazzina
minorenne e il numero di cellulare. Quando il caso ha assunto queste proporzioni
la famiglia è intervenuta, presentando una dettagliata denuncia alla polizia
postale di Catania, una delle più attive a livello nazionale e con funzionari e
personale estremamente preparato, che ha subito avviato le indagini.
Ma che cosa è possibile fare adesso per tutelare la ragazzina, per evitare che
la diffusione del filmato si allarghi ancora? Purtroppo, come spiega il
dirigente della polizia postale Marcello La Bella, per quanto riguarda il
programma di file sharing c'è ben poco da fare.
«E' la stessa particolarità di questi programmi peer to peer che rendono di
fatto impossibile un intervento per l'eliminazione del file. Che una volta
immesso nel programma diventa disponibile e scaricabile da tutti i computer che
utilizzano lo stesso programma. Non è, per esser chiari, come nel caso dei
filmati inseriti su siti come quello di Google, per cui è impossibile
intervenire per rimuovere i file».
Ma la battaglia della polizia postale catanese, naturalmente, non si ferma di
fronte a questo ostacolo tecnologico. Intanto è già stata presentata da giorni
un'informativa alla Procura della Repubblica, è stato acquisito il filmato ed
ascoltati i genitori della ragazza per cercare di ricostruire i vari passaggi
che hanno portato alla diffusione del video. Che cosa si può fare e si sta
facendo, dunque, per fermare il video?
«Trattandosi di una ragazzina minorenne - spiega La Bella - scaricare un filmato
che presenta chiaramente una violazione della privacy con immagini spinte è un
reato. Attraverso un massiccio controllo, quindi, puntiamo a risalire a chi ha
scaricato le immagini e a chi le ha ulteriormente trasferite o rimesse in rete».
Per chi lo ha fatto può scattare la denuncia, dunque. Parte da qui la sacrosanta
protezione della ragazza, possibile, ripetiamo, perché si tratta di una
minorenne. In molti casi denunciati alla polizia postale di Catania, non
esistono, invece, margini di intervento giudiziario perché le vittime di filmati
o fotografie messe in rete sono maggiorenni. E in quel caso la legislazione non
offre al momento possibilità di intervento.
Negli uffici catanesi attualmente ci sono una sessantina di denunce di questo
tipo, e l'ultima operazione importante effettuata dagli uomini di Marcello La
Bella è stata quella legata ad una vicenda registratasi ad Augusta, dove vennero
messe on line foto spinte di un gruppo di ragazze. Una di queste per l'imbarazzo
ed il dispiacere era anche caduta in un grave stato di anoressia. In quel caso,
per di più, le fotografie finite nella Rete non erano né spinte né
compromettenti, ma ad ogni foto e ad ogni nome reale di ragazza erano stati
associati messaggi chiaramente a sfondo sessuale.
La vicenda della ragazzina catanese, dunque, grazie a questa controffensiva
lanciata dalla polizia postale dovrebbe cominciare rapidamente a rientrare,
dovrebbe essere arginata e lentamente sgonfiarsi. Nel frattempo gli stessi
uomini della polizia suggeriscono soprattutto a ragazzini e ragazzine grande
prudenza e più attenzione quando "giocano" con queste moderne videotecnologie,
quando inseriscono anche solo innocenti foto su Internet, sulle chat. Il nemico
può essere lo sconosciuto di turno che carpisce la tua buona fede, anche se,
sempre più spesso, scopriamo che finisce con l'essere l'ex fidanzato, l'ex
amico, l'amica del cuore.
Condivisione e scambi
Condivisione e scambi
tra un computer e l'altro
I programmi di file-sharing servono sostanzialmente a condividere e scambiare da
un computer all'altro file conservati nel proprio pc. Chi scarica uno dei
numerosi programmi di file-sharing può accedere, automaticamente, alla ricerca e
alla possibilità di scaricare i file in questo grande archivio. Attualmente sono
disponibili diversi programmi di file sharing su reti differenti. La
disponibilità dipende parzialmente dal sistema operativo, da differenti reti di
comunicazioni aventi differenti caratteristiche (per esempio download a
sorgente multipla, differenti tipi di ordinamento, differenti limiti nella
ricerca). Per quanto riguarda la problematica legata alla privacy di chi opera
con questi programmi (non di chi, come nel caso che trattiamo in questa pagina,
esiste una vittima di questi scambi di file illegali) l'esigenza di proteggersi
ha spinto alcuni client di file sharing a "codificare" i dati, a nascondere
diverse funzionalità al fine di proteggere i propri utenti.