CHE FINE FARANNO GLI IDONEI AL CONCORSO DIRIGENTI IN SICILIA?
Data: Luned́, 07 agosto 2006 ore 08:41:51 CEST
Argomento: Opinioni


Corso-concorso dirigenti scolastici in Sicilia, lettera al Ministro
di Coordinamento Siciliano docenti idonei al concorso per dirigenti
Al Ministro Della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni
 
Signor Ministro
Una selezione per titoli, due prove scritte (un saggio e un progetto), due prove orali (un colloquio di gruppo e un colloquio individuale su due quesiti estratti a sorte), un corso di formazione con esame finale con relative prova scritta e prova orale: questo è il percorso intrapreso dai candidati del corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici in tutte le regioni d’Italia.
Questa “semplice” procedura concorsuale è il frutto dell’opera ingegneristica del legislatore che, finalmente, con D.D.G del 22/11/2004 ha dato avvio al nuovo reclutamento dopo 14 anni dall’ultimo concorso ordinario (una “sola” prova scritta e una “sola” prova orale). Decine di migliaia di docenti con almeno 7 anni di ruolo e con comprovate competenze culturali e professionali (accertate dalla selezione iniziale) hanno deciso di sottoporsi a questo impegnativo itinerario. Oggi, a distanza di più di un anno e mezzo, quelle decine di migliaia di candidati si sono ridotte a poco più di alcune centinaia per regione riuscendo a superare una selezione rigorosa a costo di mesi e mesi di studi, di approfondimenti e di relativi sacrifici. Ma per tanti di loro a nulla è valso tutto ciò.
A complicare la procedura concorsuale, infatti, c’è ancora la “chicca” del legislatore: il corso di formazione di nove mesi a cui ha accesso un numero di candidati pari al numero di posti messo a concorso maggiorato del 10%. E tutti gli altri idonei che fine faranno? È questa la domanda che ci poniamo noi candidati della Sicilia rimasti fuori in poco più di cento dalla fase finale del concorso. Di cosa siamo colpevoli? Di avere maturato anni di esperienza sul campo? Di esserci continuamente aggiornati e preparati? Di avere sostenuto con risultati positivi due prove scritte e due prove orali secondo una tipologia mai utilizzata in precedenza nella scuola? Siamo colpevoli di aver voluto fare da cavia? O forse siamo colpevoli di non avere “Santi in paradiso”?
Già, dobbiamo essere puniti con l’esclusione perché abbiamo avuto il coraggio di metterci in gioco e di affrontare il nuovo, convinti della necessità di un cambiamento della scuola italiana. Siamo stati caparbi, capaci ma non abbiamo avuto il merito di defilarci con procedure da “concorso riservato”.
Si, è giusto Signor Ministro, signori sindacati, gentili direttori degli U.S.R. che dopo un dispendio quasi triennale di risorse economiche per le commissioni esaminatrici e di energie di noi docenti ci mettiate da parte.
Tutto ciò per fare spazio, mentre ancora questo concorso ordinario deve essere espletato, a due nuove “invenzioni” concorsuali: un nuovo concorso ordinario con procedura semplificata e un concorso riservato per docenti con un anno di incarico dirigenziale (magari ottenuto in seguito alla richiesta di aspettativa da parte di un familiare, dirigente, che ha nominato vicario un proprio congiunto).
Già, è questo il governo civile e democratico dell’Italia: per alcuni si apre il tunnel della selezione rigida e logorante, per altri, più furbi o fortunati, si  spalancano le porte dell’esame semplificato e dell’accesso sicuro.
Come può, Signor Ministro, come potete decisori politici e responsabili dell’amministrazione, privare noi docenti che abbiamo superato tutte le prove dell’“innovativo” concorso ordinario del diritto di accedere all’immissione in ruolo? Come si può consentire il perverso meccanismo secondo cui con un concorso riservato, si “premi” chi da questo ordinario è stato escluso perché bocciato e si cancelli con un colpo di spugna il merito di chi si è sottoposto, positivamente, a più valutazioni?
A fronte di un concorso ordinario, peraltro di rivoluzionaria impostazione, che ha accertato “conoscenze, capacità professionali e competenze idonee anche a gestire processi di trasformazione e innovazione nella scuola dell’autonomia” come mai i soggetti istituzionali palesano disinteresse, quasi disinformazione (tranne i pochi interessati)? Perché si enfatizza la necessità di sistemare con una leggina i poveri “presidi incaricati” (molti dei quali già in età avanzata) che hanno vinto la lotteria di aver ottenuto, nella loro vita professionale, un incarico di dirigente? Perché si sente la necessità di bandire un nuovo concorso ordinario dimenticandosi che esistono già in tutta Italia docenti dichiarati idonei con una procedura e una selezione rigidissime? Dove sono finiti i principi di economicità, di efficienza e di efficacia tanto decantati? A che sarebbe servito il dispendio economico da parte dello Stato per i compensi delle commissioni esaminatrici (che lavorano da quasi tre anni) e adesso dei formatori?
Tutti Noi che abbiamo preso parte, con esito positivo, a questo concorso ordinario non accettiamo di passare per i “figli di nessuno”; lo sappiamo, siamo le vittime del “capriccio” del Ministro che l’ha preceduta ma ci siamo sottoposti ad una procedura regolare, siamo una risorsa, e reclamiamo il diritto di essere trattati con pari dignità e di accedere, di conseguenza, ai posti che effettivamente si sono resi e si renderanno disponibili nel triennio (come stabilisce la normativa) e che sono molto più numerosi di quelli presunti e messi a concorso.  
Noi docenti Siciliani, così come crediamo i nostri colleghi di tutta Italia, denunciamo, pertanto, con amarezza l’assurda e insostenibile vicenda che ci vede protagonisti.
Chiediamo, in particolare, a Lei Signor Ministro una riflessione e un impegno fattivo sui seguenti punti:
-      l’inserimento di tutti gli aventi diritto, perché inseriti in graduatoria di merito, nei corsi di formazione attivati solo per una parte dei candidati;
-      l’immissione in ruolo degli aventi diritto fino alla completa copertura di tutti i posti disponibili;
-     la permanenza della graduatoria per almeno un triennio, o comunque fino al suo completo esaurimento, come avviene per tutti gli altri concorsi.
Ancora fiduciosi nelle istituzioni, nonostante tutto, attendiamo risposte concrete.
 
             Il Coordinamento Siciliano
dei docenti idonei al concorso per dirigenti
 
 
04/08/2006






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