Scuole private: fondi a rischio
Data: Mercoledì, 23 agosto 2006 ore 20:56:48 CEST Argomento: Rassegna stampa
«No»
alla semplice privatizzazione, «sì» ad una maggiore sussidarietà. Il ministro
dell’Istruzione Giuseppe Fioroni risponde così alla sollecitazione della
Compagnia delle Opere, partita dal meeting ciellino di Rimini, per la
liberalizzazione in campo scolastico. Il ministro Fioroni precisa le linee del
suo ministero in campo scolastico.
«Con la semplice privatizzazione - dice intervenendo a Cortina - e non con un
concetto di vera sussidarietà, rischieremmo di avere una scuola a due velocità:
la scuola di chi può permettersi il di più e meglio e la scuola dei poveri,
affidata allo Stato». Corsia preferenziale alla scuola pubblica, dunque. «La
Costituzione dice che il diritto alla scuola come diritto all’istruzione è un
diritto che deve essere garantito dallo Stato a tutti i cittadini, prescindendo
dai soldi che hanno in tasca e dalla fortuna di dove sono nati», prosegue. La
strada sembra già tracciata: prima fondi alle scuole pubbliche, poi alle
private. Il ministro, infatti, aveva promesso che ci sarebbero stati fondi anche
per le scuole private, ma l’attenzione del governo si sposta più sulle
pubbliche, anche perché, «la scuola deve essere in grado di accogliere i
diversamente abili, deve essere in grado di garantire ai cittadini di non essere
di serie B nelle zone montane, deve essere in grado di intercettare anche la
formazione degli adulti e dei figli dell’immigrazione». Scettici i giovani di Fi:
«Il ministro difficilmente manterrà la promessa di destinare fondi alle scuole
private». Le parole del ministro frenano il cardinal Scola (di Cl) che si era
espresso a favore della liberalizzazione
della scuola, e la possibilità paritaria per le scuole private di presentare il
loro progetto educativo.
Il ministro Fioroni dice «no» alla proposta di privatizzare le scuole e invoca
maggiore sussidarietà tra pubblico e privato. MARIANNA LAURO (da La Sicilia)
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