SCUOLA DI VALVERDE, INQUISITI NON VUOL DIRE COLPEVOLI
Data: Mercoledì, 27 settembre 2006 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


VALVERDE, INQUISITI NON VUOL DIRE COLPEVOLI




Il recente episodio verificatosi presso l’Istituto comprensivo “Allegra” di Valverde dove il preside, il dirigente dei servizi amministrativi, 7 impiegati e 4 collaboratori scolastici sono indagati dalla Procura di Catania per falso ideologico e truffa, ci invita a una piccola riflessione nella quale può aiutarci la rilettura di un gioiello narrativo di Giorgio Saviane, dal titolo appunto “L’inquisito”. Saviane, avvocato di professione, scrittore famoso”, narra in questo suo breve racconto il dramma della giustizia italiana soffocata dall’istituzione dell’avviso di garanzia, nato teoricamente per garantire l’imputato, ma spesso inizio inatteso di un lungo calvario.
La storia di Luca Marniani, avvocato accusato da un cliente pazzo e farabutto di avere corrotto i giudici, offre al romanziere veneto la possibilità di indagare sulle possibilità che ancora restano alla giustizia, In effetti, sembra dirci Saviane, la pena che nasce col processo, anche accusatorio, resta un’odissea gravissima per l’imputato, difficilmente comprensibile a tutti quei giudici improvvisati, non ultimi i quotidiani, oggi così di moda. E, a tal proposito, un ricordo sicuramente balza d’un tratto dinanzi ai miei e ai vostri occhi: l’immagine di Enzo Tortora ammanettato e avvilito nella sua dignità di uomo.
Ora non sappiamo quale sia la verità sugli indagati dell’Istituto comprensivo. Magari può stupirci che all’interno di una stessa scuola tanti vengano messi in ballo per assenteismo e truffa. Ci ripetiamo che chi agisce legalmente non ha mai di questi problemi. E sono tutti pensieri leciti. Ma la giustizia farà il suo corso e ci illuminerà. Una cosa sola dobbiamo ricordare al di sopra di tutte: che inquisito non vuol dire, come istintivamente siamo portati a credere, colpevole.

SILVANA LA PORTA






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