Non di solo pane … e la scuola soffre di Giuseppe Aderṇ
Data: Venerd́, 27 ottobre 2006 ore 14:43:55 CEST
Argomento: Opinioni


Leggendo le affermazioni dell’Assessore Maimone in merito alla vicenda del taglio della luce nella scuola Brancati allo stradale Cardinale e che ha lasciato senza luce e senza servizi scolastici 230 ragazzi , si rimane perplessi. Certamente l’assessorato ha il compito di  promuovere cultura e progetti formativi, ma non può disattendere le necessità primarie. Senza luce non c’è acqua e quindi non si possono usare i servizi e non si potranno realizzare i progetti, neanche quello della legalità così ben strutturato. E’ vero che “non si vive  di solo pane” e ci vuole  la cultura ,  la formazione, la capacità di comunicare,  ma il pane ci vuole e come hanno imparato ancor meglio proprio i ragazzi di Librino, partecipando al progetto di Fiumara d’arte:  “il pane non si butta”.  Garantire i servizi essenziali e denunciare fatti eclatanti come quello della  scuola Brancati  non “riduce il confronto sulla formazione ad un dibattito  di basso profilo e sterile”, ma pone una gerarchia tra l’essenziale ed i bisogni primari, che devono essere soddisfatti prima di passare ai bisogni secondari e terziari. L’edilizia, la sicurezza, gli arredi e le strutture  non sono cose “ sterili o di baso profilo”, sono elementi  necessari e  indispensabili per costruire i progetti di formazione, di cultura e di civiltà. In questo particolare momento dell’anno scolastico ha la sua priorità e ritorna ancora una volta la questione del buono libro ordinario, per il quale pare che anche la Giunta comunale ha espresso parere favorevole, ma se non si trovano i soldi   ed i genitori non ricevono in mano il buono libri, queste sì che sono elementi “sterili”  che non possono essere patinate di  belle promesse: “vedremo, faremo, attendiamo”. Intanto il tempo ed i giorni di scuola passano e non ritornano. Ciò che viene perduto è perduto ed anche se ci illude di recuperarlo, non corrisponde a quel che occorreva fare prima. Comprendano gli Amministratori che la scuola ha la sue regole ed i suoi tempi e, purtroppo, ciò che non si compie  al tempo dovuto , come i buoni libro dello scorso anno che ormai  sono andati perduti, provoca molti danni in futuro. Dare il buono libro non è come rimborsare i soldi della cenere  o la tassa della spazzatura, ma per tante famiglie costituisce l’elemento essenziale  per l’avvio dell’attività di studio per un intero anno scolastico . Nella fretta di scrivere, adesso anche al computer, parlando di scuola, negli uffici del potere, salta spesso la lettera “c” e si scrive “suola”, tale da essere tranquillamente  calpestata e messa a terra.

 

Giuseppe Adernò

Preside Istituto Scolastico "G. Parini"







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-5605.html