MA COME DOVRA' ESSERE LA NUOVA MATURITA'?
Data: Luned́, 31 luglio 2006 ore 00:39:17 CEST
Argomento: Opinioni


"Maturità" alla frutta
 1. Come prima, più di prima
 2. Le proposte delle Associazioni professionali
 3. La ricetta dell’ADi

 In attesa di andare in pensione (ma non è più così sicuro che ciò avverrebbe già con l’edizione del 2007) la "maturità" di quest’anno ha confermato l’andamento degli anni scorsi: dall’indagine campionaria del Ministero della PI emerge che è stato promosso il 96,5% dei candidati (97,2% dei candidati interni, 80% di quelli esterni), e che i migliori risultati sono stati ottenuti dagli studenti liceali, con votazione più alte per quelli di sesso femminile. Il 20% ha ottenuto un punteggio tra 91 e 100 (25% per le femmine). Più o meno come negli anni scorsi.

 Il ministro Fioroni ha preannunciato la presentazione di disegno di legge per i primi di agosto (riservandosi, qualora i tempi fossero più lunghi, di intervenire con altri strumenti). Sembra che si tornerà alla composizione originaria delle commissioni d’esame, quella prevista dalla legge n. 425/1997 (metà interni e metà esterni, col presidente esterno), e forse si interverrà sulla "terza prova", che secondo alcuni - ma ci sono forti contrasti sul punto - potrebbe essere predisposta a livello nazionale anziché di singola commissione.
 Bisognerà vedere quali saranno i tempi dell’iter del provvedimento, specialmente se si tratterà di un disegno di legge. Non per caso, crediamo, l’ex ministro Moratti - che pure disponeva nella scorsa legislatura di una vasta maggioranza parlamentare - scelse la via breve dell’inserimento della sua modifica (commissioni tutte interne, peraltro finalizzate a realizzare un risparmio di spesa) in un provvedimento blindato come la legge Finanziaria del 2002.
 Certo è che il nuovo sistema valutativo dovrebbe essere conosciuto dalle varie componenti scolastiche, in modo particolare dagli alunni e dai docenti, fin dall’inizio dell’anno scolastico dal quale trova applicazione.

 2. Le proposte delle Associazioni professionali

 Le Associazioni professionali degli insegnanti, che da qualche anno fanno parte di un apposito organo consultivo ("Forum"), si sono riunite, su richiesta del ministro Fioroni, per concordare – al di là delle diverse valutazioni sul significato e valore dell’esame di Stato e sulla sua possibile evoluzione – "elementi comuni" volti alla revisione degli aspetti più critici dell’attuale modello di esame, e li hanno definiti in un apposito documento.
 Ma sul tema della composizione delle commissioni d’esame, indicato come prioritario dal ministro, il Forum si è diviso: per AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM, MCE e UCIIM "la valorizzazione dell’esame di Stato richiede il superamento della commissione interna e la reintroduzione di commissioni miste", con commissari esterni provenienti da altre province rispetto alla sede d’esame. Secondo ADI, APEF , DISAL e DIESSE, invece, "la serie storica dei dati relativi ai risultati dell’esame di stato ha dimostrato l’ininfluenza della composizione della commissione nei confronti del rigore e della serietà dell’esame", e dunque "nella situazione data appare inopportuno investire ingenti somme per il ripristino di ‘ininfluenti’ commissioni esterne o miste".
 Su altri punti critici, invece, il Forum ha avanzato proposte unanimi: non più di due commissioni per ciascun presidente, reintroduzione dello scrutinio d’ammissione all’esame, valorizzazione del credito scolastico, basato sui voti degli scrutini sia intermedi che finali degli ultimi tre anni, soppressione del "bonus", che ha finito per livellare in alto le valutazioni, norme più rigide per i privatisti ("ottisti" e dintorni) e colloquio da cambiare (ma il documento non dice come).
 Sulle prove scritte il Forum è però tornato a dividersi negli stessi due schieramenti: il primo propone in pratica il mantenimento dell’attuale assetto (due prove nazionali, differenziando però la prima a seconda degli indirizzi, e la terza affidata alle commissioni), il secondo sostiene che "la vera prova nazionale dovrebbe essere la terza, impostata su tre discipline fondamentali di indirizzo (diverse dalle prime due), con modalità di correzione predefinite".

 3. La ricetta dell’ADi

 Un analitico documento dell’ADi (Associazione Docenti italiani – www.ospitiweb.indire.it/adi/), che prende in considerazione anche i principali modelli europei, prospetta per l’esame di Stato una cura assai più radicale di quella d’urgenza proposta al ministro Fioroni dal Forum delle Associazioni professionali.
 Seguendo in questo il modello francese, l’esame sarebbe sdoppiato in due livelli: alla fine del quarto (penultimo) anno gli allievi sosterrebbero alcune prove su materie di carattere generale di fronte a commissioni interne "non dissimili da quelle finora previste per la licenza media, con scambio di insegnanti fra le classi coinvolte". Per la predisposizione delle prove le commissioni dovrebbero utilizzare standard nazionali di riferimento.
 Per quanto riguarda l’esame finale, rivolto all’accesso ai corsi universitari, AFAM e IFTS, le prove dovrebbero invece essere predisposte e gestite rigorosamente dall’esterno. "La soluzione può ricercarsi o in apposti enti certificatori o in commissioni miste di docenti della secondaria di 2° grado e delle università o istituti di istruzione superiore a cui i candidati intendono iscriversi. La gestione dovrebbe essere decentralizzata a livello regionale".
 Oggetto dei programmi dell’ultimo anno, e delle prove d’esame, dovrebbero essere esclusivamente le discipline di indirizzo, "scelte sulla base della coerenza con lo sbocco successivo". Per questo l’esame del quinto anno "dovrebbe sostituire completamente i test d'ingresso attualmente svolti dalle università".
 La proposta dell’ADi presenta anche altri aspetti di rottura, alcuni discutibili o complicati, come la soppressione del valore legale del titolo: sembra un po’ contraddittorio che un meccanismo di forte riaccreditamento del valore sostanziale del titolo, come quello proposto, finisca poi per negargli valore sul piano legale. Comunque il contributo dell’ADi al dibattito sull’esame appare interessante e potrebbe stimolare ulteriori confronti e approfondimenti.


Nota: TuttoscuolaFOCUS domenica 30 luglio 2006






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