PENSIONI, SARA' MODIFICATO LO ''SCALONE'' DI MARONI
Data: Marted́, 05 settembre 2006 ore 00:25:46 CEST
Argomento: Comunicati



    Damiano, pensione possibile anche sotto i sessant’anni

  04 settembre 2006 - Unità
Il ministro spiazza tutti e conferma la modifica dello «scalone» di Maroni

Luigina Venturelli


 Nelle nostre intenzioni c'è l'abbassamento sotto i 60 anni del limite minimo di età pensionabile: esattamente il contrario di quanto, erroneamente, ci è stato attribuito in qualche caso nei giorni scorsi». Così il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, è intervenuto in prima persona a chiarire le intenzioni del governo sulle pensioni e a placare le polemiche sollevate nel mondo politico e sindacale: con il superamento dello scalone Maroni del 2008 gli italiani potranno andare in pensione anche prima dei sessant'anni.

«Non ho mai detto nè pensato di alzare il limite minimo d'età per la pensione a 62 anni - ha sottolineato Damiano nel corso della sua visita alla Fiera Granda di Cuneo - anzi stiamo studiando una modifica della legge Maroni per consentire ancora ai lavoratori italiani che abbiano raggiunto i 35 anni di contributi di andare in pensione con meno di 60 anni, ad esempio a 58». Una precisazione che promette di spegnere le preoccupazioni dei sindacati e di una parte della maggioranza parlamentare.

 La legge Maroni, voluta dal governo Berlusconi, prevede infatti che dal 1° gennaio 2008 ci si possa ritirare dal lavoro soltanto se sono soddisfatte contemporaneamente due condizioni: i 35 anni di contribuzioni e i raggiunti 60 d'età, a meno di non avere 40 anni di contribuzione (possibilità quasi teorica per chi è entrato nel mercato del lavoro recentemente). «Fatta salva la condizione dei 35 anni - ha spiegato il ministro - la nostra idea è che si possa andare in pensione anche prima di quella età. Insomma vorremmo garantire ai lavoratori italiani una maggiore libertà di scelta».

 Tra le ridda di voci e delle indiscrezioni dei giorni scorsi, si era fatta strada anche l'ipotesi dell'aumento dell'età per il pensionamento femminile. Prontamente smentito: «È assolutamente falso - ha detto Damiano - che ci sia un progetto per innalzare l'età della pensione per le donne. È vero che ci sono ipotesi relative a meccanismi di incentivazione e a disincentivi».

 L'ottica d'intervento cui punta il ministero del Lavoro non si limita a considerare la tenuta del bilancio statale: «Parlare di pensioni non significa soltanto far tornare i conti - ha insistito Damiano, rispondendo alle accuse lanciategli dall'opposizione e non solo - ma parlare di persone. È in malafede chi parla di macelleria sociale. Un intervento deve essere condiviso da tutto il governo, perchè si tratta anche di trovare misure, come i contributi figurativi, che consentano ai giovani che entreranno nel mondo del lavoro fra qualche anno di non avere pensioni davvero troppo leggere. Ed è forse il caso di parlare della necessità prossima di rivalutare pensioni che attualmente si aggirano attorno o sono sotto i 500 euro».







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