I COBAS: Sindacati governativi ladri di democrazia
Data: Mercoledì, 18 ottobre 2006 ore 18:47:57 CEST
Argomento: Sindacati


Ancora una volta il potere di veto di Cgil-Cisl-Uil ha vinto. I sindacati governativi fin dal 1999 hanno sequestrato il diritto di assemblea a docenti ed Ata, che avrebbero annualmente dieci ore a disposizione per riunirsi, trasformandolo in diritto esclusivo dei sindacati “rappresentativi”. Dopodiché, Cgil-Cisl-Uil hanno costruito un meccanismo truffaldino per misurare tale rappresentatività. Essa, infatti, non si valuta, come sarebbe ovvio, attraverso elezioni su liste nazionali sulle quali ogni lavoratore/trice possa votare il sindacato che preferisce, ma attraverso la sommatoria di voti delle singole RSU. Così, se un sindacato non trova un candidato disponibile a far parte per tre anni della rappresentanza sindacale di una scuola, docenti ed Ata di quell’istituto non possono votare per tale sindacato. Sarebbe come se, nelle elezioni politiche, gli abitanti di un caseggiato non potessero votare per un partito se esso non ha nelle liste un inquilino di quel palazzo. E per completare l’opera, sottraendo ai sindacati alternativi il diritto di fare assemblee nelle scuole, Cgil-Cisl-Uil impediscono di trovare i candidati/e e di fare campagna elettorale.

Abbiamo ripetutamente chiesto che nelle scuole si voti con due schede, una per la RSU di istituto e una per la rappresentanza nazionale, senza ottenere alcuna risposta. Ma nonostante il meccanismo truffaldino (che oltretutto impedisce ai precari di avere qualsiasi rappresentanza) abbiamo deciso di partecipare comunque alle elezioni, chiedendo però a Fioroni almeno il ripristino del diritto di parola. Ma la disponibilità iniziale del ministro è stata pesantemente annullata dall’intervento dei sindacati governativi, e neanche il coraggioso sacrificio per 14 giorni dei nostri militanti in sciopero della fame ha cambiato la situazione.

Tenendo conto che oramai il meccanismo-truffa delle elezioni è partito, abbiamo deciso di chiedere ai nostri compagni, a cui va la nostra più profonda gratitudine, di sospendere lo sciopero della fame, per riaverli tra noi in piena forza per combattere comunque questa impari battaglia elettorale, seppur con le mani legate e la bocca tappata. Ma, terminata la fase elettorale, riprenderemo con ancor più energia la lotta per la restituzione del diritto di parola a tutti/e.

Di certo questi 14 giorni peseranno d’ora in poi come un macigno nei confronti di quelle forze politiche, sindacali e associative che in questi anni si sono riempite la bocca di “altri mondi possibili” e di democrazia. Oramai lo scandalo del monopolio di Cgil-Cisl-Uil sui diritti democratici e sindacali nei luoghi di lavoro non è più occultabile. Nessuno, neanche quei partiti di governo che non hanno aperto bocca in questi giorni, potrà più dire di non sapere o fare il Ponzio Pilato: o si sta con la democrazia per tutti/e o si è complici del sopruso e del sequestro monopolistico dei diritti democratici da parte dei sindacati governativi.

Mozione approvata all'unanimità dall'Assemblea Nazionale Cobas del 15 ottobre 2006







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