Legge finanziaria 2007: le proposte dell'ANQUAP
Data: Martedì, 31 ottobre 2006 ore 19:19:09 CET Argomento: Comunicati
Si fa seguito al documento del 12 ottobre u.s. per
formalizzare le proposte dell'Anquap, in materia di sistema scolastico, da
inserire nella legge finanziaria 2007. Le proposte riguardano da un lato
il personale della scuola e dall'altro taluni fondamentali aspetti di
razionalizzazione e semplificazione.
In tema di personale della scuola le
proposte riguardano i seguenti ineludibili interventi:
. una drastica
riduzione del precariato, soprattutto di quello riguardante i dirigenti, i
direttori sga, il personale amministrativo e quello docente. L'ipotesi,
contenuta nel testo governativo, di un piano triennale di assunzioni a tempo
indeterminato di ventimila ATA non è sufficiente, si propone almeno il doppio
(40 mila unità) con prevalenza per il personale amministrativo; . la
definizione di un apposito organico dei coordinatori amministrativi (almeno
uno per scuola), per corrispondere in modo adeguato alle esigenze di una
organizzazione amministrativa complessa, che non può veder presenti solo una
posizione direttiva apicale e posizioni di base impiegatizie. C' è bisogno
di almeno una posizione intermedia che sia di cerniera tra le due già
esistenti. L'organico dei coordinatori amministrativi (profilo professionale
di area C già previsto dalla sequenza contrattuale 8 marzo 2002 e confermato
dal CCNL 24 luglio 2003) deve essere aggiuntivo rispetto a quelli dei
profili professionali dei direttori sga e degli assistenti amministrativi.
La qualità e quantità di lavoro che dal 1° settembre 2000 è stata
trasferita alle scuole è tanta e tale che questa decisione non è solo
necessaria ma indispensabile ed urgente. Le pseudocarriere delle posizioni
economiche introdotte dal CCNL 7/12/2005 sono semplicemente inutili,
indecenti e ad un tempo particolarmente costose; . la definizione di
apposite regole di reclutamento per i direttori sga ed i coordinatori
amministrativi, attraverso concorsi ordinari e passaggi selettivi dall'area
professionale inferiore. Relativamente al reclutamento dei direttori sga
occorrono decisioni urgenti sulle graduatorie permanenti degli ex
responsabili amministrativi e sulle prospettive dei numerosi assistenti
amministrativi che in questi anni hanno sostituito i direttori sga in veste
di facenti funzione; . l'introduzione della vicedirigenza per i docenti
collaboratori del dirigente e per i direttori sga. Il rapporto di lavoro dei
vicedirigenti deve essere definito nell'ambito della specifica area di
contrattazione dirigenziale, magari in separata sezione. Per l'introduzione
della vicedirigenza deve essere stabilito un apposito finanziamento (come
già avvenuto con la finanziaria 2006 per i vicedirigenti dei ministeri).
La complessità e la vastità delle funzioni didattiche, organizzative
e amministrative delle scuole richiede accanto al dirigente una
staff strutturalmente definito ed uno status, per lo stesso staff, di
elevata qualificazione; . la copertura finanziaria per il rinnovo dei
contratti collettivi nazionali di lavoro dei dipendenti pubblici deve essere
prevista a carico dell'esercizio finanziario 2007. Inoltre, la dotazione
finanziaria destinata allo scopo deve essere significativamente
maggiorata; . la chiusura per via legislativa dei contenziosi giudiziali
seriali che riguardano l'anzianità dei direttori sga e degli ex dipendenti
degli enti locali. E' bene stabilire una regola che preveda l'applicazione
del trattamento di miglior favore per i dipendenti. La soluzione proposta
a certamente un costo non irrilevante, ma certo non costano meno le
ormai innumerevoli soccombenze inflitte all'amministrazione dalla
magistratura; . la restituzione alle proprie funzioni di tutto il personale
della scuola impropriamente (a volte anche illegittimamente) utilizzato
presso l'amministrazione centrale e periferica.
In materia di
razionalizzazione e semplificazione le proposte riguardano i seguenti
aspetti:
. l'anno finanziario deve coincidere con l'anno scolastico, per
favorire la programmazione integrata tra scelte didattiche e organizzative
e coerente utilizzazione delle risorse finanziarie. Deve essere
reintrodotto il bilancio di previsione (accompagnato da una relazione
programmatica) e sostanzialmente modificato il regolamento di contabilità
delle scuole, ivi comprese le modalità di controllo della gestione
amministrativa e contabile; . le scuole debbono essere esentate dal
pagamento della TARSU, per evitare che le poche risorse finanziarie
disponibili siano destinate ad una obbligazione impositiva e per porre fine
ad un annoso, inutile e deprecabile contenzioso tra le scuole e gli enti
locali; . si deve affermare in termini inequivocabili che la
contrattazione integrativa di istituto viene dopo e non prima degli atti
fondamentali di governo della scuola (P.O.F. e bilancio di previsione).
Inoltre, in tema di contrattazione integrativa di istituto deve essere
assegnato all'organo di governo della scuola il potere di emanare un atto di
indirizzo e di svolgere una azione di controllo. Va infine, affermata,
l'incompatibilità tra membri dell'organo di governo della scuola e
rappresentanti dei lavoratori; . vanno semplicemente aboliti gli organi
collegiali nazionali e territoriali e sostanzialmente riformati quelli a
livello di singola scuola; . vanno soppressi, come proposto dal prof.
Cassese alla conferenza nazionale sulla scuola del 1990, gli Uffici
Scolastici Provinciali e fortemente ridimensionati anche gli Uffici
Scolastici Regionali. La gestione del servizio istruzione è ormai quasi
interamente di competenza delle scuole e sono queste a dover essere
rafforzate in termini di poteri, risorse professionali e dotazioni
finanziarie. Per le funzioni non esercitabili a livello di singola
istituzione scolastica provvede l'Ufficio Scolastico Regionale, avvalendosi
di reti di scuole (costituite volontariamente) o di personale scolastico
temporaneamente utilizzato. L'organizzazione flessibile, funzionale a
singole e "stagionali" esigenze, è la soluzione migliore e più
intelligente; . le assunzioni (tutte le assunzioni) debbono essere effettuate
dalle scuole o da reti di scuole. Occorre modificare radicalmente le
regole sulle supplenze brevi, perché rispondano effettivamente alle esigenze
del servizio e non ad improprie forme di tutela di chi è inserito
in graduatorie o elenchi. Deve finire il balletto indecoroso di
accettazioni e rifiuti nell'arco di una stessa giornata. Se l'aspirante non
è raggiungibile per via telefonica, o non è in grado di
assumere immediatamente servizio si deve andare oltre. Una volta accettata
la supplenza non può essere rifiutata pena il rischio di sanzioni
effettive che debbono ripercuotersi sulla possibilità di ulteriori
supplenze.
Lì, 30 0ttobre '06
IL
PRESIDENTE Giorgio GERMANI
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