RINNOVI CONTRATTUALI TROPPO MISERI, VERSO LO SCIOPERO
Data: Mercoledì, 18 ottobre 2006 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


da ItaliaOggi
Martedì, 17 Ottobre 2006

Sindacati sul piede di guerra, chiedono modifiche alla Finanziaria per anticipare gli aumenti.

Contratti amari, verso lo sciopero

Nessun rinnovo fino al 2008, mancano le risorse complessive

Nessun slittamento al 2008, i soldi per il contratto della scuola devono essere stanziati tutti per l'anno in corso. Se non sarà così, si va allo sciopero. Mentre si surriscalda la campagna elettorale in vista del rinnovo delle Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, misuratore della forza delle sigle, Cgil, Cisl e Uil scendono in campo per chiedere modifiche sostanziali alla Finanziaria. E la partita più sostanziosa è quella che si gioca appunto sul contratto.
Così come congeniata la Finanziaria presentata dal governo, non sarà possibile rinnovare i contratti per un anno, fino a gennaio 2008 (si veda ItaliaOggi del 6 ottobre scorso).


L'amara sorpresa è contenuta nell'articolo 58 del disegno di legge sulla manovra, che stanzia le risorse per il rinnovo del contratto 2006/07, scaduto lo scorso dicembre. I lavoratori, la p.a. ne conta 3,5 milioni e di questi un milione nella sola scuola, dovranno aspettare il 2008 per avere l'aumento di stipendio, giacché la manovra stanzia le risorse per il 2007 e rinvia l'incremento complessivo (pari al 4,46%) al 2008. Allo stato dell'arte, la Corte dei conti non certificherebbe mai un contratto biennale che non può contare sulla disponibilità completa dei soldi che ripartisce. Un bel problema con il quale si sono trovati a fare i conti i sindacati, e sul quale chiedono un vertice urgente a palazzo Chigi. ´Il governo non chieda a noi di rinunciare al contratto dei lavoratori per essere solidali con i gioiellieri', dice Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola. ´È necessario rimodulare le risorse per garantire già dal prossimo anno un incremento degli stipendi, i lavoratori non possono essere lasciati soli contro l'inflazione', argomenta Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola.

I problemi partono dal passato. L'ultima Finanziaria, quella Berlusconi, aveva accantonato i rinnovi contrattuali stanziando per il 2006 solo le somme necessarie a pagare un'indennità minima, quella della vacanza contrattuale, prevista dalla legge. Insomma, si dettavano le condizioni perché i contratti non fossero rinnovati a scadenza. La patata bollente dei contratti, che costano allo stato in media un miliardo di euro per ogni punto percentuale di aumento stipendiale, è cascata in mano a Tommaso Padoa-Schioppa, ministro dell'economia. Sventata l'ipotesi di un blocco dei contratti, il ddl che reca la Finanziaria ha previsto che per il 2006 restano ferme le risorse stanziate dal precedente esecutivo, utili ai fini dell'indennità di vacanza. Per il 2007, stanzia risorse aggiuntive per un aumento del 2%. E a decorrere dal 31 dicembre 2007, e a valere dal 2008, riconosce un incremento aggiuntivo pari al 2,46%. Che dovrà essere coperto dalla successiva Finanziaria.

´Il contratto è un sacrosanto diritto dei lavoratori, qualora non dovesse essere rispettato non rimarremo con le mani in mano', precisa Enrico Panini, segretario della Cgil scuola. I direttivi dei sindacati, in assenza di novità, saranno convocati per proclamare la mobilitazione. Insomma, torna a soffiare vento di sciopero. Sul piede di guerra anche lo Snals guidato da Marco Nigi, che ha aderito alla manifestazione contro la Finanziaria proclamata dalla Confsal e in calendario a Roma per il prossimo 20 ottobre.

Sotto il tiro di fuoco dei sindacati sono finite pure le assunzioni degli Ata, il personale ausiliario, tecnico e amministrativo, giudicate insufficienti, e gli stanziamenti per le scuole ´che hanno subito, negli scorsi anni, consistenti riduzioni sugli organici del personale docente con conseguenze sull'esercizio reale del diritto allo studio e sulla qualità dell'offerta formativa', dicono Cgil, Cisl e Uil, poco convinti, inoltre, dell'eliminazione delle graduatorie permanenti a decorrere dal 2010/11 ai fini delle assunzioni a tempo indeterminato.











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