Tutti scatenati contro la Finanziaria 2007. Ma non era un governo amico dei sindacati che faceva piangere i ricchi?
Data: Giovedì, 02 novembre 2006 ore 13:46:56 CET
Argomento: Sindacati


 

         COMUNICATO SINDACATI CONFEDERALI SCUOLA

Segreterie Generali Roma, 2 novembre 2004 Al Gabinetto del Ministro della Pubblica Istruzione. Ufficio Relazioni Sindacali Al Capo di Gabinetto del Dipartimento della Funzione Pubblica Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio Relazioni Sindacali

Oggetto: proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale della scuola e richiesta esperimento procedura di conciliazione.

 

 

Le Organizzazione sindacali FLC Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, della Legge n. 146 del 12 giugno 1990, come modificata dalla Legge n. 83/2000, proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola. Lo stato di agitazione è motivato dalla mancata determinazione, nella legge finanziaria per il 2007, delle risorse destinate alla contrattazione per il primo biennio contrattuale 2006-2007. Si richiede, pertanto, l’esperimento della procedura conciliativa prevista dalla citata legge, convocando l’apposito Organismo di conciliazione costituito con D.M. n. 127 del 20 aprile 2000. Si fa, tuttavia, riserva di rappresentare, in sede di riunione, gli ulteriori motivi di dissenso e di protesta relativamente ai contenuti della manovra Finanziaria, rispetto al Comparto Scuola. Si rimane in attesa di urgente riscontro.

 

Enrico Panini

Francesco Scrima

Massimo Di Menna

Rinnovo Contratto scuola. Ancora senza risposte le nostre richieste. Proclamato lo stato di agitazione del personaleOggi, 2 novembre, i Sindacati confederali del comparto scuola hanno avviato le procedure per la conciliazione e la successiva proclamazione dello sciopero.
Motivo: il mancato rispetto da parte del Governo degli impegni assunti per quanto riguarda il rinnovo del contratto 2006 - 2007 ed altri motivi che verranno dettagliatamente illustrati in sede di conciliazione.
Il Governo, infatti, non ha ancora presentato l'emendamento alla Finanziaria, frutto di un'intesa tecnica tra le Organizzazioni sindacali e il Ministero della Funzione Pubblica, con il quale si renderebbe possibile rinnovare nel corso del 2007 i contratti già scaduti.
 

COMUNICATO STAMPA DELLA UIL SCUOLA

Finanziaria troppo dura con i lavoratori dipendenti
Di Massimo Di Menna
Segretario generale Uil Scuola

Sulla finanziaria non c’è stato alcun tentativo da parte del governo di costruire un accordo con un testo scritto chiaro negli obiettivi e nei contenuti e ciò è negativo.
Abbiamo avuto due incontri con il ministro dell'istruzione Beppe Fioroni, uno con il presidente del consiglio, Romano Prodi, due con il ministro della funzione pubblica, Luigi Nicolais. In tutti questi incontri abbiamo rappresentato in modo chiaro la esigenza di emendamenti per dare risposte concrete, realizzabili nell’attuale contesto di finanza pubblica, coerenti con una equa politica di risanamento e di sviluppo.
Al momento non sono ancora chiari gli emendamenti che il Governo presenterà; ciò in quanto nel corso degli incontri non abbiamo avuto risposte certe, ma soltanto generiche disponibilità.
Noi abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere cambiamenti sui seguenti punti:
Soldi sufficienti e certezza dei tempi (biennio 2006-2007) per il rinnovo del contratto scaduto a dicembre 2005, poiché nell’attuale testo della finanziaria non c’è sufficiente disponibilità di risorse e non c’è certezza del rispetto dei tempi, in quanto la maggior parte delle risorse sono collocate nel 2008;
Interventi sugli aspetti fiscali con riduzione delle tasse sul lavoro dipendente (con aumenti contrattuali esentasse o con specifiche detrazioni).La rimodulazione delle aliquote IRPEF (che riguarda sia i redditi da lavoro dipendente che il lavoro autonomo), non dà, per i lavoratori dipendenti, gli stessi benefici del previsto ed improvvisamente “evaporato”intervento sul cuneo fiscale. Per alcune fasce di reddito dei lavoratori della scuola, genera un aumento di tassazione, tanto che si ipotizza di ricorrere ad una clausola di salvaguardia. Va considerato anche l’aumento dei contributi previdenziali dello 0,3% e il possibile aumento delle tasse locali.
Occorre essere europei anche pensando ad equiparare gli stipendi italiani a quelli europei. Le basse retribuzioni devono rappresentare un’emergenza nell’azione del governo per la scuola.
Deve essere aumentato il numero delle immissioni in ruolo del personale ATA (solo 20.000 a fronte di 70.000 posti disponibili.
Nella finanziaria ci sono altri aspetti da rivedere come l’intervento sulle graduatorie permanenti e i tagli agli organici, sul cui numero ancora si discute,insieme ad altri che abbiamo apprezzato, come l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni e gli interventi di razionalizzazione e supporto per l’autonomia.
Vanno fatti cambiamenti perché c’è da confermare il principio virtuoso delle ultime due legislature di reinvestire gli eventuali risparmi derivanti da razionalizzazione e puntare su un piano di investimenti.
Una politica per lo sviluppo non può prevedere,in un paese che già spende meno in rapporto al Pil rispetto alla media dei paesi dell’Ocse, la riduzione della spesa sull’istruzione, sulla scuola.
La difesa del potere di acquisto delle retribuzioni, il contratto, la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente sono le nostre priorità.
Verificheremo gli emendamenti e se i cambiamenti che verranno apportati al testo della finanziaria non saranno in linea con le nostre richieste, sosterremo le ragioni del personale della scuola con la mobilitazione della categoria.

COMUNICATO SNALS


Roma, 2 novembre 2006
27/10/06SBLOCCARE SUBITO LE RISORSE CONTRATTUALI PER LA SCUOLA. SUBITO IN FINANZIARIA CERTEZZE PER I RINNOVI DEI CONTRATTI. SE CONTINUA IL SILENZIO SARA' SCIOPERO!Comunicato stampa del 20 ottobre 2006
SNALS-CONFSAL: IL 7 DICEMBRE SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA CONTRO LEGGE FINANZIARIA 2007 !
Roma, 20 ottobre 2006. Lo Snals-Confsal, il Sindacato autonomo della scuola, ha partecipato oggi a Roma a una grande manifestazione nazionale di protesta, organizzata dalla CONFSAL, contro il disegno di legge finanziaria 2007. La manifestazione si è conclusa con un sit-in Piazza Montecitorio, dove i delegati hanno aperto i loro ombrelli in cui era scritto “Piove, governo ladro”.
Sono intervenuti alla manifestazione: On. Rocco Buttiglione (UDC), On. Luciano D’Ulizia (Italia dei Valori); Sen. Domenico Gramazio (AN), On. Enrico La Loggia (FI), Sen. Learco Saporito (AN), On. Guglielmo Rositani (AN), On.le Bruno Dettori (sottosegretario Ambiente), l’On. Lorenzo Cesa (segretario UDC).
La proposta governativa è stata giudicata:
· iniqua nei confronti dei lavoratori dipendenti, dei pensionati e dei contribuenti onesti;
· inconsistente negli investimenti nei settori strategici della crescita economica e occupazionale;
· insostenibile per i pesanti tagli alla spesa dei servizi pubblici primari (scuola, sanità, pubblica amministrazione, ecc.);
· inadeguata in relazione alle risorse da destinare al rinnovo dei contratti del pubblico impiego e alla doverosa e improcrastinabile risoluzione del precariato;
· omissiva in materia di rivalutazione delle pensioni, di previdenza integrativa e di governo delle tariffe e dei prezzi pubblici.
Nel corso della manifestazione sono state preannunciate forti azioni sindacali di protesta a livello regionale e territoriale ed è stata fissata al 7 dicembre 2006 la data dello sciopero generale, in relazione a una serie di richieste presenti nella piattaforma rivendicativa che, tra l’altro, individua le seguenti emergenze:
· stanziamento di risorse adeguate entro l’esercizio finanziario 2007 per il regolare rinnovo dei contratti economici biennali 2006-2007 del pubblico impiego;
· stabilizzazione di tutti i precari del pubblico impiego sui posti in organico disponibili e vacanti, con piena copertura del turn-over;
· garanzie e tutele per tutti i lavoratori della scuola.
“E’ un disegno di Legge Finanziaria – ha dichiarato il segretario generale dello Snals-Confsal Marco Paolo Nigi – che non risolve il grave problema del precariato e in più penalizza le scuole dei piccoli paesi che, di questo passo, dovranno essere chiuse. “Pertanto - ha concluso Nigi – è inevitabile lo sciopero generale del 7 dicembre proclamato oggi da tutta la Confederazione cui lo Snals-Confsal aderisce con convinzione”.
Tra i politici presenti, Rocco Bottiglione (Udc) concorda:”La Finanziaria, così com’è, anche con grandi sacrifici non riuscirà a risolvere i problemi economici del Paese. E’ necessaria una libera rappresentanza sindacale e il governo non deve blindarla, ma piuttosto rivederla con l’aiuto dell’opposizione”.
Le modalità dello sciopero fissato per il 7 dicembre 2006 saranno rese note nei prossimi giorni.
Si trascrivono le agenzie di stampa che hanno ripreso le dichiarazioni rilasciate dagli intervenuti alla manifestazione di stamani:
FINANZIARIA: LA LOGGIA (FI), CRESCE RABBIA E NAUSEA IN TUTTO IL PAESE
(ASCA) - Roma, 20 ott - ''La legge finanziaria sta vedendo sempre piu' crescere un senso di rabbia e di nausea nel Paese. Di rabbia, per le conseguenze negative che la manovra avra' su tutti i cittadini con effetti recessivi sull'intero sistema economico; di nausea, per la pervicace ed arrogante insistenza di Prodi, Visco e Padoa-Schioppa nel non riconoscere gli errori commessi e certificati da ultimo dalle principali agenzie internazionali di rating''. Lo ha detto il Vicepresidente dei deputati di Fi, Enrico La Loggia, intervenendo ad un convegno organizzato dalla Confsal. ''Da parte nostra - ha assicurato La Loggia - intensificheremo la nostra azione in Parlamento per modificare la Finanziaria, tenendo anche conto della forte insoddisfazione rappresentataci da tutte le principali categorie produttive e del lavoro pubblico e privato. Una battaglia - ha aggiunto La Loggia - che sara' sostenuta anche da una serie di manifestazioni in tutte le piazze d'Italia''.
SCUOLA: SNALS, PERSONALE PARTECIPA A SCIOPERO DEL 7 DICEMBRE
(ANSA) - ROMA, 20 ott - Lo Snals-Confsal, che oggi ha partecipato alla manifestazione nazionale di protesta organizzata dalla Confsal contro la Finanziaria 2007, ricorda che il personale della scuola parteciperà anche allo sciopero generale indetto dalla stessa confederazione per il 7 dicembre.
Lo Snals ritiene la manovra economica "iniqua" e chiede "lo stanziamento di risorse adeguate entro l'esercizio finanziario 2007 per il regolare rinnovo dei contratti economici biennali 2006-2007 del pubblico impiego; la stabilizzazione di tutti i precari del pubblico impiego sui posti in organico disponibili e vacanti, con piena copertura del turn-over; garanzie e tutele per tutti i lavoratori della scuola".
La Finanziaria - osserva il segretario generale dello Snals-Confsal Marco Paolo Nigi "non risolve il grave problema del precariato e in più penalizza le scuole dei piccoli paesi che, di questo passo, dovranno essere chiuse. Pertanto - conclude il sindacalista - è inevitabile lo sciopero generale del 7 dicembre proclamato oggi da tutta la Confederazione cui lo Snals-Confsal aderisce con convinzione".
Le modalità dello sciopero fissato per il 7 dicembre 2006 saranno rese note nei prossimi giorni. (ANSA).

COMUNICATO DELL'ANP ASSOCIAZIONE NAZIONALE PRESIDI E ALTE PROFESSIONALITA'

Manifestazione di protesta contro la FINANZIARIA
[31-10-2006]
 
Finanziaria 2007 - La CIDA e altre Organizzazioni manifestano a Roma il 14 novembre2006.

La CIDA, la Confedir, la Cosmed e la Cuq, hanno indetto una manifestazione di protesta contro la Finanziaria 2007.
La manifestazione si terrà a Roma il giorno 14 novembre 2006 presso il Teatro Valle - Via del Teatro Valle, n. 21 alle ore 10.

La Manifestazione era stata preannunciata nell'incontro interconfederale del 20 ottobre 2006 e nella successiva conferenza stampa tenutasi presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. In quell'occasione le Confederazioni avevano posto l'accento su questioni come: il contributo di solidarietà del 3% (ritenuto iniquo poichè penalizza i pensionati già gravati dalla maggiore conribuzione che deriva dalla rimodulazione delle aliquote Irpef); la rimodulazione del sistema delle aliquote IRPEF e delle detrazioni per i carichi familiari; il rifinanziamento dell'art.20 della legge 266/97 (reimpiego dirigenziale nelle PMI) che finora ha consentito la ricollocazione di quasi 2000 dirigenti; il finanziamento per il rinnovo dei contratti del Pubbico Impiego.
Le quattro Organizzazioni per la prima volta unite nella comune protesta contro la Finanziaria avevano preannunciato decise forme di contrasto nei confronti della manovra proposta dal Governo e una manifestazione da tenersi a Roma proprio a Novembre.
In quell'occasione era stata diffusa anche una analitica e critica riflessione sui contenuti del d.d.l. Finanziaria 2007.
 

COMUNICATO ANQUAP , SINDACATO DEI DSGA E ASS.AMMINISTRATIVI

LA SCUOLA NELLA FINANZIARIA 2007:
luci, ombre e dimenticanze

D O C U M E N T O

Il disegno di legge sulla finanziari 2007, approvato dal Consiglio dei Ministri il 29.9.06 ed ora all’esame del Parlamento, contiene numerose e significative norme riguardanti direttamente ed indirettamente il sistema scolastico.
Dalla lettura del testo governativo si possono trarre valutazioni positive, ma non mancano elementi di criticità per norme non condivisibili e per dimenticanze che non aiutano il funzionamento delle scuole
Il presente documento indica in modo schematico le diverse valutazioni dell’Anquap.
ASPETTI POSITIVI, con alcune annotazioni :
- la revisione degli assetti organizzativi dei Ministeri, con riduzione del 10% degli uffici di livello dirigenziale generale e del 5% di quelli di livello dirigenziale non generale ;
- la revisione dell’assetto organizzativo del MEF , che prevede il riordino dell’articolazione periferica dello Ministero , con soppressione dei Dipartimenti provinciali del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, nonché delle Ragionerie provinciali dello Stato e delle Direzioni provinciali dei servizi vari. Gli uffici soppressi vengono unificati ed assumono la denominazione di Direzioni territoriali dell’economia e delle finanze e di Ragionerie territoriali dello Stato ;
- l’esclusione delle istituzioni scolastiche ed educative dal programma di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi ;
- la previsione delle risorse finanziarie per i rinnovi contrattuali del biennio 2006/2007, anche se la copertura effettiva è spostata al 2008 ;
- la costituzione del fondo scuola con nuovi capitoli e con assegnazione diretta alle scuole delle risorse finanziarie loro spettanti. C’è però bisogno di fare chiarezza sui finanziamenti e le spese per supplenze brevi e sarà necessario apportare modifiche al vigente regolamento di contabilità ;
- la definizione di un piano triennale per le assunzioni a tempo indeterminato di 150 mila docenti e 20 mila Ata. Da osservare però che le assunzioni degli ata copriranno appena il turn-over e che comunque sarà fondamentale definire un quadro di priorità per il personale amministrativo ( direttori sga, coordinatori amministrativi ed assistenti amministrativi ), in ragione del valore strategico delle funzioni svolte da questo personale ;
- l’attenzione riservata ad una parziale modifica degli ordinamenti dell’istruzione professionale, per rilanciarne il ruolo a sostegno dello sviluppo e dell’innovazione industriale del sistema economico nazionale ;
- il piano di mobilità per il personale docente permanentemente dichiarato inidoneo ai compiti di insegnamento. Lo stesso piano dovrebbe riguardare anche il personale ata, nelle stesse condizioni di inidoneità;
- l’istituzione dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica e la conseguente soppressione dell’Indire e degli Irre, con opportuna riduzione dei contingenti di personale già previsti per gli istituti soppressi ;
- la modifica in materia di riscontro di regolarità amministrativa e contabile presso le istituzioni scolastiche, con il passaggio dall’attuale Collegio dei revisori dei conti a due revisori dei conti . Sull’argomento la decisione finale potrebbe essere ancora più incisiva , prevedendo un solo revisore dei conti direttamente scelto dalle scuole. Anche questo intervento richiederà modifiche al vigente regolamento di contabilità;
- l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni ed il conseguente innalzamento per l’accesso al lavoro;
- lo stanziamento di 250 milioni di euro per l’edilizia scolastica ;
- l’attribuzione di risorse aggiuntive per favorire ampliamenti dell’offerta formativa;
- la riorganizzazione del sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore ( IFTS ) ;
- l’ampliamento dell’offerta formativa rivolto ai bambini dai 2 ai 3 anni di età ;
- la spesa di 30 milioni di euro per dotare le scuole delle innovazioni tecnologiche.
ASPETTI NON CONDIVISIBILI :
- il ruolo degli USP in materia di supplenze brevi . Se non cambiano le regole in tema di sostituzione del personale assente le attività di monitoraggio sono assolutamente inutili, anzi servono a perdere tempo ;
- la costituzione di appositi Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, di cui non si avverte proprio il bisogno poiché la funzione può essere esercitata direttamente dalle scuole.
DIMENTICANZE CHE NON AIUTANO IL FUNZIONAMENTO DELLE SCUOLE :
- la definizione di modalità e procedure concorsuali per il reclutamento dei Direttori sga . Dalla data di istituzione del profilo professionale in parola ( 1.9.2000 ) non è stato bandito nessun concorso , le assunzioni a tempo indeterminato sono avvenute sulla base di graduatorie permanenti di altro profilo professionale di rango inferiore e nel frattempo si è generato un precariato di supplenti annuali e di assistenti amministrativi facenti funzioni, Per questo precariato, che ha maturato servizio in funzioni superiori ( addirittura due funzioni superiori ) e professionalità diretta sul campo si impone una soluzione attraverso un percorso apposito di corso-concorso ;
- la dotazione organica per i profili professionali del Coordinatore Amministrativo e del Coordinatore Tecnico, nonché le modalità e procedure concorsuali per il loro reclutamento. Le scuole hanno bisogno di queste figure professionali e la loro mancanza genera difficoltà organizzative e disservizi funzionali ;
- la soppressione di apparati burocratici inutili, obsoleti e costosi come gli Uffici scolastici provinciali; soppressione già proposta dal Prof. Sabino Cassese nella conferenza nazionale sulla scuola del 1990;
- la soppressione di organi collegiali inutili, obsoleti e costosi quali il CNPI, i Consigli Scolastici Provinciali, i Consigli Scolastici Distrettuali e relativi Distretti;
- la riforma degli organi collegiali a livello di istituzioni scolastiche ;
- una nuova programmazione della rete scolastica per dare alle scuole autonome una dimensione effettivamente funzionale all’esercizio dei loro compiti istituzionali. Il dimensionamento operato prima del conferimento dell’autonomia scolastica ( tra il 1999 ed il 2000 ) è stato significativo, ma occorre una rivisitazione poiché sussistono ancora situazioni irrazionali, anche nei capoluoghi di provincia e nelle città densamente popolate;
- la previsione di appositi incentivi materiali ed immateriali per favorire la costituzione di reti scolastiche

Sui contenuti del presente documento, che scaturiscono anche dall’esperienza diretta di vita professionale ,si dichiara la disponibilità al confronto ed ai necessari approfondimenti.
Lì 12.10.2006 IL PRESIDENTE
Giorgio GERMANI

COMUNICATO DELLA GILDA DOCENTI

Gilda: chiesta l’indennità di vacanza contrattuale.

Con una nota ufficiale indirizzata ai Ministri della Pubblica Istruzione e della Funzione Pubblica, la Gilda degli Insegnanti, nelle more dell’apertura delle trattative, ha formalmente richiesto per il comparto Scuola il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale, richiesta che, naturalmente, non incide sulle future trattative per il rinnovo del contratto 2006-2009.
In precedenza la Gilda aveva depositato formalmente la propria piattaforma rivendicativa presso l’ARAN.
La richiesta della Gilda trae fondamento dall’accordo sul costo del lavoro tra Governo e parti sociali siglato il 23 luglio 1993, che prevede un parziale risarcimento per i lavoratori, qualora i contratti non fossero regolarmente rinnovati e che si riporta sotto testualmente:
“Dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a 3 mesi dalla data di scadenza del CCNL, ai lavoratori dipendenti ai quali si applica il contratto medesimo non ancora rinnovato sarà corrisposto, a partire dal mese successivo ovvero dalla data di presentazione delle piattaforme ove successiva, un elemento provvisorio della retribuzione.
L'importo di tale elemento sarà pari al 30% del tasso di inflazione programmato, applicato ai minimi retributivi contrattuali vigenti, inclusa la ex indennità di contingenza.
Dopo 6 mesi di vacanza contrattuale, detto importo sarà pari al 50% dell'inflazione programmata. Dalla decorrenza dell'accordo di rinnovo del contratto l'indennità di vacanza contrattuale cessa di essere erogata.
Tale meccanismo sarà unico per tutti i lavoratori”.
Roma, 26 ottobre 2006

IL COORDINATORE NAZIONALE
(Rino Di Meglio)

COMUNICATO DEI COBAS SCUOLA

NO ALLA FINANZIARIA AMMAZZAPRECARI DAMIANO, AMICO DEI PADRONI, VATTENE

L'assemblea del Brancaccio ha lanciato la manifestazione del 4 novembre con una piattaforma centrata sulla abrogazione delle tre leggi-vergogna (Moratti, 30 e Bossi-Fini, oltre che sul no al pacchetto Treu) e sulle richieste della stabilizzazione dei precari, della centralità del contratto a tempo indeterminato, del riassorbimento del lavoro esternalizzato e di forme di garanzia del reddito, inviando un monito al governo di centrosinistra affinchè rompesse con il berlusconismo, il liberismo e con il dilagare della precarietà nel lavoro, nel reddito, nella vita.
La risposta del governo Prodi è stata totalmente negativa. Non solo le leggi-vergogna sono operanti, ma per alcuni aspetti (accordi governativi con i call center, intensificazione della distruttiva "autonomia scolastica", creazione di muri e simil-CPT clandestini) in forma persino più devastante.
Nel contempo la Finanziaria di centrosinistra, lievitata a 40 miliardi, invece di “far piangere i ricchi”, in cambio di incerti spiccioli di sgravi fiscali, aumenta i ticket sanitari e elimina servizi pubblici cruciali per il diritto alla salute; taglia più di 2 miliardi ai Comuni; non stanzia per i contratti pubblici nulla per il 2006 e per il 2007-8 addirittura meno dell’inflazione programmata; taglia 50 mila posti di lavoro nella scuola pubblica, aumenta i finanziamenti a quella privata e sottrae fondi ad Università e Ricerca; prevede di stabilizzare solo 8 mila dei 350 mila precari della Pubblica Amministrazione; regala ai padroni decine di miliardi con il cuneo fiscale, e destina alle distruttive "grandi opere" (TAV, Mose) il TFR dei lavoratori.
E una vergogna particolarmente rivoltante per i precari riguarda la politica del ministro "padronale" Damiano, a partire dalla vertenza Atesia. Dopo due anni di coraggiosa lotta dei precari Atesia, l'ispettorato del Lavoro aveva accertato che i dipendenti sono lavoratori subordinati, disponendone l'assunzione a tempo indeterminato (con il pagamento degli arretrati) e scoperchiando il verminaio del lavoro paraschiavistico dei call center e di migliaia di posti analoghi. Damiano ha steso una pietra tombale sulla vicenda con l'art.178 della Finanziaria che regala il condono fiscale a Tripi ed agli altri “padroni delle ferriere” e continua a dividere i lavoratori in subordinati e "autonomi", con l'aiuto di Cgil-Cisl-Uil, firmatari di un accordo peggiorativo della legge 30. E' lo stesso ministro che prepara un decreto per anticipare al 1° gennaio 2007 lo scippo del TFR da regalare ai fondi pensione cogestiti tra Confindustria e Cgil-Cisl-Uil e che sta per aprire una trattativa catastrofica per ulteriori tagli delle pensioni.
A livello regionale dilaga l’ostilità del centrosinistra verso i precari: ad esempio nel Lazio l’assessore alla Sanità Battaglia, per favorire ditte private, ignora le lotte dei lavoratori precari ed esternalizzati del Sant’Andrea e altri ospedali, da più di un anno mobilitati per la stabilità del lavoro, la garanzia del salario, la salvaguardia delle strutture pubbliche e del diritto alla salute.
Persino sul piano della democrazia il governo è impresentabile, con il gattopardo Fioroni che, sotto la pressione di Cgil-Cisl-Uil, riconferma il furto di democrazia ai danni dei lavoratori della scuola e non restituisce il diritto di assemblea; e con Amato che, oltre a ribadire il neoschiavismo della Bossi-Fini e i lager CPT (di cui il 4 chiederemo la chiusura) permette che amministrazioni di centrosinistra innalzino muri per ghettizzare gli immigrati (Padova) o si inventino simil-CPT clandestini (Roma).

IL 4 NOVEMBRE TUTTI/E A ROMA (P.della Repubblica ore 14.30)
PER DIRE BASTA CON LA PRECARIETA'
E NO ALLA FINANZIARIA TRUFFALDINA
E AL MINISTRO DAMIANO, AMICO DEI PADRONI

UN OSCENO LINCIAGGIO
A proposito della manifestazione del 4 novembre

Comunicato-stampa

Un osceno linciaggio è in atto da parte degli “amici del governo amico” nei confronti dei COBAS a proposito della manifestazione del 4 novembre contro la precarietà e per l’abrogazione delle leggi Moratti, 30 e Bossi-Fini.
Pretesto dell’aggressione, sostenuta con una “potenza di fuoco” senza precedenti dai tre quotidiani “amici del governo amico” Liberazione, Manifesto e Unità, una nostra manchette in vista della manifestazione del 4 novembre che ci vede tra i promotori. Ad essa viene addebitata la rottura del “cartello” unitario e del ritiro di Cgil Funzione pubblica, Cgil scuola (FLC) e sinistra DS.
Ma cosa abbiamo scritto di tanto terribile da provocare la fuga di sindacati e partiti così potenti, una valanga di insultanti ed aggressivi articoli contro di noi (il record al Manifesto con ben 7 articoli in due giorni, in cui, come un mantra, si ripete “COBAS cattivi o stupidi o irresponsabili”) e un profluvio di scomuniche provenienti dall’intera galassia degli “amici del governo amico”? E perché non ci viene data nemmeno la possibilità di replicare a “pagamento”, visto il blocco delle nostre manchette deciso dai direttori?
Perché abbiamo detto forte quello che, nonostante la copertura dei massmedia di governo, oramai è sotto gli occhi di tutti.
Che la Finanziaria, invece di “far piangere i ricchi”, è la più pesante di tutta la storia della Repubblica (dopo quella del primo governo Amato), che aumenta i ticket sanitari ed elimina servizi pubblici fondamentali, taglia 50 mila posti di lavoro nella scuola pubblica ed aumenta i finanziamenti a quella privata, rinvia di fatto il rinnovo dei contratti pubblici (scaduti da dieci mesi) al 2008, sottrae più di 2 miliardi ai Comuni, che ora aumenteranno le tasse locali, e ulteriori fondi ad Università e ricerca, stabilizza solo 8 mila dei 350 mila precari della Pubblica Amministrazione e regala con il cuneo fiscale miliardi ai padroni della Confindustria, i veri beneficiari della Finanziaria, mentre si preparano tagli alle pensioni e il furto del TFR.
Poi – ed è la cosa che più ha agitato gli amici del governo – segnaliamo come il ministro del Lavoro Damiano si sia rivelato un “amico dei padroni”, salvando tutti i boss dei paraschiavistici callcenter italiani (e tanti altri in analoghe condizioni) le cui schifezze (l’uso del precariato più indifeso e sottopagato per anni, o per decenni, senza che esso venga mai stabilizzato) erano state scoperchiate da un ispettore del Lavoro che aveva imposto, dopo una coraggiosa lotta dei precari, ad Atesia (il più grande callcenter d’Italia) assunzioni stabili e pagamento degli arretrati. Damiano ha regalato a Tripi, padrone di Atesia, e a tutti i boss che super-sfruttano i precari, la sanatoria con l’art.178 della Finanziaria che colpisce ulteriormente i precari.
La nostra denuncia è stata considerata da Cgil e DS “una intollerabile criminalizzazione” del ministro. Chi avrebbe parlato di “criminalizzazione” se il ministro fosse stato Maroni?
Gli “amici del governo amico”, che hanno smesso di lottare contro la guerra appena le missioni militari (Afghanistan, Libano) sono state promosse da Prodi, vorrebbero manifestare il 4 come se fossimo nel 2005, ignorando le malefatte anti-precari del governo e l’inaccettabilità della Finanziaria.
Addebitare a noi la fuga della Cgil e dei DS è grottesco: si erano già defilati perchè oggi essi sono impegnati a puntellare il traballante governo Prodi. In particolare la Cgil scuola (FLC) è dedita a reprimere i COBAS, a impedire che il ministro Fioroni o i capi di istituto restituiscano nella scuola il diritto di parola che i sindacati di governo hanno sottratto ai lavoratori fin dal 1999 e a rendere del tutto truffaldina la campagna elettorale RSU in corso. Nulla hanno fatto, esattamente come la Cgil FP, per preparare la manifestazione del 4, di cui non sono mai stati promotori e alla quale non hanno mai aderito, se non tramite la presenza puramente individuale dei due segretari Podda e Panini che ora annunciano il ritiro di “truppe” mai messe in campo.
Quindi, tutto ciò non leva alcuna forza alla manifestazione, anzi. Il ritiro di qualche amico del governo favorirà la presenza di tanti/e che non volevano stare in piazza con chi con una mano sostiene Prodi e con l’altra finge di agitare le ragioni dei precari. E noi ci saremo per manifestare la più decisa opposizione, che sarà maggioritaria in piazza, non solo alla precarizzazione e alle tre leggi-vergogna ma anche alla Finanziaria, alle politiche del ministro “padronale” Damiano e al furto di democrazia perpetrato nei posti di lavoro dal monopolio dittatoriale Cgil-Cisl-Uil sui diritti sindacali.

Piero Bernocchi
portavoce nazionale COBAS della scuola

Ma dalla " Repubblica " si apprende che il governo corre ai ripari

Il ministero dell'Economia starebbe già lavorando ai maxi-emendamenti in cui riversare il provvedimento Finanziaria, il governo verso la fiducia Apertura su scuola e contratto statali
Chiti frena: "L'esecutivo non ha deciso e non intende porre la fiducia" Bersani e il Pdci criticano la manovra su bollo auto e ticket

Vannino Chiti
ROMA - Dopo quella posta - e ottenuta - sul collegato fiscale, il governo si starebbe orientando a chiedere la fiducia alla Camera anche sulla Finanziaria. Lo si apprende da ambienti vicini all'esecutivo. Anche se il ministro per i rapporti con il parlamento, Vannino Chiti frena: "Il governo non ha deciso e non ha intenzione di mettere, alla Camera, la fiducia sulla legge finanziaria", taglia corto.
Eppure al ministero dell'Economia, secondo le stesse fonti, si starebbe già lavorando alla predisposizione di due o più maxi-emendamenti in cui riversare il contenuto del provvedimento. La questione di fiducia potrebbe essere posta giovedì prossimo, giorno successivo all'approdo in aula della Finanziaria.
Chiti insiste in una nota: "La nostra volontà è che la commissione bilancio, nei tempi stabiliti, vari il testo della legge e si apra un confronto serio in aula. Naturalmente - prosegue Chiti - nell'interesse del Paese ci attendiamo un comportamento responsabile e non ostruzionistico da parte delle opposizioni. Facciamo dei prossimi appuntamenti in Parlamento un terreno di positivo confronto su risposte diverse per il risanamento e lo sviluppo del paese".
Intanto, di fronte alle proteste degli statali e dei lavoratori della scuola, il governo apre ai sindacati. Dopo la minaccia di sciopero degli statali, fonti del ministero dell'Innovazione nella Pubblica amministrazione confermano oggi che è pronto un emendamento alla Finanziaria che permetterà il rinnovo del contratto scongiurando dunque l'agitazione prevista.
Dal canto suo il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha detto che anche per la scuola "il governo ha presentato un emendamento", che è ora "all'esame della commissione Bilancio e sarà la chiave di volta per evitare lo sciopero". Intanto, i sindacati hanno attivato le procedure per dichiarare l'agitazione nel settore scolastico.
Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola fanno sapere che le modalità della protesta verranno chiarite nei prossimi giorni. Sul piatto della protesta, in primo luogo, il rinnovo dei contratti, fermi da 10 mesi. Ma anche le questioni relative al precariato del personale docente e non docente.
La manovra, d'altra parte, non accontenta tutti neppure all'interno del governo. Critico, per esempio, il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani che, in un'intervista, oggi faceva notare come al posto dell'aumento del bollo auto "sarebbe stato meglio
incentivare la sostituzione del parco auto, molto vecchio e molto inquinante. Ma qualcuno, sbagliando, sosteneva che si sarebbe fatto un regalo alla Fiat...".
E critiche vengono anche dal Pdci che vuole "eliminare i ticket sanitari previsti dalla manovra". L'annuncio è di Pino Sgobio, capogruppo dei comunisti alla Camera: "Continuiamo ad essere convinti della necessità di dare alla prossima Finanziaria, un profilo sociale che ancora non si intravede con la giusta evidenza. Proprio per questo - insiste - nel poco tempo a disposizione per modificarla in meglio sul versante sociale, insisteremo per l'eliminazione dei ticket sanitari, sia quelli di pronto soccorso che quelli di natura specialistica".
(2 novembre 2006)







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