Lo sport si studia al liceo. Presentato il nuovo indirizzo di studi dello Scientifico «VACCARINI».
Data: Giovedì, 28 settembre 2006 ore 00:51:01 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Una scuola che riesca a conciliare la cultura con lo studio e la pratica delle discipline sportive? Esiste. È il liceo scientifico a indirizzo sportivo del «Vaccarini », presentato ufficialmente ieri mattina alla presenza di alunni, insegnanti e di tutti coloro che sono coinvolti nel progetto: il Coni, le associazioni sportive e la facoltà di Scienze Motorie. «Finalmente è stato creato un indirizzo, finora assente in Sicilia, che consente un felice connubio dentro la struttura scolastica tra mondo della cultura e mondo dello sport - dice il preside Camarda - Oggi stanno sorgendo nuovi profili professionali: tra questi molti rientrano nel campo dello sport. E la scuola è l’agenzia più specifica per la costruzione di figure professionali. Accanto alla solida cultura di base si andranno collocare nuove conoscenze e competenze sportive. Magari immediatamente spendibili sul mercato del lavoro». Insomma, il liceo sembra voler realizzare il principio di "mens sana in corpore sano". L’impianto di base è uguale a quello degli altri licei scientifici, ma alcune materie sono state rimodulate secondo la specificità di questo profilo studentesco e professionale. In più, la particolarità sta nella quantità di ore dedicate alle attività sportive più disparate: dal tennis alle arti marziali. L’idea è nata grazie allo spirito di osservazione e l’iniziativa del prof. Cosimo Costa, già docente di Educazione Fisica, ora insegnante di Ju-Jitsu presso il nuovo indirizzo del «Vaccarini» «Mi sono ispirato a realtà simili – spiega – ma molto più piccole, scoperte nel Nord Italia, che ho elaborato in modo più organico. L’intenzione è quella di far vivere ai ragazzi la cultura dello sport, da un punto di vista teorico oltre che pratico. Infatti alle trenta discipline curriculari si affianca anche un modulo teorico-dirigenziale, comprensivo di nozioni di giornalismo sportivo. L’obiettivo non è quello di creare campioni o dirigenti, ma credo che la scuola potrebbe diventare un polo dello sport catanese». Un’operazione possibile grazie alla collaborazione degli altri organismi coinvolti, che guardano con fiducia a questo esperimento. «È una bella iniziativa che coinvolge università, Coni, società sportive e un corpo docente che farà da supporto per trasformare lo sport in disciplina vera e propria», dice il presidente provinciale del Coni, Crisafulli. Mentre il Cus svolgerà il ruolo di raccordo tra liceo e università, non solo mettendo a disposizione gli impianti, ma anche cercando di risollevare e dare prestigio alla facoltà di Scienze Motorie. «Sto cercando di fare approvare in senato accademico la proposta di un 10% di posti riservato ai diplomati presso questo indirizzo. Lo sport ha bisogno di figure professionali e l’orientamento verso la facoltà di Scienze Motorie è naturale per questi alunni», aggiunge Luca Di Mauro, presidente del Cus. Il giudizio finale va agli studenti, come Dario Nicosia, già calciatore provetto. Anche se non mancano aspiranti giornalisti sportivi come Michael Grimaldi e future insegnanti di Educazione Fisica come Simona Putrino. Tutti ragazzi cui è offerta l’opportunità di conciliare studio, passione e sogni nel cassetto. ALESSANDRA BELFIORE (da La Sicilia)







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