Una consulta dei dirigenti scolastici
Data: Mercoledì, 08 novembre 2006 ore 00:00:40 CET
Argomento: Rassegna stampa


Catania vuole ripartire dalla scuola, perché se la scuola sarà capace di farsi portatrice di una proposta seria non potrà non essere ascoltata». È questo uno dei passaggi più importanti dell’intervento dell’assessore alla Cultura e alle politiche scolastiche Giuseppe Maimone, durante l’incontro con i dirigenti scolastici che si è svolto alla biblioteca Ursino Recupero e che ha visto la partecipazione e il coinvolgimento dei dirigenti scolastici delle scuole catanesi primarie e secondarie. Argomento centrale dell’incontro è stata la proposta dell’assessore di creare un Comitato permanente della scuola". Ma cos’è il comitato permanente della scuola e quali devono essere scopo e compiti? «Il Comitato permanente della scuola è un’idea semplice ma nello stesso tempo innovativa – spiega l’assessore – per riunire periodicamente la classe dirigente della scuola per discutere e riflettere insieme sull’identità della scuola, sull’identità della scuola catanese ed elaborare strategie comuni atte a dare risposta adeguate alle esigenze del nostro tempo, ovviamente nel rispetto dell’autonomia di ogni scuola e delle esigenze territoriali con cui ogni realtà scolastica è chiamata a confrontarsi ogni giorno ». L’idea di "ascoltare" periodicamente i dirigenti scolastici è stata definita "ottima" dalla dirigente scolastico del Circolo didattico "S. Giovanni Bosco", Angela Schillaci. «Soprattutto perché – è l’opinione della prof. Alda Buscemi, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Capuana-Pirandello – i progetti non riguarderanno più le singole scuole, ma le scuole messe in rete, in comunicazione ». Particolarmente interessante l’intervento del prof. Adernò, preside del "Parini" che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che «vede le scuole insieme e non più solo accanto. Ma la scuola ha già un suo progetto e una sua finalità, essa è luogo di educazione e formazione. Quello che noi chiediamo all’ente pubblico, in questo caso al comune, è facilitare l’azione di cooperazione tra le scuole per la realizzazione di tale progetto». Durante il dibattito è emersa l’esigenza di coinvolgere in questa iniziativa non solo i dirigenti delle scuole di pertinenza del comune di Catania, ma anche dei paesi limitrofi che in qualche modo sono inscindibilmente legati al comune etneo, di coinvolgere le scuole paritarie perché anch’esse inserite nell’unica scuola catanese e soprattutto estendere il progetto anche alla scuola secondaria di II grado (la scuola superiore) che è l’anello che congiunge il mondo della scuola con l’Università e il mondo del lavoro. L’iniziativa proposta dall’assessore, se ben compresa e soprattutto se non rimarrà relegata nelle carte, potrà col tempo divenire una sorta di "Forum" in cui gli operatori (presidi, docenti, educatori) del mondo della scuola potranno fermarsi a riflettere, ad interrogarsi, per riappropriarsi del loro ruolo educativo: formare le nuove generazioni e fornire loro - attraverso lo studio delle singole discipline - gli strumenti adeguati per misurarsi con le sfide culturali che il mondo di oggi lancia continuamente. Se la scuola non sarà in grado di assolvere tale ruolo "forse" è in gioco il motivo stesso della sua esistenza.

GABRIELLA LA MENDOLA (da www.lasicilia.it)







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