Newsletter settimanale di Tuttoscuola.
Data: Mercoledì, 18 settembre 2002 ore 08:38:26 CEST
Argomento: Comunicati


 Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
 La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
 insegnanti, genitori e studenti.

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 N. 67, 16 settembre 2002


 SOMMARIO

 1. Riforma Moratti: una settimana cruciale
 2. Bocciata, promossa o rimandata? Cosi' e' se vi pare
 3. Sperimentazione: finite le prove generali, si comincia
 4. I Comuni propongono nuovi tipi di sezione nella materna
 5. Cronaca di uno spoils system annunciato
 6. Che fine hanno fatto le "Intese" con le Regioni?
 7. Un contenzioso sulle ore eccedenti
 8. L'innalzamento dell'obbligo paga (ma non in Sardegna)
 9. Un alunno su 10 va in scuole paritarie



 1. Riforma Moratti: una settimana cruciale

 Si e' chiusa una settimana nella quale la scuola e' stata sempre al
 centro dell'attenzione dei media (dai costi sempre crescenti per le
 famiglie alle polemiche sui libri di testo, dalla corsa per lanciare
 la sperimentazione alla tagliola dello spoils system). E se ne apre
 un'altra che promette altrettanto: il decreto sulla sperimentazione
 nella scuola dell'infanzia ed elementare verra' finalmente emanato
 ufficialmente, mettendo in moto la macchina organizzativa per la
 definizione formale delle procedure (solo a fine mese la scuole
 sperimentali saranno operative); la riforma Moratti riprende il suo
 cammino al Senato.
 Il passaggio e' cruciale. Martedi' 17 ci sara' anche il ministro in
 commissione Istruzione, convocato dopo le aspre polemiche
 dell'opposizione, che lo ha accusato di snobbare i lavori
 parlamentari. Si capira' subito che aria tira: se maggioranza e
 opposizione cercheranno, se non un'intesa, quanto meno un patto di non
 belligeranza; se il fronte della Casa delle liberta' e' veramente
 compatto su questo tema, e se il percorso del disegno di legge delega
 sara' proprio spedito (la prossima tappa e' la discussione in aula,
 prevista gia' per il 24 settembre).
 Nella stessa giornata del 17 il ministro Moratti ha convocato le
 organizzazioni sindacali per informarle sulla sperimentazione. Si
 inizia insomma a fare sul serio.

 2. Bocciata, promossa o rimandata? Cosi' e' se vi pare

 Il 10 settembre il CNPI aveva espresso l'atteso parere - obbligatorio
 ma non vincolante - sulla sperimentazione Moratti (
 http://www.tuttoscuola.com/ts_news_67-1.doc ).
 C'era stato nei giorni precedenti un rullar di tamburi che
 annunciavano guerra, scoop sul verdetto che condannavano o assolvevano
 secondo i punti di vista.
 E quando finalmente e' uscito il parere finale, ognuno lo ha letto
 come ha creduto, parlando di bocciatura oppure di approvazione con
 richiesta di integrazione, di promozione con riserva. Come se,
 insomma, il giudizio sul parere espresso fosse "a prescindere" dal suo
 contenuto.
E alla fine? Critiche ce ne sono state, e non poche. E anche invito a
 rimandare la sperimentazione a tempi migliori; poi, in conclusione, se
 proprio la sperimentazione s'ha da fare, il CNPI ha suggerito o
 richiesto talune integrazioni al decreto, che si possono cosi'
 sintetizzare: non riapertura delle iscrizioni, realizzazione delle
 condizioni di fattibilita', realizzazione della sperimentazione in
 maniera flessibile da parte delle scuole.
 Modifiche che il ministro Moratti, in buona misura, si e' gia'
 affrettata ad accogliere, per portare a casa il risultato. In questo
 caso, l'importante non era vincere, ma sperimentare.


 3. Sperimentazione: finite le prove generali, si comincia

 E' gia' alla firma del ministro Moratti il nuovo testo del decreto
 sulla sperimentazione, che sara' dunque emanato ad anno scolastico
 gia' iniziato.
 Al ministero nei giorni scorsi i direttori degli uffici scolastici
 regionali sono stati ascoltati, uno per uno, per verificare le
 situazioni di impianto delle sperimentazioni e raccogliere
 suggerimenti e richieste.
 Il decreto, dopo i pareri di Cnpi e Anci, sara' modificato
 profondamente rispetto alla bozza resa pubblica oltre un mese fa.
 Vediamo le principali novita'.
 Le iscrizioni non verranno riaperte per le ammissioni anticipate, ma
 saranno comunque accolti bambini che compiono l'eta' richiesta entro
 il 28 febbraio 2003, anche d'intesa con le istituzioni dell'infanzia
 del territorio.
 Sembra che alcuni direttori generali abbiano chiesto meno rigidita'
 nell'individuazione delle istituzioni scolastiche da ammettere alla
 sperimentazione, con possibili compensazioni territoriali, soprattutto
 per quanto riguarda le scuole paritarie. Cio' potrebbe significare, ad
 esempio, che se in una provincia non si trovano scuole disponibili a
 sperimentare, se ne potranno coinvolgere di piu' in un'altra provincia
 della stessa regione.
 Anche gli istituti comprensivi, al pari delle direzioni didattiche,
 potranno partecipare al progetto sperimentale. A breve sara' reso noto
 l'elenco delle 200+36 istituzioni scolastiche ammesse alla
 sperimentazione. Le famiglie interessate potranno finalmente sapere se
 i loro figli saranno coinvolti.

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 4. I Comuni propongono nuovi tipi di sezione nella materna

 Anche i Comuni hanno formulato osservazioni al ministro sul suo
 progetto di sperimentazione (
 http://www.tuttoscuola.com/ts_news_67-2.doc ), cogliendo l'occasione
 per ribadire preliminarmente la valutazione negativa sul disegno di
 legge di riforma attualmente in discussione al Parlamento.
 In proposito c'e' da rilevare che in effetti l'Anci, l'Associazione
 nazionale dei comuni italiani, in febbraio aveva valutato molto
 criticamente la proposta di riforma Moratti, ma successivamente,
 avendo visto accolte alcune richieste di modifica al testo, aveva
 attenuato il giudizio esprimendo un cauto parere favorevole su taluni
 aspetti immediatamente accolto dal ministro, ma che aveva creato
 contrasti all'interno dell'Associazione.
 Sul progetto di sperimentazione l'Anci avanza ora una richiesta netta
 per la costituzione di sezioni di scuola dell'infanzia omogenee per
 eta'.
 Una proposta assolutamente nuova e imprevista nel settore della
 materna, dove da sempre la composizione delle sezioni avviene non
 tenendo conto rigidamente dell'eta' anagrafica dei bambini, che in
 quella fase evolutiva presentano livelli di maturazione molto
 differenziati.
 Il come formare le sezioni non e' questione che riguarda i Comuni e
 neanche il ministero. Le scuole in piena autonomia didattica e
 organizzativa hanno sempre proceduto a costituire sezioni secondo
 criteri di natura psicopedagogia non rigidamente legati all'eta' dei
 bambini.


 5. Cronaca di uno spoils system annunciato

 Tuttoscuola ha messo in preallarme i suoi lettori, nelle scorse
 settimane, sull'imminenza di un super spoils system, che secondo voci
 insistenti avrebbe interessato la maggior parte degli attuali
 direttori generali, e in particolare quelli regionali. In mancanza di
 notizie ufficiali, ci eravamo pero' astenuti dal fare nomi e cognomi,
 che peraltro erano sulla bocca di molti. Anche per rispetto di chi sta
lavorando alacremente (sul fronte dell'ordinato avvio dell'anno
scolastico, come su quello della sperimentazione) proprio a sostegno
 del ministro che si appresta a dargli il benservito.
 Le notizie ufficiali non sono venute, ma i nomi alla fine hanno
 cominciato a comparire sulla stampa quotidiana, accompagnati da una
 poco convinta (e poco convincente) smentita ministeriale. La
 situazione e' singolare: sembra quasi ispirarsi a quella di un famoso
 romanzo di Garcia Marquez, costruito su una frase ricorrente, che
 potremmo cosi' riproporre: "Tutti sapevano che il ministro Moratti
 aveva deciso di sostituire quasi tutti i direttori generali, e che
 nulla avrebbe potuto evitare che cio' accadesse". Ma nessuno si
 azzardava a dirlo, nel timore (o nella speranza) che qualcosa di
 imperscrutabile mutasse il destino degli interessati: di quelli in
 uscita e di quelli in entrata.
 Cosi' gli interessati sono finiti sulla graticola, proprio in
 coincidenza con la delicata fase di apertura dell'anno scolastico.
 Domanda: ma perche', se spoils system ha da essere, non lo si attua in
 modo rapido e trasparente, formalizzando i nuovi incarichi, o comunque
 dando notizie ufficiali sui cambiamenti? A che (o a chi) serve questo
 spoils system al rallentatore? Tanto "tutti sapevano che il ministro
 Moratti..."

 6. Che fine hanno fatto le "Intese" con le Regioni?

 Nelle ultime settimane i riflettori sono stati costantemente accesi
 sulla sperimentazione nella scuola primaria, ma nella strategia di
 anticipazione della riforma per via sperimentale c'era (e c'e') anche
 un altro punto cardine: quello dell'avvio del canale di istruzione e
 formazione professionale.
 Per questo, nello scorso mese di luglio, erano state sottoscritte
 apposite convenzioni tra il MIUR e le regioni Piemonte, Lombardia,
 Molise, Lazio e Puglia, e la provincia autonoma di Trento.
 L'intenzione era quella di sperimentare gia' nell'anno scolastico
 2002-2003 l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e formazione fino
 a 18 anni anche attraverso la frequenza di corsi triennali di
 formazione professionale, paralleli e alternativi a quelli degli
 Istituti professionali di Stato, rivolti - ecco il punto delicato -
 agli allievi anche quattordicenni, in possesso del diploma di scuola
 media.
 Ma di cio' che e' stato fatto nelle regioni interessate si sa poco, e
 quel poco sembra andare in direzione non tanto della progettazione e
 realizzazione di un nuovo canale formativo, di ampio respiro e
 comprendente, per esempio, anche gli istituti professionali di Stato,
 quanto nella legittimazione della vecchia formazione professionale
 regionale quale percorso utile ai fini dell'assolvimento dell'obbligo
 di istruzione e formazione anche per i giovani quattordicenni.
 Di fatto si tratterebbe di una forzatura interpretativa della
 normativa vigente (legge n. 9/99), nel punto in cui prevedono forme di
 collaborazione tra la scuola e gli enti di formazione per favorire il
 passaggio alla f.p. degli allievi non orientati a proseguire gli studi
 nella scuola. Forzatura che, secondo molti osservatori, andrebbe al di
 la' della legge nel momento in cui consentisse agli allievi di
 frequentare i corsi regionali anziche' quelli della scuola. Al momento
 solo le autorita' scolastiche possono certificare l'assolvimento
 dell'obbligo scolastico di nove anni. Ma il nono anno deve essere
 frequentato a scuola, e non sembra che le Intese possano bypassare
 questo vincolo.

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 RAVENNA - Capitale dell'impero romano di Occidente

 Ravenna non vuol dire solo conoscenza dell'arte del mosaico.
 Significa addentrarsi nella storia che segue la caduta
 dell'impero romano e capire, attraverso gli antichi edifici,
 le chiese e le decorazioni, tutta la sua importanza.

 www.diocesi-ravenna.org

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 7. Un contenzioso sulle ore eccedenti

 Mentre i dirigenti scolastici si preparano a mettere in pratica
 l'utilizzo generalizzato degli insegnanti per coprire nella scuola
 secondaria gli spezzoni di cattedra allettandoli con la prospettiva di
 una robusta integrazione della busta paga (v. TuttoscuolaNEWS n. 66
 del 9 settembre), viene un altola' proprio dal ministero
 dell'Istruzione, che aveva voluto quella norma delle ore eccedenti per
 compensare le prestazioni oltre l'orario obbligatorio di servizio.
 Il MIUR, sulla base della situazione verificatasi in Piemonte che ha
 visto la rivendicazione di molti docenti per un calcolo piu'
 favorevole delle ore eccedenti prestate, invita tutti gli uffici
 regionali, e per essi le istituzioni scolastiche, a resistere a tale
 rivendicazione e a portare in sede di conciliazione davanti al giudice
 del lavoro una tesi contraria che vuole contenere gli importi delle
 prestazioni straordinarie degli insegnanti.
 Sulla base di un'interpretazione del concetto di stipendio tabellare e
 di retribuzione stipendiale il MIUR tende ad escludere dal calcolo
 delle ore eccedenti l'importo dell'indennita' integrativa speciale. Lo
 stesso ministero ha gia' affidato all'Avvocatura dello Stato
 l'incarico di costituirsi in giudizio per contrastare una diversa e,
 per gli insegnanti, piu' favorevole interpretazione dell'art. 70 del
 CCNL 94-97.
 Tutto cio', come afferma lo stesso ministero, in attesa di
 un'interpretazione autentica delle norma contrattuale in occasione del
 prossimo rinnovo contrattuale del comparto.
 Intanto pero' questo segnale negativo rischia di essere
 controproducente nei confronti di chi, per la prima volta in modo
 massiccio, dovrebbe essere invogliato a prestazioni straordinarie
 oltre il proprio orario di lavoro.

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 8. L'innalzamento dell'obbligo paga (ma non in Sardegna)

 Anche in questo nuovo anno scolastico che si avvia, continuano ad
 aumentare gli studenti degli istituti d'istruzione secondaria di II
 grado in tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna.
 Complessivamente, secondo i dati provvisori raccolti dal ministero
 dell'istruzione e rielaborati da Tuttoscuola, regione per regione per
 ogni settore scolastico ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_67-4.doc
 ), l'aumento dovrebbe essere di oltre 62 mila unita'. Questa conferma
 di incremento nelle superiori, iniziato dal 1999, e' la prova del
 successo dell'innalzamento dell'obbligo scolastico introdotto dalla
 legge n. 9 del 1999.
 I ragazzi, costretti ad iscriversi dopo la scuola media alla prima
 superiore, nella maggior parte dei casi continuano anche la frequenza
 delle classi successive e sono cosi' recuperati all'istruzione per un
 periodo molto piu' lungo di quanto avveniva in precedenza.
 Negli altri settori si registrano variazioni di segno opposto,
 prevalentemente di incremento al nord e di decremento al sud. La
 Sardegna registra invece una preoccupante flessione in tutti gli
 ordini di scuola.
 Sono pero' in generale gli scolari della scuola elementare che
 risultano di numero complessivamente inferiore di circa 21 mila unita'
 a quello dell'anno scorso, pur aumentando in tutte le regioni del
nord. E il calo dell'elementare e' un campanello d'allarme per le
ripercussioni che si potranno avere nei prossimi anni in tutti i
 successivi ordini di scuola. Al sud soprattutto.


9. Un alunno su 10 va in scuole paritarie

 Ci sono anche loro. L'anno scolastico e' partito (o sta partendo)
 anche per gli studenti delle scuole paritarie: circa 871 mila
 distribuiti nei diversi ordini di scuola.
 Tuttoscuola ha elaborato dei dati del MIUR sull'universo della scuola
 non statale in rapporto a quella statale (
 http://www.tuttoscuola.com/ts_news_67-5.doc ).
 Tra paritaria e statale gli studenti italiani che in settembre
 iniziano il nuovo anno scolastico sono poco piu' di 8,5 milioni, in un
 rapporto di uno studente di paritaria per ogni nove studenti di
 statale.
 Le situazioni sono tuttavia molto diverse nei diversi territori
 regionali e nei settori scolastici.
 Il Veneto ha la piu' alta percentuale di studenti che frequentano
 scuole paritarie (17,5% complessivamente e 2/3 nelle scuole materne),
 ma e' la Lombardia ad avere il maggiore numero in assoluto di studenti
 di scuole non statali (oltre 203 mila di cui quasi 125 mila nelle
 scuole materne).
 Le regioni del nord sono comunque in testa per il piu' alto numero (in
assoluto e in percentuale) di studenti di scuole paritarie.
 Alle scuole materne si deve indubbiamente l'apporto maggiore di alunni
 di scuola paritaria: oltre 528 mila sul totale di 871 mila.
 Nel rapporto di studenti di scuole statali e di scuole paritarie
 ovviamente il tasso piu' elevato si ritrova proprio nelle scuole
 materne (35,6% di alunni di paritarie contro il 64,4% di statali),
 mentre quello piu' modesto si trova nella scuola media (3,3% contro il
 96,7%).

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