Si
chiama «DiGi scuola» la rivoluzione tecnologica che attende gli studenti del
Mezzogiorno alla ripresa dell’anno scolastico. È stato firmato, infatti,
l’accordo tra il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, e il
ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione, Luigi
Nicolais, per sviluppare nelle scuole l’utilizzo delle nuove tecnologie. Il
progetto, finanziato per 25,9 milioni di euro dal Cipe, ha la durata di 18 mesi
(giugno 2006 - dicembre 2007) e coinvolge 550 scuole superiori, 33.000 studenti
e 3.300 docenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise,
Sardegna e Sicilia.
Sul portale www.digiscuola.it saranno disponibili contenuti didattici digitali,
concepiti per integrare la tradizionale attività di insegnamento, dove i docenti
potranno scegliere liberamente - nell’ambito dell’autonomia scolastica - il
materiale più adatto alle esigenze della classe e dei singoli studenti. È
possibile accedere al progetto anche dal portale del ministero della Pubblica
Istruzione, www.istruzione.it.
La collaborazione prevede inoltre la fornitura di materiale tecnologico -
personal computer, lavagne interattive multimediali, proiettori digitali - alle
scuole aderenti, e attività di formazione e assistenza per i docenti.
La lavagna multimediale, in modo particolare, consentirà di trasformare le aule
tradizionali in veri e propri laboratori interattivi. «Vogliamo portare la
scuola italiana - hanno commentato i ministri Fioroni e Nicolais - a raggiungere
gli standard educativi europei. Ci auguriamo che questo progetto, che avvicina
la didattica ai mezzi di comunicazione più utilizzati dai nostri ragazzi,
contribuirà a migliorare l’apprendimento e ridurre la dispersione scolastica. Ma
soprattutto vogliamo mettere in condizione il nostro Sud di poter accettare e
vincere le sfide tecnologiche e non c’è dubbio che questa partita si debba
iniziare a giocare proprio sui banchi di scuola».
Più tecnologia, dunque, ma non solo. Perché ieri il ministro della Pubblica
Istruzione Giuseppe Fioroni ha anche annunciato di stare lavorando per
potenziare l’esercizio dell’educazione fisica a scuola. «È mia intenzione
incrementare l’insegnamento delle attività motorie», ha detto. Il ministro, che
ritiene «insufficiente» il numero delle ore di educazione fisica a scuola, ha
quindi aggiunto che è sua intenzione di incrementarle «a partire dalla scuola
primaria dove ci sarà un potenziamento di queste attività attraverso un progetto
sperimentale».
Sempre Fioroni, infine, ha parlato anche dell’uso del grembiule a scuola
precisando che si tratta di questione non pertinente al ministero della Pubblica
istruzione ma che va trattata nell’ambito dell’autonomia scolastica. Il ministro
della Pubblica istruzione ha sottolineato che l’autonomia scolastica «serve per
avere l’opportunità di avere le scelte utili e ognuno deve fare la propria
professione». Per cui il ministro dice che non spetta a lui «ad entrare nel
merito di tali scelte».
A. A. (da La Sicilia)