INVITO DI FIORONI AGLI INSEGNANTI: MENO COMPITI A CASA
Data: Mercoledì, 25 ottobre 2006 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


da LIBERTA'
Sabato, 21 Ottobre 2006

«Lasciate ai ragazzi la possibilità di interessarsi ad altre cose»
Il ministro: «Meno compiti a casa»
Invito di Giuseppe Fioroni agli insegnanti

ROMA - «Cari insegnanti, date meno compiti a casa ai vostri alunni». L'invito arriva nientemeno che dal ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni che aggiunge: «Credo che i compiti dovrebbero essere svolti prevalentemente a scuola in modo che a casa i ragazzi, il pomeriggio, possano interessarsi agli elementi che inducono loro curiosità, voglia di apprendere e voglia di conoscere in proprio. La scuola oltre che a competenze e sapere deve dare un metodo per studiare. Il tempo libero degli alunni serve per acquisire questo metodo».
L'invito è stato lanciato nel corso di un'intervista rilasciata a "In breve", la striscia di La7 che andrà in onda domani sera, durante la quale Fioroni ha anche difeso la scuola italiana. «Non è vero che "licenzia" degli asini», ha detto ricordando i ragazzi che hanno vinto «le olimpiadi di matematica, fisica, chimica e informatica». «Io li ho incontrati per congratularmi con loro - ha aggiunto - e loro mi hanno fatto riflettere sul fatto che occorre dare spazio alla capacità tutta italiana di declinare le competenze con la fantasia». L'appello a «meno compiti a casa» troverà largo consenso tra le famiglie spesso alle prese con i troppi e difficili esercizi assegnati a bambini e ragazzi dagli insegnanti e secondo molti pedagogisti anche controproducenti se eccessivi. Compiti che, lamentano alcuni genitori, a volte vengono dati anche a chi frequenta il tempo pieno. Per non parlare di quelli per il fine settimana o per le vacanze estive e natalizie. E sono talmente tanti e spesso talmente difficili che è impossibile non ricorrere all'aiuto di mamma e papà che a volte però non hanno nè il tempo nè le competenze per dare loro una mano.
Una recente ricerca dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha dimostrato che gli studenti italiani sono quelli che dedicano più ore allo studio tra i ragazzi dei paesi più sviluppati.







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