14.09.2006.
Con i problemi che ormai si trascinano da anni, suona la prima campana per gli
825.301 alunni che frequenteranno le istituzioni scolastiche di ogni ordine e
grado della Sicilia. Bisognerà aggiungere i circa 200.000 giovani che si sono
iscritti nelle scuole paritarie. Il problema che si aggrava sempre di più da un
anno all'altro è quello dell'edilizia scolastica che in molti istituti presenta
carenze così gravi da non garantire la frequenza a tutti gli alunni iscritti, in
particolare coloro che frequenteranno la scuola secondaria di secondo grado.
Vero è che, come rileva la Flc-Cgil, il ministro ha messo ai primi posti del suo
programma l'edilizia scolastica, in particolare quella siciliana, ma è
altrettanto vero che ci si sta muovendo in maniera non del tutto celere, anche
se il Governo siciliano attenziona in primo piano la suddetta questione. A
Messina, per esempio, il cinquanta per cento dei plessi scolastici è in affitto,
mentre in diversi istituti si va avanti ancora con i doppi turni. Insomma, i
tempi sono ormai maturi affinché le scuole dell'autonomia siciliane abbiano
edifici dotati di tutte le norme di sicurezza, l'adeguatezza degli impianti e
l'agibilità igienico sanitaria. È tempo di finirla con le solite deroghe che si
rimandano da un anno all'altro, facendo spesso prevalere i cavilli burocratici.
Un altro problema da risolvere è quello del precariato, sia per quanto concerne
il personale docente e Ata, che per dirigenti scolastici. Per questi ultimi, si
intravede una soluzione del problema dal momento che, per interessamento di Di
Stefano, è in via di espletamento il concorso ordinario, mentre dovrebbe presto
essere bandito un altro concorso riservato ai professori con almeno un anno di
incarico di presidenza. Da parte loro, i giovani docenti, con due anni di
servizio, attendono ancora che vengano avviati i corsi abilitanti riservati. La
situazione peggiora da un anno all'altro e rischia di aggravarsi ulteriormente a
causa dei numerosi pensionamenti. Comunque, per conoscere maggiori dettagli
sulle condizioni delle scuole siciliane abbiamo intervistato il direttore
generale dott. Guido Di Stefano, che è sempre impegnato per migliorare la scuola
dell'Isola, nell'intento di raggiungere apprezzabili risultati.
Qual è la situazione dell'edilizia scolastica in Sicilia?
«Sono purtroppo numerose - rileva il Direttore generale - le classi ospitate in
locali presi in affitto che spesso, purtroppo, non presentano condizioni
adeguate alle esigenze, soprattutto nella scuola secondaria di secondo grado.
Tutto questo crea delle difficoltà per il buon andamento della scuola
siciliana».
Direttore, inizierà il nuovo anno scolastico con gli organici al completo?
«I docenti e personale Ata sono stati nominati. Certo, quest'anno abbiamo avuto
delle difficoltà, sia pure marginali per il fatto che le supplenze fino a 6 ore
sono state date dai Csa, oggi uffici scolastici provinciali, per cui si sono
verificate diverse rinunce, con scorrimenti di graduatorie, che hanno allungato
i tempi per il completamento di tutte le operazioni di nomina. Non vi sono
problemi rilevanti per quanto concerne i docenti di sostegno, la Direzione
regionale scolastica ha ottenuto ben 180 docenti in più. Da risolvere presto il
problema del precariato; i dirigenti scolastici chiedono stabilità per il
personale»
Questo è davvero un problema...
«Il turn-over è più che doppio rispetto alle immissioni nei ruoli. Per quanto
riguarda il personale docente si è avuto solo il cinquanta per cento di
insegnanti rispetto a quelli che sono andati in pensione. Molto peggio la
situazione riguardante il personale Ata, considerato che i nuovi assunti sono il
10 per cento rispetto a coloro che hanno concluso la carriera.
Vi sono problemi per quanto concerne gli alunni?
«Speriamo che venga elevato l'obbligo scolastico, dal momento che molti giovani
si iscrivono nelle scuole di Stato e poi spariscono dicendo di andare a
frequentare corsi di formazione professionale, per cui ne viene meno il
controllo. Comunque, devo riconoscere che vi è un proficuo dialogo tra la
Direzione scolastica e l'assessore Regionale alla Pubblica istruzione, questo è
importante per portare la scuola siciliana ad ottimi livelli».
I problemi più urgenti da risolvere, pertanto, come del resto ha ampiamente
confermato Di Stefano, riguardano l'edilizia scolastica ed il precariato. Basti
pensare che in Sicilia vi sono stati 1760 immissioni nei ruoli, mentre coloro
che dal primo settembre scorso hanno lasciato la scuola sono 2400. Da ciò si
evince che, malgrado il nuovo personale di ruolo, il precariato è aumentato.
Speranze concrete per risolvere il problema ve ne sono. Basti pensare che
l'ottava commissione della Camera dei deputati ha preso atto che il precariato
nella scuola ha raggiunto livelli insostenibili e che, in assenza di radicali
interventi, sarebbero destinati a crescere ulteriormente con gravissimo danno
sia per i diritti di decine di migliaia di precari, sia per la stessa
funzionalità del sistema scolastico siciliano.
Per fortuna, comincia ad apparire più chiara la situazione scaturente dalle
recenti disposizioni riguardanti la riforma «aggiustata» dal Ministro Fioroni
usando con prudenza il «cacciavite». Sono stati chiariti infatti i dubbi
sull'età degli alunni che chiedono l'iscrizione alla scuola primaria e
secondaria o che presenteranno domanda per sostenere gli esami di idoneità.
Nessun alunno infatti potrà effettuare «salti» in quanto il requisito dell'età
per essere ammessi a una classe superiore deve coincidere con quello degli
alunni ammessi «regolarmente» alla frequenza. Chiarita anche la questione sugli
anticipi della scuola dell'infanzia «sospesi» dal nuovo ministro, fatta
eccezione per gli alunni che compiranno tre anni entro il prossimo 28 febbraio,
a patto che sussistano tutte le condizioni previste dalla legge e che detti
alunni erano stati già inseriti negli elenchi degli «ammessi» per assenza di
liste di attesa.
MARIO CASTRO (da La Sicilia)