STABILITE ASSUNZIONI IN RUOLO IN SICILIA
Data: Giovedì, 06 luglio 2006 ore 08:23:24 CEST
Argomento: Comunicati


Stabilite assunzioni in ruolo in Sicilia

  06 luglio 2006 - QDS
Un contratto a tempo indeterminato per 1.814 precari deciso dal Governo Prodi, ma già in programma nella legge 143/04 - Il personale neoassunto non potrà chiedere trasferimento in altra provincia prima di tre anni scolastici

Saranno 1.814 in Sicilia gli insegnanti precari che otterranno un contratto a tempo indeterminato per effetto delle 20.000 immissioni in ruolo decise dal governo l'altra sera, ma già programmate dalla legge 143 di giugno 2004 e dunque dal precedente governo. Non ci sarà dunque l'attesa "soluzione del precariato" con l'"immediata copertura di tutti i posti vacanti" come aveva annunciato l'Unione nel proprio programma elettorale.

 I posti nelle nostre province, come si evince dalla tabella pubblicata in questa pagina, sono così distrubuiti: duecentocinquanta per la scuola dell'infanzia, 299 per le elementari, 455 per le medie di primo grado, 570 per le superiori, 220 per il sostegno. La parte del leone, come si legge nella tabella, spetta alla provincia di Palermo, con 462 cattedre che andranno in ruolo, segue Catania con 443, fanalino di coda Enna, con 78 assunzioni.

 Ci saranno anche 298 assunzioni in ruolo (3.500 in tutta Italia) per il personale tecnico e amministrativo. Saranno assunti precisamente 59 assistenti amministrativi, 40 tecnici, 6 cuochi, 5 addetti alle aziende agrarie, 166 bidelli, 2 direttori dei servizi generali, 6 guardarobieri, 3 infermieri. Le assunzioni in ruolo si effettueranno sui posti che risultano disponibili e vacanti per l'intero anno scolastico, dopo la conclusione di tutte le operazioni di utilizzazione e di assegnazione provvisoria. Il numero dei posti su cui possono essere disposte le assunzioni a tempo indeterminato viene ripartito a metà tra le graduatorie dei concorsi per esami e titoli banditi nell'anno 1999 - oppure, in caso di mancata indizione, tra le graduatorie dei precedenti concorsi - e le graduatorie permanenti provinciali dove conta anche il servizio. Il personale neoassunto non potrà chiedere trasferimento in altra provincia prima di tre anni scolastici.

 Il numero dei contratti a tempo indeterminato, dunque, non soddisfa le aspettative dei precari, che peraltro ricordano come i 23.500 nuovi assunti non copriranno neppure i lavoratori che sono appena andati in pensione. Il Miip, Movimento interregionale insegnanti precari denuncia "l'ottica esclusivamente economicistica, con la quale da qualche anno a questa parte si guarda alla scuola", ottica "destinata non solo a svalutare in maniera progressiva la professionalità dei docenti, ma anche ad impoverire il Paese stesso". I precari, aggiunge il movimento, "hanno pesantemente sperimentato sulla propria pelle l'inettitudine di una classe politica inadeguata a risolvere i problemi della scuola italiana e sanno perfettamente che ancora una volta questa logica ricadrà su di loro e sulla scuola tutta, perciò si oppongono con forza affinché a pagare i problemi economici del nostro Paese non siano sempre coloro che hanno permesso, con mille sacrifici, il su funzionamento"

 La Flc Cgil parla invece di atto positivo ma ammette che si tratta di una "decisione presa dal precedente Governo dopo un duro scontro con il sindacato e consente di poter procedere subito con gli atti di nomina degli interessati". Ora, prosegue la Flc, "bisogna voltare pagina. A tappe forzate bisogna immettere nei ruoli della scuola pubblica almeno 150.000 precari docenti ed Ata per dare certezze a chi è spesso precario da tantissimi anni e per garantire alla scuola pubblica di poter aprire ogni anno la propria attività con la presenza stabile di coloro che ne garantiranno con continuità il funzionamento".


Vincenzo Brancatisano






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