Una scuola che riesca a conciliare la cultura
con lo studio e la pratica delle discipline
sportive? Esiste. È il liceo scientifico
a indirizzo sportivo del «Vaccarini
», presentato ufficialmente ieri mattina
alla presenza di alunni, insegnanti e
di tutti coloro che sono coinvolti nel
progetto: il Coni, le associazioni sportive
e la facoltà di Scienze Motorie.
«Finalmente è stato creato un indirizzo,
finora assente in Sicilia, che consente
un felice connubio dentro la struttura
scolastica tra mondo della cultura e
mondo dello sport - dice il preside Camarda
- Oggi stanno sorgendo nuovi
profili professionali: tra questi molti
rientrano nel campo dello sport. E la
scuola è l’agenzia più specifica per la costruzione
di figure professionali. Accanto
alla solida cultura di base si andranno
collocare nuove conoscenze e competenze
sportive. Magari immediatamente
spendibili sul mercato del lavoro».
Insomma, il liceo sembra voler realizzare
il principio di "mens sana in corpore
sano". L’impianto di base è uguale a
quello degli altri licei scientifici, ma alcune
materie sono state rimodulate secondo
la specificità di questo profilo
studentesco e professionale. In più, la
particolarità sta nella quantità di ore
dedicate alle attività sportive più disparate:
dal tennis alle arti marziali.
L’idea è nata grazie allo spirito di osservazione
e l’iniziativa del prof. Cosimo
Costa, già docente di Educazione Fisica,
ora insegnante di Ju-Jitsu presso il
nuovo indirizzo del «Vaccarini»
«Mi sono ispirato a realtà simili –
spiega – ma molto più piccole, scoperte
nel Nord Italia, che ho elaborato in modo
più organico. L’intenzione è quella di
far vivere ai ragazzi la cultura dello
sport, da un punto di vista teorico oltre
che pratico. Infatti alle trenta discipline
curriculari si affianca anche un modulo
teorico-dirigenziale, comprensivo di nozioni
di giornalismo sportivo. L’obiettivo
non è quello di creare campioni o dirigenti,
ma credo che la scuola potrebbe
diventare un polo dello sport catanese».
Un’operazione possibile grazie alla
collaborazione degli altri organismi
coinvolti, che guardano con fiducia a
questo esperimento. «È una bella iniziativa
che coinvolge università, Coni, società
sportive e un corpo docente che
farà da supporto per trasformare lo
sport in disciplina vera e propria», dice
il presidente provinciale del Coni, Crisafulli.
Mentre il Cus svolgerà il ruolo di
raccordo tra liceo e università, non solo
mettendo a disposizione gli impianti,
ma anche cercando di risollevare e dare
prestigio alla facoltà di Scienze Motorie.
«Sto cercando di fare approvare in senato
accademico la proposta di un 10%
di posti riservato ai diplomati presso
questo indirizzo. Lo sport ha bisogno di
figure professionali e l’orientamento
verso la facoltà di Scienze Motorie è naturale
per questi alunni», aggiunge Luca
Di Mauro, presidente del Cus.
Il giudizio finale va agli studenti, come
Dario Nicosia, già calciatore provetto.
Anche se non mancano aspiranti
giornalisti sportivi come Michael Grimaldi
e future insegnanti di Educazione
Fisica come Simona Putrino. Tutti ragazzi
cui è offerta l’opportunità di conciliare
studio, passione e sogni nel cassetto.
ALESSANDRA BELFIORE (da La Sicilia)