ENNESIMA VESSAZIONE CONTRO I DOCENTI PRECARI SPECIALIZZATI E SPECIALIZZANDI
Data: Sabato, 05 agosto 2006 ore 00:17:57 CEST
Argomento: Opinioni


Ennesimo teorema vessatorio contro i docenti precari specializzati e specializzandi

 

La scrivente associazione esprime sconcerto ed incredulità nei confronti delle dichiarazioni rese lo scorso 18 luglio dinanzi alla Commissione Cultura della Camera dal Vice Ministro alla Pubblica Istruzione, dott.ssa M. Bastico, in occasione della discussione sugli interventi da adottare a favore dei docenti precari. Tali affermazioni, che manifestano la volontà di “…limitare il lamentato eccessivo peso del punteggio per l'abilitazione conseguita presso le Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario…”, qualora dovessero concretizzarsi, dimostrerebbero il sistematico atteggiamento denigratorio e vessatorio nei confronti della professionalità docente acquisita con il biennio formativo universitario.

Il titolo di specializzazione all’insegnamento secondario, dopo essere stato gravemente penalizzato dalla legge n.143/2004 che ha cancellato con un colpo di spugna plurime sentenze della giustizia amministrativa, vale oggi nelle graduatorie permanenti ventiquattro punti, corrispondenti a circa undici mesi di servizio specifico prestato anche per sole due ore settimanali in scuole pubbliche o paritarie. Questo singolare principio, secondo cui si acquisirebbe maggior professionalità prestando servizio a scuola piuttosto che formandosi presso le università con il contestuale tirocinio scolastico, trova esclusiva applicazione nell’esercizio della professione docente e, di fatto, premia oltremisura l’anzianità di servizio a discapito della meritocrazia.

La stesura preliminare della Risoluzione sul precariato presentata alla Commissione Cultura della Camera del 6 luglio 2006, individuerebbe in modo pretestuoso e reiterato un fantomatico “…trattamento privilegiato degli abilitati delle Scuole di specializzazione all’insegnamento secondario…”.  E’ deplorevole come alcuni firmatari della suindicata risoluzione, sedicenti difensori della scuola pubblica, attribuiscano oggi quale unica causa del precariato le insufficienti assunzioni in ruolo effettuate negli ultimi anni quando, i medesimi, hanno sempre sostenuto a spada tratta la scellerata riproposizione delle ultime sanatorie abilitanti che vanificano il virtuoso principio della programmazione delle assunzioni e moltiplicano in modo esponenziale il numero degli insegnanti precari. I sostenitori di detta risoluzione, a distanza di sette anni dall’attivazione dei corsi di specializzazione all’insegnamento da parte del precedente governo di centrosinistra, probabilmente a causa di un’amnesia collettiva, persistono a disconoscere l’iniquità dell’attuale sistema di reclutamento che penalizza oltre i limiti della vessazione i docenti precari specializzati. Infatti, anche il più meritevole tra i neospecializzati, essendo inserito pressoché “in coda” alle sole graduatorie permanenti, non ha oggi alcuna possibilità di assunzione in ruolo, nonostante abbia concorso per delle disponibilità programmate di posti derivanti dagli organici scolastici regionali (legge n. 264/1999).

Gli esponenti politici di maggioranza che si sono adoperati in tal senso sono a conoscenza di tale discriminazione? Sarebbe doveroso da parte loro analizzare i dati forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione che in modo inequivocabile indicano come solo il 2,83% degli insegnanti assunti in ruolo nell’anno 2005 è in possesso del titolo SSIS, anziché dare adito a falsi e strumentali convincimenti derivanti da leggende metropolitane.

L’ANaDoSS, pertanto, sollecita i sostenitori della bozza di risoluzione in questione ad una riflessione pacata ed obiettiva volta a stralciare le lesive formulazioni in essa contenute e chiede alla dott.ssa. M. Bastico, Vice Ministro della Pubblica Istruzione, di adoperarsi affinché fornisca in modo organico ed equilibrato ragionevoli e coerenti soluzioni normative che possano finalmente valorizzare adeguatamente le risorse umane espressamente formate per esercitare la professione docente.

 

Roma, 24 luglio 2006

 

Pasquale Sasso

Presidente ANaDoSS






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