Catania
5-9-2002 Circa 500 aspiranti alla nomina di collaboratori scolastici, hanno
atteso inutilmente una soluzione sulla lunga vertenza riguardante le nomine del
personale ausiliario, incluso nella seconda fascia. Le aspettative sono state
deluse, anche se il dirigente del Provveditorato sostiene che vi sia stato un
equivoco. Zanoli avrebbe detto ai sindacati della scuola, agli avvocati dei due
schieramenti, al legale che aveva vinto il ricorso al Cga riguardante gli ex
bidelli dello Stato, nonchè agli avvocati che difendono i collaboratori
scolastici che avevano prestato servizio presso gli Enti locali, che in caso di
novità sarebbero stati informati via fax. Considerato che non si sono registrate
novità, Zanoli non ha ritenuto opportuno procedere ad una ulteriore
convocazione.
Rimangono pertanto senza sbocco le procedure attuate fino ad ora: quella
tenutasi alla Prefettura e quelle svoltesi al Cga. La soluzione del problema
passa da Catania a Palermo e da Palermo a Roma.
In effetti, dobbiamo riconoscere che il direttore generale dell'ufficio
scolastico regionale per la Sicilia, dott. Michele Calascibetta, sta seguendo
con attenzione il problema dei collaboratori scolastici catanesi. «Ho
interessato il ministero, ho acquisito la relazione del direttore del Csa di
Catania; naturalmente darò qualche giorno di tempo ancora al Miur per
attenzionare il problema e quindi dare una risposta che dovrebbe essere
definitiva».
Insomma, occorre pazientare qualche giorno. Sul tavolo c'è la questione di
assicurare un posto di lavoro. Calascibetta, resosi conto della situazione
divenuta ormai pesante, avrebbe chiesto posti di collaboratore scolastico in
aumento per accontentare tutti e quindi dare la possibilità di raggiungere al
più presto la sede di lavoro.
Anche il direttore del Csa si augura che il ministero assegni altri posti di ex
bidello per Catania. Ovviamente, tutto questo non sta bene all'avvocato Gaetano
Tafuri, che ha vinto i ricorsi presso il Cga. Per il legale «il Csa ancora
procrastina con argomentazioni di circostanza, nonostante le pubbliche
rassicurazioni rese dal dott. Zanoli e scritte. Procederò nei termini di legge
per la nomina di un commissario ad acta. Ritenuto che nella fattispecie si
evidenziano responsabilità contabili e penali in capo ai preposti, provvederò a
richiedere alle competenti autorità giudiziarie le necessarie misure e gli
opportuni provvedimenti. Il comportamento dilatatorio tenuto sino ad oggi del
Csa, nonostante l'amministrazione fosse tenuta ad ottemperare alle decisioni del
Cga e nonostante l'amministrazione stessa avesse ricevuto il conforto in tal
senso dall'Avvocatura di Stato, conferma le gravi irregolarità commesse dai
preposti nella compilazione delle graduatorie permanenti, irregolarità che è
intenzione di tutti i ricorrenti denunciare difronte alle autorità penali
preposti».
Mario Castro