MA LE GITE D'ISTRUZIONE BISOGNA FARLE...O NO?!
Data: Luned́, 18 settembre 2006 ore 00:09:53 CEST
Argomento: Opinioni


MA LE GITE D’ISTRUZIONE BISOGNA FARLE…O NO?!


Che angoscia le gite d’istruzione! A parte il momento della loro  attuazione, durante il quale la responsabilità dei docenti è alle stelle, il problema effettivo inizia molto prima,  in tutto il dibattito che sta a monte. E che in questi giorni d’inizio anno sta dominando i collegi dei docenti nelle varie scuole.
Discordi sono i pareri, molteplici le voci che si alzano, ora suadenti, ora imperiose. Le gite? Facciamole in Italia e solo, ma dico solo per le quinte classi. Coro di voci contrarie: macchè, e quei poveri ragazzi delle prime classi, che accoglienza è mai questa? Beh, allora facciamole solo per le prime e le quinte classi. Voce dalla platea (sarà un insegnante che ha una terza?!): no, no, no. O per tutti o per nessuno!
E poi, poi vuoi negare? Per i ragazzi la gita è un’occasione per socializzare, stare insieme, vedere posti nuovi…E il controcanto: ma la finiamo di essere retorici? I ragazzi di oggi stanno bene insieme senza bisogno dei viaggi con la scuola, il mondo lo conoscono già bene, e tutt’al più le esperienze che vogliono fare…è una sola…
E così, tra posizioni contrastanti, ora rigide, ora eccessivamente permissive, la gita domina il dibattito, non senza qualche sorpresa. Qualcuno infatti pensa anche…non ai ragazzi che partono…ma a quelli che restano! Qauli attività didattiche bisogna svolgere nei giorni delle gite? Non sarebbe meglio far stare a casa i ragazzi rimasti? E che siamo, dei baby sitter, noi insegnanti?
Qualche voce più nascosta poi, in un angolino recondito mormora qualcosa di estremamente sensato: il problema è preparare adeguatamente i ragazzi al viaggio, fargli gustare ciò che vedono. Solo così la gita non si ridurrà a un balordo sfogo in una delle tante discoteche italiane…La voce sensata si perde però nel nulla, il caos domina, la gita scolastica si fa un mostro inquietante che pende sulla testa dei fatidici accompagnatori.
Ma in fondo, nel cuore di tutti serpeggia un solo, lucido pensiero. E’ giusto che i ragazzi viaggino, che allarghino i loro orizzonti, che confrontino luoghi e modi di pensare diversi. Con i loro genitori però…

SILVANA LA PORTA





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