Nuove tecnologie per gli studenti del Sud - Intesa tra ministeri. Contenuti digitali didattici e fornitura di materiali per istituti di otto regioni t
Data: Mercoledì, 13 settembre 2006 ore 02:01:48 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Si chiama «DiGi scuola» la rivoluzione tecnologica che attende gli studenti del Mezzogiorno alla ripresa dell’anno scolastico. È stato firmato, infatti, l’accordo tra il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, e il ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, per sviluppare nelle scuole l’utilizzo delle nuove tecnologie. Il progetto, finanziato per 25,9 milioni di euro dal Cipe, ha la durata di 18 mesi (giugno 2006 - dicembre 2007) e coinvolge 550 scuole superiori, 33.000 studenti e 3.300 docenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia.
Sul portale www.digiscuola.it saranno disponibili contenuti didattici digitali, concepiti per integrare la tradizionale attività di insegnamento, dove i docenti potranno scegliere liberamente - nell’ambito dell’autonomia scolastica - il materiale più adatto alle esigenze della classe e dei singoli studenti. È possibile accedere al progetto anche dal portale del ministero della Pubblica Istruzione, www.istruzione.it.
La collaborazione prevede inoltre la fornitura di materiale tecnologico - personal computer, lavagne interattive multimediali, proiettori digitali - alle scuole aderenti, e attività di formazione e assistenza per i docenti.
La lavagna multimediale, in modo particolare, consentirà di trasformare le aule tradizionali in veri e propri laboratori interattivi.  «Vogliamo portare la scuola italiana - hanno commentato i ministri Fioroni e Nicolais - a raggiungere gli standard educativi europei. Ci auguriamo che questo progetto, che avvicina la didattica ai mezzi di comunicazione più utilizzati dai nostri ragazzi, contribuirà a migliorare l’apprendimento e ridurre la dispersione scolastica. Ma soprattutto vogliamo mettere in condizione il nostro Sud di poter accettare e vincere le sfide tecnologiche e non c’è dubbio che questa partita si debba iniziare a giocare proprio sui banchi di scuola».
Più tecnologia, dunque, ma non solo. Perché ieri il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha anche annunciato di stare lavorando per potenziare l’esercizio dell’educazione fisica a scuola. «È mia intenzione incrementare l’insegnamento delle attività motorie», ha detto. Il ministro, che ritiene «insufficiente» il numero delle ore di educazione fisica a scuola, ha quindi aggiunto che è sua intenzione di incrementarle «a partire dalla scuola primaria dove ci sarà un potenziamento di queste attività attraverso un progetto sperimentale».
Sempre Fioroni, infine, ha parlato anche dell’uso del grembiule a scuola precisando che si tratta di questione non pertinente al ministero della Pubblica istruzione ma che va trattata nell’ambito dell’autonomia scolastica. Il ministro della Pubblica istruzione ha sottolineato che l’autonomia scolastica «serve per avere l’opportunità di avere le scelte utili e ognuno deve fare la propria professione». Per cui il ministro dice che non spetta a lui «ad entrare nel merito di tali scelte».

A. A. (da La Sicilia)







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