PER RISANARE IL DEFICIT PUBBLICO...BASTA TAGLIARE GLI INSEGNANTI!
Data: Luned́, 21 agosto 2006 ore 00:25:00 CEST
Argomento: Opinioni


MA SI, TAGLIAMO GLI INSEGNANTI…



Come si fa a riportare il deficit pubblico italiano, ancora troppo, ma troppo elevato, già sotto il 3 % entro il 2007? E’ questa l’angosciante domanda che il ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa si è posto qualche giorno fa a Cortina, nel suo incontro con il presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. E alla quale, naturalmente, ha cercato di offrire una pubblica risposta attraverso qualche, come vedremo, lampante esempio…
Dunque, nel bel mezzo della discussione sul risanamento dei conti pubblici, il ministro si è trovato ad affermare, non senza un pizzico di ovvietà, che per recuperare efficienza nella pubblica amministrazione sono tante, ma tante le possibili strade da percorrere…tante ma tante le categorie di lavoratori da mettere, come si suol dire, in riga…«Non si tratta di fare tagli - ha detto Tps - ma di ridare più efficienza ai sistemi pubblici essenziali, e magari realizzare anche economie di scala. Chiamarli tagli è riduttivo».
Poi si è fermato, Tommaso Padoa Schioppa, cercando un esempio, uno solo, ma che potesse essere calzante che più calzante non si può…e indovinate cosa ne è venuto fuori…semplicemente l’affermazione che segue: “Ad esempio, spiega il ministro, «se il numero degli insegnanti di tutta Italia fosse uguale a quello degli altri Paesi, sarebbe inferiore del 20%».
Accidenti! Lo sapevamo. Eccola lì, la maxi categoria di dipendenti statali, la più numerosa che ci sia, ancora una volta citata come candidata a tagli di personale…Vero è che si è trattato solo di un piccolo, banale esempio, ma se si tramutasse in un triste presagio? Ma no, no. Semplicemente il ministro ha subito pensato agli insegnanti così, d’istinto, dimenticando che le classi in molti istituti contano anche 30, 31 alunni…
Boh. Meno male che un esempio è sempre e solo un esempio. O almeno speriamo…


Silvana La Porta





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