E FINALMENTE DON GIOVANNI MORI'...
Data: Venerd́, 24 novembre 2006 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


E FINALMENTE  DON GIOVANNI MORI’…

Fino a qualche tempo fa ci ho provato anch’io. Non solo ci ho provato, ci ho anche creduto. In che cosa? Semplicemente nella possibilità di avvicinare i giovani del Duemila all’opera lirica. Con una difficoltà, a ben pensarci duplice: musica lontana anni luce dai giovani di oggi, abituati a ben altri suoni e ritmi, e testo incomprensibile, che dico incomprensibile, addirittua quasi lunare. per ragazzi avvezzi alla semplicità dei loro amati messaggini via telefono.
Eppure in tante scuole si tenta, anche attraverso il lodevole avviamento di sezioni ad indirizzo musicale, di cavare il ragno dal buco: e in qualche sporadico caso ci si riesce. Ma un’opera lirica per intero, quella no, quella è davvero un’impresa sovrumana, e guai a tentarci, son guai davvero, per i ragazzi e per i loro incauti accompagnatori, quei docenti fiduciosi di potere instillare una goccia di musica classica nel loro animo frettoloso e ansioso, sempre alla ricerca di sonorità forti e dirompenti, di sonorità che passano senza lasciare traccia alcuna nelle orecchie e nello spirito.
E così, qualche sera fa, al turno dedicato alle scuole del bellissimo Don Giovanni di Mozart allestito dal teatro Bellini una folla di alunni delle varie scuole di Catania e provincia sedeva ad ascoltare in silenzio (?!) le magiche note mozartiane. Là ci darem la mano, intonava il cantante, e i ragazzi muti e con gli occhi fissi; ma poi i minuti passavano, si son fatte ore, e l’attenzione cominciava a smorzarsi, a sbiadirsi, a calare visibilmente. Comunque tutto bene, pensavano gli insegnanti, è andata, hanno gradito. E invece che cosa pensavano i giovani, secondo voi,  dopo tre ore di lungo e complicato spettacolo? Il mistero è stato svelato proprio nel momento conclusivo, quello che una volta attendevamo con ansia, quando Don Giovanni, l’impenitente seduttore, viene avvolto da una nuvola di fuoco e si dissolve, come per incanto. Solo che, quando si è aperta la botola e il protagonista gradualmente è calato giù, giù, giù sempre più giù…ce l’avete presente allo stadio, quando il Catania segna un gol decisivo contro un benemerito avversario, che so io, il Milan o l’Inter, ce l’avete presente quel boato assordante, quell’urlo lacerante, quell’esultanza sfrenata?
Così fu. Don Giovanni morì e i ragazzi lo urlarono a gran voce, felici della sua dipartita, mentre l’orchestra in quel fracasso continuava impeterterrita a suonare le ultime note. Finalmente morì. E con lui il sogno di una lirica per i ragazzi del discotecaro Duemila.

SILVANA LA PORTA






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