Catania
7.7.06.
«Sarà un bilancio severo e
rigoroso, all'insegna del risparmio». Parola dell'assessore al Bilancio della
Giunta guidata dal sindaco Umberto Scapagnini, l'avvocato Francesco Caruso. Capo
di quell'ufficio che negli ultimi due anni è stato oggetto di attacchi da parte
delle forze politiche di opposizione. Quelle stesse che contestano
all'Amministrazione «una pessima gestione delle risorse pubbliche con un buco
nelle casse comunali di svariati milioni di euro».
«Il 2004 è stato l'anno del
debito - ammette Caruso - nel 2005 s'è avvertito il cambio di tendenza e l'anno
in corso conferma l'inversione di rotta cercata e trovata da questa
amministrazione che sta attuando una politica rigorosa di risanamento».
Il bilancio di previsione è
in fase di chiusura e tra poche settimane, sostiene l'assessore Caruso,
approderà in Aula. «È un periodo molto importante per la vita politica della
nostra città - dice Caruso - perché lunedì prossimo 10 luglio arriverà in
Consiglio il tanto atteso Piano regolatore generale».
L'assessore spiega che
saranno mantenute le riduzioni di spesa anche per l'anno in corso, «garantendo,
però - assicura - i servizi essenziali e tutti i servizi sociali riservati alle
fasce deboli. Risparmieremo nelle spese per le feste rionali e patronali, e
anche, se necessario, per la festa di Sant'Agata, che naturalmente non
stravolgeremo, e la magia della festa rimarrà intatta. «Non venderemo nessun
immobile di nostra proprietà - precisa Caruso - metteremo all'asta, invece, i
cosiddetti "relitti stradali", ovvero quelle porzioni di terreno che sono state
espropriate per consentire l'esecuzione di lavori pubblici e che ora si trovano
inutilizzate. Rivedremo le condizioni di molti contratti e ricaveremo di più
dagli affitti. Non dimentichiamo, infine, che questa politica severa è dettata
anche da una situazione di necessità; essa è la risposta alla riduzione drastica
di gettiti da parte dello Stato e della Regione».
Fin qua le anticipazioni
dell'assessore al Bilancio Francesco Caruso che ieri mattina, con i suoi
colleghi, ha partecipato, a Palazzo degli Elefanti, a una seduta di Giunta
durante la quale s'è parlato anche di «attività di programmazione per la città».
Oggi pomeriggio sindaco e
assessori si riuniranno nuovamente ma stavolta per discutere soprattutto del
bilancio di previsione che presto andrà presentato ai consiglieri comunali.
Caruso si dice certo che «stavolta non potranno esserci polemiche o disaccordi,
visto che il lavoro che abbiamo fatto e continuiamo a fare è oggettivamente
quello che serve per superare la fase critica senza troppi sacrifici. In maniera
quasi indolore, potremmo dire». Vittorio Romano (da La Sicilia)
Bilanci delle scuole e
contenzioso con il Comune
I dirigenti scolastici
scrivono ai consiglieri comunali
Salvatore Indelicato,
presidente dell'Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della
scuola, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio comunale, ai
presidenti delle Commissioni Bilancio e Pubblica istruzione, ai consiglieri
comunali e ai dirigenti scolastici di Catania. Oggetto: bilancio di previsione
2006, gestione finanziaria del servizio scolastico di base del Comune,
contenzioso, autonomia e decentramento finanziario, definizione del budget delle
54 scuole.
«L'imminente discussione in
consiglio comunale del bilancio di previsione del 2006 ci dà l'occasione per
parlare della gravità dello stato dei rapporti tra Comune e le 54 scuole di base
della città, giunto sin al punto di contenzioso unilaterale e all'ingiunzione e
alla diffida da parte dell'Amministrazione rivolta alle scuole, per recuperare
un presunto debito su questioni di mensa scolastica», scrive Indelicato.
L'Avvocatura comunale infatti
con diffida del 7 giugno scorso «ingiunge alle scuole di provvedere entro 20
giorni al rimborso delle somme per mensa per i docenti, anticipate dal Comune
oltre accessori e spese, rifiutando la logica proposta di compensazione -
aggiunge Indelicato - siamo giunti al paradosso di strozzare finanziariamente le
scuole a fronte di enormi debiti che l'Ente detiene per mancata erogazione dei
servizi prescritti da leggi statali e norme regionali per garantire il diritto
allo studio dei nostri figli. La conferenza di servizio del 27 giugno è finita
in un nulla di fatto su tutti i punti di discussione. Necessita quindi un
intervento politico del Consiglio comunale per sbloccare lo stallo».