ALL'INCONTRO CON IL MINISTRO FIORONI..DOV'ERANO GLI INSEGNANTI SICILIANI?!
Data: Venerd́, 25 agosto 2006 ore 00:30:19 CEST
Argomento: Opinioni


MA ALL’INCONTRO COL MINISTRO FIORONI…DOV’ERANO GLI INSEGNANTI SICILIANI?


Una delle critiche più diffuse da parte degli operatori della scuola, ogni qual volta si parla di riforme dell’istruzione, è stata ed è la seguente: i cambiamenti non devono essere imposti rigidamente dall’alto, bensì venire democraticamente dal basso, da quella che possiamo chiamare la base della categoria. Insomma a decidere che cosa va e che cosa non nella scuola devono essere coloro che quotidianamente vi operano, spendono la loro fatica  e ne sostanziano la buona riuscita.
Orbene, sarà stato proprio questo il ragionamento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, quando, in un tentativo, speriamo non vano, di rivedere la tanto contestata riforma Moratti, ha deciso di avviare una serie di sedute di ascolto e di confronto con gruppi di insegnanti. Un confronto non mediato da appartenenze a sigle o associazioni, ma casuale. I nominativi, infatti, sono stati scelti attraverso un sorteggio informatico, in base al grado di scuola, all'anzianità di servizio e alla regione. Al centro degli incontri, lo status docente, ma anche la salute della scuola e gli interventi necessari.
Solo che…solo che mondo a parte davvero è quello siciliano. Auspicata, come primo passo, la partecipazione dei docenti di scuola dell’infanzia ed elementare di tutta Italia, mentre dalle impegnate regioni del Nord immediata e massiccia è stata l’adesione, via via che si scendeva nella penisola è cominciata qualche piccola defezione, fino a quando si è arrivati nella nostra bella isola. Insegnanti siciliani, dove siete? Silenzio. Insegnanti siciliani, ci siete? Nessuna risposta. Assenti. Nessuno dalla Sicilia, come ad onor del vero dalla Campania e dalla Calabria, si è presentato. Tanto a che sarebbe servito? Per noi hanno parlato come sempre gli altri. E hanno magari deciso. Poco importa. Non resta che augurarvi, e forse purtroppo augurarci, buona, ma davvero buona notte. Sogni d’oro.

SILVANA LA PORTA





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