FINANZIARIA TROPPO DURA CON I LAVORATORI DIPENDENTI
Data: Giovedì, 26 ottobre 2006 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


  Finanziaria troppo dura con i lavoratori dipendenti

  25 ottobre 2006 - ItaliaOggi
Sulla finanziaria non c’è stato alcun tentativo da parte del governo di costruire un accordo con un testo scritto chiaro negli obiettivi e nei contenuti e ciò è negativo.

Di Massimo Di Menna
 Segretario generale Uil Scuola

Sulla finanziaria non c'è stato alcun tentativo da parte del governo di costruire un accordo con un testo scritto chiaro negli obiettivi e nei contenuti e ciò è negativo.
 Abbiamo avuto due incontri con il ministro dell'istruzione Beppe Fioroni, uno con il presidente del consiglio, Romano Prodi, due con il ministro della funzione pubblica, Luigi Nicolais. In tutti questi incontri abbiamo rappresentato in modo chiaro la esigenza di emendamenti per dare risposte concrete, realizzabili nell'attuale contesto di finanza pubblica, coerenti con una equa politica di risanamento e di sviluppo.
 Al momento non sono ancora chiari gli emendamenti che il Governo presenterà; ciò in quanto nel corso degli incontri non abbiamo avuto risposte certe, ma soltanto generiche disponibilità.
 Noi abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere cambiamenti sui seguenti punti:
    •     Soldi sufficienti e certezza dei tempi (biennio 2006-2007) per il rinnovo del contratto scaduto a dicembre 2005, poiché nell'attuale testo della finanziaria non c'è sufficiente disponibilità di risorse e non c'è certezza del rispetto dei tempi, in quanto la maggior parte delle risorse sono collocate nel 2008;
    •     Interventi sugli aspetti fiscali con riduzione delle tasse sul lavoro dipendente (con aumenti contrattuali esentasse o con specifiche detrazioni).La rimodulazione delle aliquote IRPEF (che riguarda sia i redditi da lavoro dipendente che il lavoro autonomo), non dà, per i lavoratori dipendenti, gli stessi benefici del previsto ed improvvisamente “evaporato”intervento sul cuneo fiscale. Per alcune fasce di reddito dei lavoratori della scuola, genera un aumento di tassazione, tanto che si ipotizza di ricorrere ad una clausola di salvaguardia. Va considerato anche l'aumento dei contributi previdenziali dello 0,3% e il possibile aumento delle tasse locali.
    •     Occorre essere europei anche pensando ad equiparare gli stipendi italiani a quelli europei. Le basse retribuzioni devono rappresentare un'emergenza nell'azione del governo per la scuola.
    •     Deve essere aumentato il numero delle immissioni in ruolo del personale ATA (solo 20.000 a fronte di 70.000 posti disponibili.

Nella finanziaria ci sono altri aspetti da rivedere come l'intervento sulle graduatorie permanenti e i tagli agli organici, sul cui numero ancora si discute,insieme ad altri che abbiamo apprezzato, come l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni e gli interventi di razionalizzazione e supporto per l'autonomia.
 Vanno fatti cambiamenti perché c'è da confermare il principio virtuoso delle ultime due legislature di reinvestire gli eventuali risparmi derivanti da razionalizzazione e puntare su un piano di investimenti.
 Una politica per lo sviluppo non può prevedere,in un paese che già spende meno in rapporto al Pil rispetto alla media dei paesi dell'Ocse, la riduzione della spesa sull'istruzione, sulla scuola.
 La difesa del potere di acquisto delle retribuzioni, il contratto, la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente sono le nostre priorità.
 Verificheremo gli emendamenti e se i cambiamenti che verranno apportati al testo della finanziaria non saranno in linea con le nostre richieste, sosterremo le ragioni del personale della scuola con la mobilitazione della categoria.







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