Saranno i veri cittadini di domani, non i sudditi
di una logica che baratta i diritti con i favori. Saranno
coloro che contrapporranno con forza, la
«parola pensata» al silenzio; la tolleranza alla
prevaricazione; l’unione alla disgregazione violenta
della pace. Questa è la speranza alimentata
dal progetto
«I pizzini della
legalità»; questo
il messaggio
lanciato dall’assessore
regionale
ai Beni culturali,
ambientali
e della Pubblica
Istruzione
Lino Leanza,
che insieme alla
Fondazione
«Progetto Legalità
in memoria
di Paolo Borsellino
e di tutte le
altre vittime
della mafia»,
sta cercando di
costruire un
percorso semantico
della
legalità. Il tutto, facendo riferimento ai giovani,
che mai come in questa fase devono essere spinti
all’identificazione nelle istituzioni, all’individuazione
di una scala valoriale che non lasci
spazio al bullismo, alle piccole prevaricazioni
(oggi); alla violenza, alla criminalità (domani).
E si parte, ormai è ufficiale. Ieri mattina un
piccolo grande esercito di oltre 4.000 studenti,
ha inondato gli spalti del PalaCatania di energia
positiva: striscioni, magliette-slogan, silenzi e
voci e applausi per gridare «no alla mafia». E a
quella cultura che genera stereotipi da polverizzare.
Ottanta istituti coinvolti per lanciare l’iniziativa,
portata avanti nell’ambito del Percorso
Integrato di Educazione alla Legalità ed alla
Convivenza Civile, che «non vuole scansare le responsabilità,
piuttosto crearle», attraverso un
percorso integrato che verrà offerto on line a
tutte le scuole d’Italia.
E per tagliare il nastro, ieri è stata
registrata un’intera puntata speciale
di "Insieme", condotta da Salvo La Rosa
- che andrà in onda su Antenna Sicilia
e sul canale satellitare Sicilia
Channel, il prossimo 29 novembre -
che ha visto momenti di spettacolo
affidati a Enrico Guarneri e Antonello
Costa, e all’idolo dei giovanissimi (e
non soltanto) Anna Tatangelo; a cui si
sono alternate ampie parentesi di riflessione.
Presenti tutti: dall’assessore Leanza al prefetto
di Catania; dal questore al comandante della
Guardia di Finanza, dall’arcivescovo, ai rappresentanti
comunali, provinciali e regionali delle
istituzioni; dal direttore del Dipartimento regionale
Pubblica Istruzione Patrizia Monterosso, al
sostituto procuratore della Dda di Palermo e
presidente della Fondazione che supporta il
progetto, Massimo Russo.
«Parte oggi un progetto lungo e articolato che
coinvolgerà la popolazione scolastica della Sicilia,
cioè un milione di persone - ha spiegato
Leanza - un numero che si amplierà accogliendo
gli studenti del Paese. I ragazzi con gli insegnanti
e le famiglie saranno sollecitati a esprimersi
sul tema dell’educazione alla legalità. E’
straordinario l’entusiasmo registrato sin da questa
fase iniziale: prefettura, questura, istituzioni,
mondo della scuola, imprese, tutti hanno
espresso piena condivisione degli obiettivi progettuali,
manifestando la volontà concreta di
impegnarsi per la realizzazione».
E con questi auspici, da oggi è attivo il sito
«www.progettolegalita.it»: un contenitore
di legalità; uno scrigno interattivo
in cui verrà custodito un sistema
condiviso, finalizzato alla formazione
di una coscienza civica, attraverso
la costruzione della «consapevolezza
» e «lo sviluppo di percorsi e
azioni che pongano i giovani davanti a
più orizzonti esistenziali tra i quali
poter scegliere», così come ha spiegato
la responsabile del progetto Cleo Li
Calzi.
Una vera e propria offerta formativa,
che attraverso schede-idee (divise in 11 macroaree)
proporrà un itinerario volto a creare dibattiti
costruttivi e creativi. E poi, incontri con gli
esperti, banche dati per consultare sentenze e
atti giudiziari pubblici: «Il progetto - ha concluso
Russo - nasce dalla consapevolezza di quanto
sia necessario per noi magistrati uscire dai palazzi
di giustizia - come auspicava Borsellino - e
investire nella scuola per recuperare i fondamenti
della convivenza civile».
ASSIA LA ROSA (da www.lasicilia.it)