I problemi della scuola? ''L'edilizia e il precariato''
Data: Domenica, 17 settembre 2006 ore 13:08:08 CEST
Argomento: Rassegna stampa


14.09.2006. Con i problemi che ormai si trascinano da anni, suona la prima campana per gli 825.301 alunni che frequenteranno le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della Sicilia. Bisognerà aggiungere i circa 200.000 giovani che si sono iscritti nelle scuole paritarie. Il problema che si aggrava sempre di più da un anno all'altro è quello dell'edilizia scolastica che in molti istituti presenta carenze così gravi da non garantire la frequenza a tutti gli alunni iscritti, in particolare coloro che frequenteranno la scuola secondaria di secondo grado.
Vero è che, come rileva la Flc-Cgil, il ministro ha messo ai primi posti del suo programma l'edilizia scolastica, in particolare quella siciliana, ma è altrettanto vero che ci si sta muovendo in maniera non del tutto celere, anche se il Governo siciliano attenziona in primo piano la suddetta questione. A Messina, per esempio, il cinquanta per cento dei plessi scolastici è in affitto, mentre in diversi istituti si va avanti ancora con i doppi turni. Insomma, i tempi sono ormai maturi affinché le scuole dell'autonomia siciliane abbiano edifici dotati di tutte le norme di sicurezza, l'adeguatezza degli impianti e l'agibilità igienico sanitaria. È tempo di finirla con le solite deroghe che si rimandano da un anno all'altro, facendo spesso prevalere i cavilli burocratici. Un altro problema da risolvere è quello del precariato, sia per quanto concerne il personale docente e Ata, che per dirigenti scolastici. Per questi ultimi, si intravede una soluzione del problema dal momento che, per interessamento di Di Stefano, è in via di espletamento il concorso ordinario, mentre dovrebbe presto essere bandito un altro concorso riservato ai professori con almeno un anno di incarico di presidenza. Da parte loro, i giovani docenti, con due anni di servizio, attendono ancora che vengano avviati i corsi abilitanti riservati. La situazione peggiora da un anno all'altro e rischia di aggravarsi ulteriormente a causa dei numerosi pensionamenti. Comunque, per conoscere maggiori dettagli sulle condizioni delle scuole siciliane abbiamo intervistato il direttore generale dott. Guido Di Stefano, che è sempre impegnato per migliorare la scuola dell'Isola, nell'intento di raggiungere apprezzabili risultati.
Qual è la situazione dell'edilizia scolastica in Sicilia?
«Sono purtroppo numerose - rileva il Direttore generale - le classi ospitate in locali presi in affitto che spesso, purtroppo, non presentano condizioni adeguate alle esigenze, soprattutto nella scuola secondaria di secondo grado. Tutto questo crea delle difficoltà per il buon andamento della scuola siciliana».
Direttore, inizierà il nuovo anno scolastico con gli organici al completo?
«I docenti e personale Ata sono stati nominati. Certo, quest'anno abbiamo avuto delle difficoltà, sia pure marginali per il fatto che le supplenze fino a 6 ore sono state date dai Csa, oggi uffici scolastici provinciali, per cui si sono verificate diverse rinunce, con scorrimenti di graduatorie, che hanno allungato i tempi per il completamento di tutte le operazioni di nomina. Non vi sono problemi rilevanti per quanto concerne i docenti di sostegno, la Direzione regionale scolastica ha ottenuto ben 180 docenti in più. Da risolvere presto il problema del precariato; i dirigenti scolastici chiedono stabilità per il personale»
Questo è davvero un problema...
«Il turn-over è più che doppio rispetto alle immissioni nei ruoli. Per quanto riguarda il personale docente si è avuto solo il cinquanta per cento di insegnanti rispetto a quelli che sono andati in pensione. Molto peggio la situazione riguardante il personale Ata, considerato che i nuovi assunti sono il 10 per cento rispetto a coloro che hanno concluso la carriera.
Vi sono problemi per quanto concerne gli alunni?
«Speriamo che venga elevato l'obbligo scolastico, dal momento che molti giovani si iscrivono nelle scuole di Stato e poi spariscono dicendo di andare a frequentare corsi di formazione professionale, per cui ne viene meno il controllo. Comunque, devo riconoscere che vi è un proficuo dialogo tra la Direzione scolastica e l'assessore Regionale alla Pubblica istruzione, questo è importante per portare la scuola siciliana ad ottimi livelli».
I problemi più urgenti da risolvere, pertanto, come del resto ha ampiamente confermato Di Stefano, riguardano l'edilizia scolastica ed il precariato. Basti pensare che in Sicilia vi sono stati 1760 immissioni nei ruoli, mentre coloro che dal primo settembre scorso hanno lasciato la scuola sono 2400. Da ciò si evince che, malgrado il nuovo personale di ruolo, il precariato è aumentato. Speranze concrete per risolvere il problema ve ne sono. Basti pensare che l'ottava commissione della Camera dei deputati ha preso atto che il precariato nella scuola ha raggiunto livelli insostenibili e che, in assenza di radicali interventi, sarebbero destinati a crescere ulteriormente con gravissimo danno sia per i diritti di decine di migliaia di precari, sia per la stessa funzionalità del sistema scolastico siciliano.
Per fortuna, comincia ad apparire più chiara la situazione scaturente dalle recenti disposizioni riguardanti la riforma «aggiustata» dal Ministro Fioroni usando con prudenza il «cacciavite». Sono stati chiariti infatti i dubbi sull'età degli alunni che chiedono l'iscrizione alla scuola primaria e secondaria o che presenteranno domanda per sostenere gli esami di idoneità. Nessun alunno infatti potrà effettuare «salti» in quanto il requisito dell'età per essere ammessi a una classe superiore deve coincidere con quello degli alunni ammessi «regolarmente» alla frequenza. Chiarita anche la questione sugli anticipi della scuola dell'infanzia «sospesi» dal nuovo ministro, fatta eccezione per gli alunni che compiranno tre anni entro il prossimo 28 febbraio, a patto che sussistano tutte le condizioni previste dalla legge e che detti alunni erano stati già inseriti negli elenchi degli «ammessi» per assenza di liste di attesa.
MARIO CASTRO (da La Sicilia)







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