Niente priorità per disabili e invalidi negli incarichi annuali: è polemica
Data: Mercoledì, 28 agosto 2002 ore 14:06:57 CEST
Argomento: Rassegna stampa


28-8-2002 In prima linea nella battaglia giudiziaria contro un modo di procedere nel conferimento degli incarichi a tempo determinato applicato, a quanto, pare solo nella nostra Regione, sono stavolta invalidi e disabili.
I professori precari delle cosiddette categorie protette si sentono vittime di una beffa d'agosto: dall'anno scolastico 2002- 2003 niente priorità e riserve di posti per loro nel conferimento degli incarichi d'insegnamento. La corsia preferenziale esiste solo in caso di immissioni in ruolo. Così hanno stabilito, con una contrattazione integrativa risalente allo scorso 23 luglio, i maggiori sindacati e la direzione regionale della Pubblica Istruzione. Siglato e subito applicato al momento di conferire gli incarichi di docenza, l'accordo è stato come una doccia fredda per quegli invalidi certi di potere contare sul diritto acquisito alla riserva dei posti. A sollevare il caso un avvocato gelese disabile, il dott. Paolo Capici, docente precario di discipline giuridiche. E' lui a spiegare i dettagli dell'amara sorpresa d'agosto.
Per due anni, nel biennio 2000 - 2002 ha goduto, al momento della nomina nella sua classe di concorso nelle graduatorie della provincia di Caltanissetta, della riserva del 7% dei posti che significa una corsia parallela rispetto ai colleghi non invalidi ed anche maggiori possibilità di scegliere la sede più vicina, cosa non indifferente per un disabile. « Il 23 luglio mentre i docenti sono distratti dalle ferie - racconta Capici - i sindacati regionali e la direzione regionale della Pubblica istruzione hanno siglato un accordo che segna un passo indietro ed una grossa ingiustizia per noi invalidi». Il passo indietro, secondo Capici, è stato fatto rispetto alla legge 68 del 99 ( disciplina l'assunzione delle categorie protette nel pubblico e nel privato quando si tratta di posti di lavoro con più di 50 dipendenti prevedendo una riserva del 6% per invalidi e l'1% per orfani) e rispetto alla circolare 248 del 2000 del Ministero della Pi grazie alla quale dall'anno scolastico 2000 sia nelle immissioni in ruolo che nel conferimento degli incarichi si è applicata la riserva del 7% dei posti ai docenti precari della categorie protette. Principio che è stato parzialmente cancellato con la contrattazione integrativa del 23 luglio in base alla quale la riserva con la percentuale prevista va applicata solo in caso di immissioni in ruolo di precari. Nessuna priorità dunque per gli incarichi annuali. Così Capici non avrà quest'anno l'incarico e come lui tanti altri invalidi decisi però a lottare contro un accordo che si ritiene illegittimo perché «annulla i diritti conquistati dalla categoria, va contro la legge nazionale ed è in contrasto con il contratto collettivo nazionale di lavoro». La vicenda è pronta ad approdare con la procedura d'urgenza davanti al giudice del lavoro a cui Capici sta chiedendo l'annullamento dell'accordo del 23 luglio.
Ma altri colleghi della provincia di Caltanissetta, nelle identiche condizioni, stanno promuovendo l'azione giudiziaria che, in caso di esito favorevole, potrebbe portare qualche altro vento di bufera nel già agitato panorama del conferimento delle supplenze. A fianco dei precari invalidi la Cgil scuola provinciale che ha chiesto ufficialmente alla direzione regionale della Pubblica Istruzione di annullare l'accordo capestro. «Noi non condividiamo l'accordo del 23 luglio perché contrasta con i diritti dei disabili - dice il prof.Miguel Donegani della Cgil scuoladi Gela - ed il sindacato provinciale ne ha chiesto l'annullamento. Aspettiamo che da Palermo si faccia un passo indietro».
M. C. G.
 







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