RIFORMA DELLE PENSIONI...LE ULTIME INDISCREZIONI
Data: Sabato, 14 ottobre 2006 ore 13:31:33 CEST
Argomento: Comunicati


Sta diventando incredibile il silenzio che circonda il “memorandum d’intesa”  sulle pensioni stilato da governo Cgil, Cisl, Uil.     La Stampa di Torino ne aveva dato notizia il 4 ottobre poi la chiusura informativa,  difficile credere che questo silenzio sia casuale.     Sappiamo per certo che dentro la CGIL, sulla questione, le acque sono molto  agitate, circola in rete un volantino contro “l’ennesimo taglio delle pensioni”  firmato da ben 60 dirigenti CGIL e si vanno moltiplicando assemblee di autoconvocati.     L’intesa governo sindacati è molto precisa, in 2 pagine 9 capitoli e 10 punti  viene delineata la futura riforma delle pensioni.   Il documento porta sei firme pesantissime: oltre quella del presidente del  Consiglio Romano Prodi, ci sono le firme del ministro dell’economia Padoa  Schioppa e del ministro del lavoro Cesare Damiano seguono quelle di Epifani, Bonanni e Angeletti.   Un accordo chiuso che, come avvenne nel 1995, precede un riforma inaccettabile tutta sulle spalle dei lavoratori dipendenti.  Il titolo stesso del documento non lascia margini di interpretazione “obiettivi e  linee di una revisione del sistema previdenziale”.  Nel merito il documento giustifica con “il forte aumento dell’aspettativa di vita  e la flessibilità e precarietà del mercato del lavoro” le condizioni nuove per  cambiare  il  sistema  pensionistico  che  estenderà  i  suoi  effetti  sia  sull’allungamento  dell’età  pensionabile,  sia  sul  ricalcalo  al  ribasso   dell’importo degli assegni pensionistici futuri  Il ministro dell’economia auspica una riforma tale da non dover più rimettere  mano per molti anni alle pensioni: la stessa cosa era stata detta nel 1995.  «L’aumento dell’aspettativa di vita - è scritto nel Memorandum - sollecita soluzioni che diano la possibilità di continuare a svolgere un’attività di lavoro.  Ciò richiede una coerente politica articolata su molteplici piani: lavoro parttime, formazione, un mercato del lavoro meno ostile ai lavoratori più anziani».Siamo alle beffe della retorica peggiore. Si innalza l’età pensionabile per fare  un favore ai lavoratori più anziani!!!    Anche i termini temporali, come abbiamo denunciato ieri, sono stati già fissati: tutta la trattativa si dovrà concludere con un accordo definitivo entro marzo.  Questo percorso temporale così stretto ha l’evidente obiettivo di impedire che  la trattativa possa essere tirata per le lunghe e vanificata.  Le opposizioni interne ai sindacati saranno messe a tacere presto.    Dei 10 punti che sintetizzano l’accordo, il primo si riferisce direttamente “al  sistema contributivo. Che andrà applicato in maniera piena per assicurare «sostenibilità» nel medio e nel lungo periodo e accompagnato dal  «rafforzamento di criteri che legano l’età di pensionamento all’importo  della pensione”.    Rispetto al sistema retributivo si pensa ad un «aumento della possibilità di  scelta basato sulla flessibilità dell’età di pensionamento, incentrato su  misure che favoriscano l’allungamento della permanenza nel mercato  del lavoro».    Un breve passaggio prevede una forte spinta alla previdenza integrativa estesa a tutto il pubblico impiego ed una completa armonizzazione del sistema  contributivo per tutte le categorie.     E’ lecito chiedersi perché CGIL, CISL e UIL abbiano costruito questa intesa  con il governo, quali ragioni hanno spinto ad un impegno così pesantemente  negativo sul fronte delle pensioni, sul quale si era già cimentato il governo di  centro destra. Ci auguriamo che lo scambio non sia avvenuto proprio  sulla previdenza integrativa e sul suo controllo.    L’unico fondo previdenziale già attivo, quello per la scuola, che attualmente  conta  poco  più  di  50.000  iscritti    produrrà  a  regime  un  giro  di  affari  di  10.000.000 di euro l’anno che ovviamente aumenteranno in proporzione alla  crescita delle adesioni, l’estensione a tutto il pubblico impiego e la previsione  di 500.000 iscritti nei prossimi anni sono ipotesi credibili con tutto ciò che ne  ne deriva.       Il Segretario Generale  Prof. Alessandro Ameli






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