PALERMO
1-10-2002 – Ai nastri di partenza anche in Sicilia la sperimentazione della
riforma predisposta dal ministro Letizia Moratti per quanto riguarda la scuola
dell'infanzia e le prime classi della scuola elementare. Il direttore generale
dell'Ufficio scolastico regionale, Michele Calascibetta, ha reso noto ieri
l'elenco delle venti scuole dell'isola che faranno da “cavie” per questa
autentica rivoluzione. L'elenco è stato inviato ieri al ministero. Tra oggi e
domani la stessa Direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale designerà
i membri dell'Osservatorio - la “cabina di regia” a livello regionale di questa
prima fase della sperimentazione - e del Gruppo tecnico, che avrà il compito di
seguire nel dettaglio le scuole per ogni necessità che potranno avere.
Sarà questo, con ogni
probabilità, l'ultimo adempimento importante del dottor Calascibetta nella sua
qualità di direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Sicilia.
Il prossimo 8 ottobre, infatti, ci sarà il passaggio di consegne tra lo stesso
Calascibetta e il neo-direttore nominato la scorsa settimana dal ministro
Moratti, l'attuale dirigente del Csa di Palermo, Guido Di Stefano.
Un “parto”
travagliato, quello della scelta delle scuole. Erano infatti una quarantina gli
istituti che avevano dato la propria disponibilità a partecipare a questa prima
fase della riforma. In realtà è stato possibile accontentare solo venti
istituti. Altri otto restano in “stand-by”, in attesa del varo del piano a
livello nazionale: è prevista, infatti, una possibilità di compensazione tra le
varie regioni, in modo da arrivare al “tetto” globale di 200 istituti, fissato
dal decreto del ministro. Le scuole rimaste fuori dal piano predisposto per la
Sicilia, dunque, hanno ancora qualche speranza di essere “ripescate”, almeno in
parte. La possibilità di compensazione, del resto, è stata seguita anche a
livello regionale, tra le diverse province. È per questo motivo che Enna e
Ragusa, realtà più piccole, hanno ciascuna un solo istituto, a fronte di Palermo
e Catania che hanno tre scuole ciascuna. Per tutte le altre province siciliane
sono stati invece selezionati due istituti per ciascuna. La sperimentazione
riguarderà anche due istituti paritari del capoluogo, il Centro educativo
ignaziano e l'istituto comprensivo «Sant'Anna».
Soddisfatto il
dottore Calascibetta, che ha seguito personalmente il delicato percorso che ha
portato finalmente ieri al varo del piano. «Questo progetto – ha sottolineato –
comincia finalmente a prendere corpo. La Sicilia ha mantenuto l'impegno di
coprire tutte le provincie, tenendo conto di tutte le disponibilità che sono
state date, che sono indice di vivacità della scuola siciliana. La
sperimentazione, a questo punto, può decollare immediatamente. Le venti scuole
prescelte non hanno infatti bisogno di attendere l'ufficializzazione del piano
nazionale, possono partire subito. Qualche giorno in più di attesa solo per gli
istituti inseriti nell'elenco suppletivo. È stato un lavoro complesso, faticoso.
Fortunatamente la scrematura tra gli istituti che inizialmente avevano dato la
disponibilità è avvenuta quasi naturalmente. Ci tenevo a chiudere questo
capitolo così importante, prima di lasciare l'incarico».
Mariateresa Conti