LA FINANZIARIA NON SARA' UNO STRUMENTO DI SVILUPPO DELLA SCUOLA PUBBLICA
Data: Sabato, 11 novembre 2006 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


10 novembre 2006 - GILDA
Sono culturalmente maturi i tempi per l’ area di contrattazione separata dei docenti. Lo ha detto il viceministro Mariangela Bastico all’ assemblea della Gilda di Bologna


Ampia e approfondita la relazione del viceministro a Bologna, ma – secondo il coordinatore nazionale della Gilda, Rino di Meglio-  è la dura realtà dei numeri  a porre più di qualche dubbio sulla possibilità che la Finanziaria sia uno strumento di sviluppo per la Scuola pubblica.

Dopo il convegno di Roma e l' assemblea a Campobasso, ancora una volta, il viceministro Mariangela Bastico   è stata  ospite della Gilda degli insegnanti per parlare ai docenti dei programmi del Governo sulla Scuola.

E' successo a Bologna, il 6 novembre, dove il viceministro ha dialogato con il coordinatore nazionale della  Gilda, Rino di Meglio  sul tema : “ Sistema scolastico e professione docente: prospettive di modifiche strutturali e ruolo della Legge Finanziaria 2007”

Il dibattito, organizzato sotto forma di assemblea sindacale dalla Gilda degli Insegnanti, ha visto la partecipazione di oltre 400 insegnanti.

Il confronto, introdotto dal coordinatore provinciale, Carlo Braga , è stato aperto dal Coordinatore nazione, Rino Di Meglio  che ha posto al viceministro  alcuni problemi fondamentali per la Scuola :

1) Il contratto  : scaduto da gennaio 2006,  per il quale non è stato ancora emanato l' atto di indirizzo.

2) L' area di contrattazione separata per i docenti , obiettivo storico e mai abbandonato dalla Gilda degli Insegnanti.

3) Le RSU  : sistema aziendalistico   non solo  contrario alla logica della Scuola, che è luogo educativo, ma anche  iniquo per misurare la rappresentatività sindacale.

4) La Finanziaria : propone tagli  per la Scuola e non investimenti per questo settore, considerato- purtroppo ancora solo a parole- fondamentale per lo sviluppo del Paese.

 Questi punti sono stati, per il viceministro, occasione di comunicare , in maniera articolata ed organizzata, il programma di intervento del governo sulla Scuola.

In premessa, Bastico ha affermato di  ritenere “ culturalmente interessante la proposta della Gilda degli Insegnanti sull' area di contrattazione separata  per i docenti”  e di  considerare “ culturalmente maturi i tempi per affrontare questo tema ”,  la cui soluzione, tuttavia, non è solo nella volontà  del Ministero della Pubblica Istruzione, ma nella contrattazione. 

Dopo avere precisato che In Finanziaria sono stati inseriti i fondi per i rinnovi contrattuali , il viceministro ha seguito questi filoni. 

1) Percorso del governo sulla scuola.

           Secondo Bastico, il governo sta attuando il suo programma di smantellamento della Legge 53;  questa operazione si sta realizzando con atti diversi ( revoche e sospensioni), ma può già segnare alcuni punti fermi : sospensione di  tutor e portfolio e riassegnazione alle scuole delle tre ore di materie opzionali; blocco  della sperimentazioni  per il secondo ciclo; abrogazioni dei due decreti , l' uno relativo alla confluenza dei titoli di studio ( che avrebbe introdotto il passaggio degli istituti professionali alle Regioni, mentre  è obiettivo di questo governo mantenere l' unitarietà del sistema di Istruzione) e l' altro  relativo ai titoli di studio in uscita., poiché si ritiene che  non possano essere aboliti i titoli professionalizzanti.

Questa politica- ormai nota come “la tecnica del cacciavite”-  ha lasciato dei punti ancora aperti , tra i quali quello delle Indicazioni nazionali.   Ancora vigenti, pur  introdotte da un Dlg,  sono state definite dallo stesso  ex ministro Moratti “ transitorie”. L' abrogazione poteva rivestire la forma di un Regolamento, ma il processo è abbastanza complesso. Per questo, si è scelta una strada più morbida, ma più incisiva,  che prevede l' istituzione di una Nucleo nazionale,  ristretto a 50 persone, che governi il processo  e si articoli in momenti di confronto locali con chi davvero lavora nella Scuola, il quale dovrà definire il livello culturale a cui la Scuola deve tendere. In ogni caso, il viceministro ha ribadito che, in virtù dell' autonomia, le scuole possono far riferimento ai programmi precedenti.

2) Quale Scuola vogliamo ? 

    Il progetto di scuola dell' Unione, ha sostenuto Bastico, si è dovuto misurare  e si misura con la Finanziaria. Non è stato facile, secondo la sua testimonianza,  far sì che  i tagli “ con l' accetta”, previsti in un primo tempo dalla Finanziaria, diventassero

“ razionalizzazioni” legate al processo di sviluppo. L' articolo 53  , che prevedeva tagli per 500 milioni di euro,  alla fine è stato radicalmente rivisto.

 La Scuola dell' Unione, dunque,  si muove  su queste categorie :

a)  Inclusione  : l' obiettivo del “ non uno di meno”  è il filo conduttore. Per questo, in Finanziaria sono stati  introdotti :  l' obbligo scolastico  a 16 anni, concepito non come livello massimo del percorso individuale,  poiché si tende a far acquisire almeno una qualifica triennale. Il biennio non sarà unico, ma unitario, con elementi culturali di carattere comune e materie orientative. Le classi primavera , finalizzate al principio del progetto educativi precoce, che contrasti la predittività del successo formativo.  L' educazione degli adulti , che diventerà parte integrante  dell' Ordinamento nazionale dell' istruzione.

b)  Sicurezza  :  prima di tutto degli organici  con un piano vero di stabilizzazione dei precari, fondato sui numeri ( 30000 docenti andranno in pensione nei prossimi anni), piano che si distribuirà in tre anni e che prevede anche l' abolizione delle graduatorie permanenti. Le nuove modalità di accesso all' insegnamento devono ancora essere definite, ma non saranno quelle della Legge 53. Poi sicurezza  nelle scuole  : per l' edilizia scolastica  ci sarà una vera inversione di tendenza .

c)  Autonomia: accelerazione  dei processi relativi all' autonomia delle scuole, attraverso il  trasferimento alle autonomie scolastiche di 2 miliardi e 800 milioni di  euro,  gestibili attraverso bilanci non rigidi. Istituzione  di un' agenzia per l' Autonomia scolastica, che risulterà dall'a eliminazione degli IRRE regionali e dall' Indire.

2) Tagli

 Secondo il viceministro,  le voci allarmate sui tagli sarebbero solo allarmistiche. I conteggi  avrebbero seguito una media matematica, mentre  gli interventi di aumento di percentuale del numero di alunni per classe agirebbero sulle classi che non superano il tetto massimo. Per esempio, quelle classi, che, in virtù delll' alto numero di specializzazioni , non superano i 10 alunni per classi..

 D' altronde,  Bastico  ha sostenuto, con dati alla mano, che il rapporto docente/alunni in Italia non è 1/10, ma 1/14, tenuto conto dei docenti inidonei e di quelli per il sostegno e di quelli distaccati o in servizio presso altre amministrazioni. 

 Dopo un dibattito, caratterizzato anche da civili e argomentate contrapposizioni  alle affermazioni del viceministro, soprattutto sulla consistenza dei tagli, l' assemblea si è conclusa con il Coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino di Meglio , il quale pur dando atto a Bastico , di  aver tracciato un quadro ampio e approfondito, ha  precisato che “ è la dura realtà delle cifre a far sorgere molti dubbi sulla fattibilità di un  vero piano di sviluppo per la Scuola . Troppo alta  è la differenza tra investimenti e tagli, tutta centrata sui secondi. Per ora non sembrano esserci ancora  le condizioni per credere in un' inversione di tendenza, ma continuiamo a sperare che questo Governo ponga alla Scuola la giusta attenzione che questa Istituzione merita, come strumento fondamentale per la crescita e per il futuro del Paese”.







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