Scuola in Sicilia, si va alla guerra
Data: Martedì, 27 agosto 2002 ore 12:37:27 CEST
Argomento: Rassegna stampa


 


27-8-2002. Si va alla guerra per la scuola. Invece di zainetti e quaderni, i politici siciliani mettono l'elmetto e innestano le baionette. Ed è scontro tra Forza Italia e An, anche se poi tutti dicono di non avere voglia di scendere in polemica. Che ci sia una certa sofferenza di Forza Italia per la «scarsa visibilità» all'interno del governo regionale?
Riattacca Fabio Granata, assessore regionale alla Pubblica Istruzione (oltreché ai Beni culturali): «In questo momento nei Provveditorati c'è un inferno, a dispetto di tutti quelli che dicono che ogni cosa fila liscia e che non ci sono problemi. Mi si riconferma che nei primi quindici giorni di settembre non si fa altro che tentare di mettere delle pezze e che lezioni non ne partono. E' una ipocrisia collettiva quella che mi hanno scatenato contro».
– Ma il presidente Cuffaro che ha detto?
«L'ho sentito e mi ha risposto di andare avanti, che il decreto resta e che va bene. Mi ha aggiunto di avere chiamato l'on. Micciché per smussare gli angoli. Per me la polemica è chiusa, del resto non l'ho cominciata io, l'ho soltanto subita. Non è che io neghi al coordinatore del partito di maggioranza relativa di dire la sua su un provvedimento così importante, sono le modalità della sua intervista che secondo me sono andate oltre la questione. Ma ripeto che per me, una volta che il decreto è stato riconfermato dal presidente Cuffaro, l'incidente è chiuso, non mi pare il caso di continuare a fare polemiche all'interno della stessa coalizione».
Di altra natura l'intervento del viceministro Gianfranco Micciché, «tornato alla politica dopo venti giorni di ritiro spirituale»: «Nemmeno io ci tengo a fare polemiche, voglio fare politica e per fare politica la prima cosa da fare è rispettare le regole. E le regole dicono che è il presidente della Regione a decidere e che gli assessori agiscono in base alle deleghe del presidente. Io comunque non è che posso parlare con dodici assessori, parlo solo con Cuffaro».
– Ma Granata sostiene di avere portato il suo decreto nella Giunta del 22 agosto e che quindi Cuffaro e gli altri colleghi di Giunta ne erano al corrente.
«No no, non è andata così, me lo dicono anche gli altri assessori. Il fatto è che, finita la seduta di Giunta, Granata ha detto informalmente "en passant" che "in seguito alla decisione del Tar del Lazio per il rifacimento delle graduatorie dei supplenti sono stato costretto a cambiare alcune date". Senza con questo parlare della data del 30 o di altro. Strano modo di portare un decreto in Giunta. Ora a me dicono che questo slittamento delle lezioni creerebbe parecchi danni, ad esempio salterebbe la festa del Patrono dei singoli centri e sarebbero accorciate le feste di Carnevale e quant'altro. A me comunque non importa dei dettagli, mi interessa il rispetto delle regole. Ad esempio ho saputo di un importante decreto dell'assessore Cittadini di cui la Giunta non sarebbe stata a conoscenza».
– Cos'è questa, un'accusa a Cuffaro di non avere il polso fermo con i suoi assessori?
«No, attenzione. Invito Cuffaro a fare rispettare le regole. Semmai accuso i suoi assessori di essere troppo "solisti" e che si debbono ricordare di essere nominati, non eletti, da un governatore che oggi con le nuove regole è quello che risponde alla maggioranza politica che lo ha eletto. E' lui ha in sè i poteri per potere fare tutto. Siccome per fortuna abbiamo un presidente della Regione che dialoga e ragiona, che non lo facciano i suoi assessori mi pare fuori luogo».
– Granata dice comunque che Cuffaro gli ha confermato la validità del suo decreto.
«Se lo decide Cuffaro per me va benissimo».
– Granata ha aggiunto che poi Cuffaro avrebbe parlato con lei per «smussare gli angoli».
«No, questo è inesatto. Non dobbiamo dire bugie, io sono contro la fabbrica del falso».
Mentre Cuffaro si tiene fuori da acque agitate, parla l'on. Saverio Romano dell'Udc a lui legatissimo: «Non ci vedo alcuno scandalo nell'intervento del coordinatore di Forza Italia Micciché. Ha esposto delle ragioni, anche Granata avrà le sue ragioni e ritengo che nei prossimi giorni il presidente Cuffaro parlerà con il vicepresidente Castiglione e con Granata per chiarire meglio la questione e decidere nel merito. Comunque con l'autonomia delle scuole questa mi sembra una polemica sopra le righe».
Tony Zermo







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