P. Umberto, avrà dieci aule - Più complessa la situazione dell'Istituto d'arte: oggi forse la soluzione per la sede  
Data: Sabato, 09 settembre 2006 ore 00:09:03 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Una schiarita per il liceo scientifico Principe Umberto, ancora un nulla di fatto, ma carico di speranze, per l'istituto d'arte. Sono questi i due casi «spinosi» al centro dell'incontro che si è svolto ieri al centro direzionale Nuovaluce fra l'assessore provinciale alla Pubblica Istruzione Luigi Pappalardo e i dirigenti scolastici dei due istituti superiori alla prese con problemi di spazi e di sede.
Per quanto riguarda il primo, il preside Gioia ha chiarito all'assessore Pappalardo di avere bisogno, per sopperire alla mancanza della vecchia sede distaccata di via Valdisavoia ceduta all'università, di almeno dieci aule. Ecco perchè l'offerta di otto aule alla Meucci sarà integrata da altri spazi che permetteranno al Principe Umberto di avere tutta un'ala dell'istituto, di allocarvi almeno due corsi interi e di potere fare una programmazione staccata utile anche ad evitare il pendolarismo per i docenti. Altro problema quello relativo alle condizioni dell'immobile che abbisogna di alcuni aggiustamenti. Ci vorrà una tramezzatura che suddivida la scuola media dal liceo e ci vorrà la tinteggiatura degli ambienti, la riparazione di porte e infissi e la sostituzione di qualche sanitario. Ma sono tutti lavori - assicura l'assessore Pappalardo - che potrebbero essere fatti in breve tempo senza compromettere l'avvio delle lezioni.
Se il caso del Principe Umberto che cerca di fronteggiare quest'anno anche un boom di iscrizioni sembra davvero avviarsi a soluzione, più complesso è il caso dell'Istituto statale d'arte che dovrebbe lasciare la storica sede di via Crociferi che la sovrintendenza vuole indietro. Se la preside Bianca Boemi insiste nel ritenere non praticabile un trasferimento ad anno scolastico quasi iniziato, alla Provincia si lavora ancora per una soluzione alternativa che potrebbe essere presa anche nella giornata di oggi. «C'è uno sfratto esecutivo in corso - dice l'assessore - e non possiamo non tenerne conto. Per questo stiamo lavorando per una soluzione che possa soddisfare le esigenze di tutti».
Proprio sul caso dell'Istituto d'Arte e più in generale sui problemi dell'edilizia scolastica il consigliere provinciale Giovanni Caruso ha rivolto una interrogazione al presidente della Provincia.
«Premesso che l'imminente riapertura delle scuole ripropone i consueti problemi connessi alla ripresa delle lezioni (adeguatezza delle strutture, carenza di aule, doppi turni, attrezzature, laboratori, ecc.).e particolarmente l'Istituto d'Arte di Catania rischia di non poter iniziare l'anno scolastico perché privo dei locali. Considerato che l'ordinanza di sgombero risale alla fine di giugno ma già da molto tempo si era a conoscenza del problema.
Ritenuto che la soluzione (peraltro ancora incerta e gravida di difficoltà) di spostare gli studenti nel vecchio carcere borbonico di piazza Pietro Lupo non è senz'altro ottimale, sarebbe stato opportuno effettuare una ricognizione, per verificare le condizioni di idoneità di tutte le strutture scolastiche di competenza della Provincia, al fine di individuare eventuali danni o carenze alle strutture o nelle attrezzature ed intervenire tempestivamente per assicurare alla popolazione scolastica le migliori condizioni possibili di lavoro o studio. Come mai, malgrado le diverse sollecitazioni che ripetutamente, ogni anno, vengono reiterate non si è mai proceduto ad una sistematica ricognizione delle strutture scolastiche? Perché, malgrado si conoscessero da tempo i problemi dell'Istituto d'Arte, non sono stati adottati per tempo i provvedimenti del caso?».
Rossella Jannello (da La Sicilia)







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