Da
ieri mattina docenti e impiegati della facoltà di Lingue non possono più
fare telefonate in uscita. Le linee telefoniche di tutti gli uffici sono
state bloccate dall'altro inquilino del Monastero dei Benedettini, la
facoltà di Lettere. Questo è solo l'ultimo atto di un'antica querelle tra
due facoltà che vivono ormai da "separate in casa" per contrasti di natura
prevalentemente finanziaria. Lettere accusa Lingue, istituita nel 1999, di
essere "ospite" del Monastero, perché non ha partecipato alle spese iniziali
di manutenzione e oggi non condivide quelle di gestione. Lingue sostiene non
solo di contribuire già alle spese, ma anche di aver promosso invano un
dialogo per stabilire in modo definitivo diritti e doveri.
Secca la risposta del preside di Lettere Iachello: «Non commento l'accaduto.
Una sgradevole questione interna all'università non dovrebbe trapelare
all'esterno. Mancano gli elementi per essere compresa dalla cittadinanza
che, tra l'altro, non penso sia interessata. Dico solo che dopo un anno non
intendo più distrarre fondi dalla mia facoltà a favore di un'altra. Per
questo sono stato costretto a bloccare le linee telefoniche in uscita».
Sbalordito e vagamente irritato il preside di Lingue Famoso: «Da anni
tentiamo di risolvere questi problemi. Ma il nuovo preside di Lettere avanza
pretese sui nostri doveri, tralasciando i nostri diritti. Come se fossimo
dei semplici affittuari. In realtà Lingue sta già dando il suo contributo
finanziario. E la nostra disponibilità al dialogo non è affatto corrisposta
da Lettere che, anzi, si arrocca in un atteggiamento di chiusura perché ha
interesse a mantenere un rapporto asimmetrico. Quest'ultimo, inammissibile
gesto non è l'unico: qualche mese fa ho trovato l'auditorium sbarrato con un
lucchetto, senza che mi fosse stata fornita alcuna chiave. Per questo ho
chiesto più volte all'amministrazione dell'Ateneo di sciogliere ogni nodo
giuridico. Ora confido in quella nuova, affinché si risolva la questione con
un dialogo pacato». A questo proposito il neorettore Antonino Recca, in una
nota, sottolinea che «che tali problemi possono e devono essere risolti in
tempi rapidi attraverso un dialogo sereno tra i rappresentanti delle due
strutture, fondato sul senso di responsabilità e di cooperazione che si
richiede all'interno di un'istituzione pubblica. Abbiamo già programmato un
incontro in tempi brevissimi con i due presidi, per procedere a una
regolamentazione dei rapporti istituzionali e delle questioni connesse che
possa garantire le esigenze di entrambe le facoltà e lo svolgimento delle
attività didattiche e scientifiche all'interno dei Benedettini».
l. s. (da www.lasicilia.it)