Catania vuole ripartire dalla scuola, perché
se la scuola sarà capace di farsi portatrice di
una proposta seria non potrà non essere
ascoltata». È questo uno dei passaggi più
importanti dell’intervento dell’assessore alla
Cultura e alle politiche scolastiche Giuseppe Maimone, durante l’incontro con i dirigenti
scolastici che si è svolto alla biblioteca
Ursino Recupero e che ha visto la partecipazione
e il coinvolgimento dei dirigenti scolastici
delle scuole catanesi primarie e secondarie.
Argomento centrale dell’incontro
è stata la proposta dell’assessore di creare un
Comitato permanente della scuola".
Ma cos’è il comitato permanente della
scuola e quali devono essere scopo e compiti?
«Il Comitato permanente della scuola è
un’idea semplice ma nello stesso tempo innovativa
– spiega l’assessore – per riunire
periodicamente la classe dirigente della
scuola per discutere e riflettere insieme sull’identità
della scuola, sull’identità della
scuola catanese ed elaborare strategie comuni
atte a dare risposta adeguate alle esigenze
del nostro tempo, ovviamente nel rispetto
dell’autonomia di ogni scuola e delle
esigenze territoriali con cui ogni realtà scolastica
è chiamata a confrontarsi ogni giorno
».
L’idea di "ascoltare" periodicamente i dirigenti
scolastici è stata definita "ottima"
dalla dirigente scolastico del Circolo didattico
"S. Giovanni Bosco", Angela Schillaci. «Soprattutto
perché – è l’opinione della prof. Alda
Buscemi, dirigente scolastico dell’Istituto
comprensivo Capuana-Pirandello – i progetti
non riguarderanno più le singole scuole,
ma le scuole messe in rete, in comunicazione
».
Particolarmente interessante l’intervento
del prof. Adernò, preside del "Parini"
che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa
che «vede le scuole insieme e non più
solo accanto. Ma la scuola ha già un suo
progetto e una sua finalità, essa è luogo di
educazione e formazione. Quello che noi
chiediamo all’ente pubblico, in questo caso
al comune, è facilitare l’azione di cooperazione
tra le scuole per la realizzazione di tale
progetto».
Durante il dibattito è emersa l’esigenza di
coinvolgere in questa iniziativa non solo i dirigenti
delle scuole di pertinenza del comune
di Catania, ma anche dei paesi limitrofi
che in qualche modo sono inscindibilmente
legati al comune etneo, di coinvolgere
le scuole paritarie perché anch’esse inserite
nell’unica scuola catanese e soprattutto
estendere il progetto anche alla scuola secondaria
di II grado (la scuola superiore)
che è l’anello che congiunge il mondo della
scuola con l’Università e il mondo del lavoro.
L’iniziativa proposta dall’assessore, se ben
compresa e soprattutto se non rimarrà relegata
nelle carte, potrà col tempo divenire
una sorta di "Forum" in cui gli operatori
(presidi, docenti, educatori) del mondo della
scuola potranno fermarsi a riflettere, ad
interrogarsi, per riappropriarsi del loro ruolo
educativo: formare le nuove generazioni
e fornire loro - attraverso lo studio delle
singole discipline - gli strumenti adeguati
per misurarsi con le sfide culturali che il
mondo di oggi lancia continuamente. Se la
scuola non sarà in grado di assolvere tale
ruolo "forse" è in gioco il motivo stesso della
sua esistenza.
GABRIELLA LA MENDOLA
(da www.lasicilia.it)