NEL 2010 IL GOVERNO NON ABOLISCA LE GRADUATORIE
Data: Venerd́, 13 ottobre 2006 ore 08:02:21 CEST
Argomento: Comunicati


da ItaliaOggi
Giovedì, 12 Ottobre 2006

"Nel 2010 il Governo non abolisca le graduatorie"

Angela Giannelli: "Non vogliamo che si aumenti il numero degli alunni per insegnante"
Assemblea della Flc Cgil: "Vanno bene le assunzioni dei 150 mila. Ma dopo che fine faranno i precari?

Angela Giannelli: "Non vogliamo che si aumenti il numero degli alunni per insegnante"

Antonio Scotti

Il giorno dopo l’audizione del ministro dell'Economia Padoa Schioppa alla Camera per la presentazione della prossima finanziaria, a Bari sale la protesta degli insegnanti precari contro alcune norme inserite nel disegno di legge.
In realtà, nell’assemblea organizzata ieri dalla Flc-Cgil di Bari, non arrivano solo lamentele, ma anche lodi per quanto deciso dall’attuale Governo nazionale: “Noi siamo molto contenti- afferma Angela Gianneli, rappresentante della segreteria provinciale del sindacato- di quanto promesso dal ministro dell'Istruzione Fioroni circa le 150 mila assunzioni a tempo indeterminato che saranno eseguite nel prossimo triennio. Tuttavia, il problema non risolto è comprendere cosa succederà una volta terminato il triennio per chi non è entrato in ruolo”.

Ad oggi, pare che la proposta sia quella di abolire le graduatorie permanenti e di concorso. Queste sono due tipologie di liste entro cui sono inseriti da una parte coloro che si sono abilitati dopo aver sostenuto la scuola di specializzazione all’insegnamento (i permanenti) dall’altra quelli che hanno sostenuto il concorso ordinario.
In base alle graduatorie permanenti viene effettuato il 50% delle nomine in ruolo e le chiamate, fino ad esaurimento, per le supplenze annuali e temporanee. L’altro 50% viene assunto attingendo dalle graduatorie di concorso.
Il fenomeno del precariato abilitato all’insegnamento ha raggiunto proporzioni enormi. In Provincia di Bari sono all’incirca ottomila persone in questa condizione.

I NUMERI

I dati del sindacato sono inconfutabili. Nella scuola Superiore, ad esempio, gli immessi in ruolo sono quest’anno 146 unità su 414 posti vacanti disponibili. Su questi si sopperisce attraverso 268 supplenze che vengono rinnovate anno dopo anno. “Ora – continua Giannelli- l’assunzione dei 150mila viene finalmente a coprire questi posti vuoti trasformandoli in contratti a tempo indeterminato, ma per il dopo 2009 il governo non ha presentato alcuna proposta se non quella dell’abolizione delle graduatorie su cui non siamo affatto d’accordo”.
Il Csa (l’ex provveditorato) ha quest’anno effettuato circa 2400 nomine annuali. A fronte di questo numero rimangono fuori quasi 5000 persone, abilitate ed inserite nelle “permanenti”. In poche parole i posti disponibili non sono sufficienti a coprire l’intera offerta del precariato scolastico.

Soddisfazione è stata espressa dai partecipanti all’assemblea riguardo il provvedimento di delegificazione delle tabelle di valutazione e l’abolizione del doppio punteggio nelle zone di montagna espresso dal disegno di legge.

LE PROPOSTE DI MODIFICA

Nell’elenco di modifiche alla finanziaria che i rappresentanti del sindacato hanno compilato compaiano, però, altre rivendicazioni e perplessità. “Chiederemo al ministro- continua Giannelli- perché è stato solo trasferito, e non abrogato, nel cosiddetto decreto il decreto legislativo 227 attuativo dell’ articolo 5 delle legge 53, con il quale l’ex ministro Letizia Moratti introdusse un nuovo sistema di reclutamento del personale docente”.

Sull’innalzamento dell’obbligo scolastico prolungato a 16 anni arriva il parere favorevole del sindacato. Con una riserva: “Vogliamo che sia tutto all’interno della scuola. Vorrebbero proporre un modo sostitutivo dell'obbligo che possa passare anche attraverso la frequenza di corsi di formazione professionale finanziati da enti locali qualsiasi. Qui non ci trovano d'accordo"

Negativo il parere sul finanziamento alle scuole private: “Nell’articolo 66 comma 12 della finanziaria si prevede un esborso pari 100 milioni di euro verso le scuole private. Anche qui non siamo in sintonia con il Governo che, secondo noi, dovrebbe investire di più nella scuola pubblica. Se si vuole finanziare la scuola privata quanto meno si decida di assumere in questi istituti le persone inserite nelle graduatorie”.

“Inoltre, rigettiamo con forza – conclude Giannelli- qualsiasi tentativo di riduzione degli insegnanti di sostegno, così come l’ipotesi che prevede un rialzo del numero di alunni per insegnante”. "







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-5500.html