574 TELEFONATE PER NOMINARE UN SUPPLENTE
Data: Marted́, 31 ottobre 2006 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


574 telefonate per nominare un supplente.

da  TuttoscuolaNews N. 265, 30 ottobre 2006

 

Ormai il disservizio per nominare supplenti nella scuola primaria non fa più notizia, anche se, tra costi per telegrammi, tempi interminabili di ricerca del docente supplente, trasferimenti da una classe all'altra di scolaresche orfane di insegnante ed altre esperienze di cronaca dell'assurdo (prima del 2000 questo non avveniva), si potrebbe scrivere un libro bianco o tragicomico.

L'ultima notizia della serie - ma siamo pronti a dare spazio ad altre situazioni al limite - è quella di una segreteria di una scuola della provincia di Latina che ha dovuto effettuare ben 574 telefonate (costi e tempi ve li lasciamo immaginare) prima di trovare un supplente (il giorno dopo) che finalmente ha detto di sì, arrivando comunque a scuola a fine mattinata, ma con diritto a vedersi valutata e pagata la giornata di servizio.

Nel frattempo, mentre un'impiegata a tempo pieno telefonava a centinaia di supplenti che, avvalendosi di un loro diritto (è così) hanno rifiutato (senza conseguenza alcuna) la proposta di nomina, gli scolari venivano suddivisi in gruppi e affidati ad altre classi (in barba alla continuità didattica).

Abbiamo notizia di insegnanti di ruolo che, nel corso delle assemblee per il rinnovo delle RSU che si svolgono in questo periodo, hanno chiesto ai rappresentanti sindacali di essere tutelati dall'emergenza supplenze, visto che, a causa dei ritardi di nomina, quasi quotidianamente in alcune scuole salta la programmazione della attività didattica per ospitare alunni di altre classi, scaricando l'emergenza sugli insegnanti in servizio.

Un problema che sussiste da quando è stato introdotto il regolamento sulle supplenze brevi dei docenti nel 2000 (poi applicato dal 2003) e che ora ha ereditato il ministro Fioroni. C'è da augurarsi che sia la volta buona per un cambiamento delle regole per le supplenze che proprio in queste settimane si stanno discutendo con i sindacati al Ministero della Pubblica Istruzione.
Piange il telefono
 ovvero supplente quanto mi costi!

da  TuttoscuolaNews N. 265, 30 ottobre 2006

 

Il ddl per la finanziaria 2007 prevede di risparmiare 25 milioni di euro (circa 50 miliardi delle vecchie lire) sugli attuali costi per le supplenze brevi.

Non sappiamo se le spese telefoniche e telegrafiche per nominare i supplenti siano comprese in quei costi per supplenze, ma certamente da qualche parte del bilancio delle scuole o in quello dei Comuni che pagano le bollette telefoniche quelle spese ci sono e ben pesanti.

Fece notizia l'anno scorso la decisione del Comune di Roma di non procedere più al pagamento delle bollette telefoniche delle segreterie scolastiche per le spese imputabili ai telegrammi che, in effetti, sono da considerare piuttosto spese postali.
 In un solo bimestre il Comune avrebbe dovuto pagare circa un miliardo in vecchie lire per telegrammi dovuti alle chiamate di supplenti, e chiese il rimborso anche delle precedenti spese. Da allora le scuole romane, come avveniva in altre regioni, pagano a proprie spese i telegrammi per supplenti.

Le procedure per i conferimenti di supplenza da sempre hanno previsto l'invio di telegrammi ai supplenti a cui viene proposta una supplenza.

Pur non trattandosi, quindi, di una novità, quella dei telegrammi è diventata da alcuni anni una pesante spesa per le scuole, perchè, a fronte di rifiuti di accettazione della supplenza o di assenza del supplente chiamato, le segreterie devono comunque inviare telegrammi ai candidati alle supplenze (ogni supplente ha diritto a iscriversi a 30 istituti), anche se va a buon fine solamente il 20-30% di quei telegrammi visto che dei tanti supplenti contattati pochi finiscono per accettare (vi sono casi limite di 15 telegrammi inviati per una sola supplenza).

Si può stimare che le spese per telegrammi possono arrivare in un anno scolastico a circa 50-60 milioni di euro. È forse una stima di costi massimi, ma dà un'idea di come una procedura burocratica possa portare a sprechi di risorse che proprio la Finanziaria potrebbe evitare imponendo criteri diversi di procedura.
 






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-5633.html