NESSUN VERO CAMBIAMENTO NEL REGOLAMENTO SULLE SUPPLENZE
Data: Sabato, 29 luglio 2006 ore 00:28:02 CEST
Argomento: Opinioni


Nessun vero cambiamento di rotta sulle supplenze
 Qualche mese fa, nel marzo scorso, allorché era ripreso il confronto tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali sul regolamento delle supplenze del personale docente, paventammo l’idea che si stesse andando verso un “inciucio”. Vale a dire che invece di cambiare radicalmente l’attuale regolamento delle supplenze che crea enormi disfunzioni e disagi nelle scuole e nelle segreterie, ci si limitasse a qualche parziale correttivo, senza apportare modifiche sostanziali, significative. Con buona pace sia dell’amministrazione che dei sindacati. Con il prevalere cioè sia da parte sindacale che dell’apparato amministrativo di elementi di conservatorismo, di ipergarantismo dei supplenti a scapito della funzionalità del servizio e del diritto degli alunni alla prestazione ed alla continuità didattica.

Ora, la nota 1004/06 emanata dal Ministero il 21 luglio, a firma del Capo Dipartimento della Direzione generale per il personale della scuola Pasquale Capo, che regola tutte le procedure di conferimento degli incarichi a tempo determinato del personale docente, educativo ed ata, ci sembra vada esattamente in questa direzione.

La novità piu’ importante – sottolineata dalla Flc Cgil e dalla Cisl scuola come una significativa conquista sindacale – è la restituzione alle nomine annuali dei docenti di tutti gli spezzoni, anche fino a 6 ore. Per il resto la Circolare contiene un sacco di conferme (conferma della non applicabilità delle sanzioni in caso di rinuncia ad una nomina; conferma della possibilità di optare tra piu’ supplenze purché la nuova supplenza sia annuale; ecc.) e di precisazioni (priorità di nomina su posto di sostegno per coloro che hanno conseguito la specializzazione; possibilità sia per docenti che per gli ata di cumulare spezzoni di orario fino al raggiungimento dell’orario massimo anche in scuole diverse, ecc.).

Insomma, confermiamo il nostro giudizio di fondo: rispetto alle esigenze (si veda a questo proposito il documento, che ripubblichiamo, dei dirigenti scolastici della Flc Cgil della Lombardia) i cambiamenti radicali, in grado di delineare una vera e propria inversione di rotta, sono ben pochi, se non del tutto marginali. Ancora una volta ha prevalso la conservazione dell’esistente.

Gianni Gandola






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