IL TEMPO NON SI SPRECA, SI DOMINA...
Data: Giovedì, 03 agosto 2006 ore 00:46:07 CEST
Argomento: Rassegna stampa


TRISTE FRENESIA E VERTIGINE DEI TEMPI MODERNI…



La vita fugge e non s’arresta un’ora, scriveva tanti anni or sono il buon Francesco Petrarca. E con queste parole modulava e rimodulava un vecchio tema caro al mondo classico, quello dell’inesorabile fuga del tempo. Eppure non sapeva, il grande poeta dell’autunno del Medioevo, che gli uomini del Duemila avrebbero trovato una soluzione geniale allo sciupio ineluttabile di minuti e secondi, a questo scorrere impietoso della vita. Oggi infatti, meraviglia delle meraviglie,  il tempo non lo si lascia svanire così, lo si cavalca con vigore, lo si domina impetuosamente. Come? Basta vivere vertiginosamente, freneticamente, senza mai fermarsi, mutando e rimutando continuamente, in un’ansia sottile, in una smania accesa di sempre nuove cose e persone.
Come corre il mondo! Incapace di soste e nemico giurato di ogni lentezza, guizza via veloce, dietro a solidi fantasmi, mai contento, mai appagato, sempre alla ricerca di altro. Frenesia, frenesia, sembra sussurrare insinuante. Tutto e subito e niente resista per sempre. Non esiste il prodotto più recente: subito un altro più nuovo e ultratecnologico modello lo soppianta. E mentre già stavi per affezionarti al tuo nuovo telefonino o alle tue belle lucenti scarpe, ti giri e in vetrina altre ingannevoli attrazioni fanno capolino, ti tentano, ti fanno guardare con malcelato rimpianto ciò che prima desideravi con tanto ardore e che adesso ti sembra brutto e vecchio. L’importante è cambiare, sempre e comunque, solo così il tempo non ci sfuggirà più, ma ne saremo padroni, se saremo al passo con lui, e lo guarderemo beffardi, con l’aria di avergliela fatta.
Tempus fugit? Nos quoque fugimus, sempre nuovi e sempre diversi, cangianti e frettolosi, sostituendo oggetti e persone, indifferentemente, in un mare di indifferenza.
E così scopri tristemente che non c’è più il piccolo principe di Antoine de Saint Exupery. Ti giri intorno in questo vertiginoso marasma e ti ripeti quella sua frase consolante: è il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante. Oggi invece niente rose, niente cose importanti. Il tempo non si spreca, mica possiamo farcelo scappare così. Tutto cambia, va via veloce, e tu resti lì, sconsolato, col desiderio di qualcosa che duri, che abbia un significato, di qualcosa di antico e vero, da sentire, contro ogni fretta rapace, solo e unicamente tuo.

Silvana La Porta






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