INCARICHI DI PRESIDENZA, CHE PASTICCIO!
Data: Domenica, 09 luglio 2006 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Incarichi di presidenza: ricorsi e “acquiescenza”

    Come ogni anno, quando si avvicina il momento degli incarichi di Presidenza si  scoprono inaspettate sorprese e incongruenze di vario genere.
L’anno scorso sono entrati in scena i “riservisti” che, anche se ultimi in graduatoria, sono stati nominati scavalcando de facto gli aventi diritto .Grazie all’art. 8-bis della legge n. 186/2004 tali docenti hanno ricevuto un gradito quanto inatteso regalo: un posto da Preside. Mai era successo che si potesse usufruire della riserva per la progressione della carriera, dove invece dovrebbe essere considerato il merito e la valutazione comparativa della preparazione e delle esperienze professionali.
    Visto che nella graduatoria del I settore per la provincia di Catania tre posti sono stati assegnati ad altrettanti riservisti alla sottoscritta, tra i primi dei non nominati, è stata tolta l’ultima possibilità di ottenere l’incarico - dal momento che, a partire dall’a.s. 2006/07 non è più prevista la nomina ma si ritornerà alla reggenza - e, di conseguenza, anche di partecipare al nuovo corso-concorso riservato a chi ha svolto anche un solo anno di incarico.
La Corte Costituzionale a seguito dei numerosi ricorsi presentati in tutta Italia, con la sentenza n. 190 del 28 maggio 2006, ha posto fine a questa ingiustizia dichiarando illegittimo l’art. 8-bis del decreto-legge n. 138/2004, con la motivazione che il principio di eguaglianza e del merito viene meno, a favore di motivazioni ispirate prevalentemente al principio solidaristico.
    A seguito della pubblicazione di questa sentenza, tutti i sindacati e lo stesso Direttore Generale Cosentino invitavano i docenti aventi diritto e che l’anno precedente non avevano ottenuto la nomina, a presentare domanda di riconferma entro il 20 maggio, per ripristinare immediatamente il diritto di chi era stato escluso dall’incarico.
Giustizia sembrava fatta anche se tutti i sindacati erano concordi nel “salvare” anche i riservisti, che oramai avevano completato i 180 giorni di servizio, ma a sorpresa e contro le richieste di tutti i sindacati e dell’Anp - Associazione Nazionale Presidi - viene inviata alle Direzioni Regionali  la Nota  Prot. N. 720 del 15 giugno 2006, emanata dalla Direzione Generale del personale del MPI con il parere dell’Ufficio Legislativo che, in poche parole, non riconosce alcun diritto a coloro i quali hanno ottenuto la nomina grazie della legge 186/04 e  tutela, fra i danneggiati dalla legge, ora dichiarata incostituzionale, solamente quei docenti che, non avendo ottenuto l’incarico di Presidenza in ragione dell’applicazione della suddetta legge, avevano presentato ricorso.
Purtroppo la sottoscritta, essendo tra quelli che, pur avendo protestato al CSA per la mancata attribuzione dell’incarico, non ha successivamente prodotto ricorso perché rispettosa della legge dello Stato , si ritrova ancora una volta danneggiata e tacciata di acquiescenza.
Tale posizione del MIUR appare molto discutibile e ingiusta, poiché non è detto che una legge dichiarata incostituzionale produca effetti solo per i ricorrenti: un danneggiato rimane pur sempre danneggiato, ricorrente o acquiescente che sia.
    Mi auguro che, dopo i ricorsi e le diffide in atto in tutta Italia, si valuti bene la situazione dei danneggiati prima delle nomine, per evitare soprattutto che chi non ha visto riconosciuta la propria professionalità venga ulteriormente beffato .
Lettera firmata.
Catania
4/07/2006







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